La danza è una disciplina che nel cartellone della stagione prende sempre più spazio. Categoria ampia, variata ma ancora poco conosciuta nel Cantone soprattutto per il contemporaneo. L’appena passata prima edizione del Lugano Dance Project ha permesso al LAC di accogliere e conoscere danzatori da tutto il mondo. Per la nuova stagione 2022-2023 la danza resta protagonista e il LAC, nell’ambito del progetto LACedu, contribuisce con una co-produzione all’avvicinamento dei bambini e dei giovani a questa disciplina.

Per la prima volta, ogni spettacolo è accompagnato da una serie di parole chiave che riassumono e spiegano il contenuto dello spettacolo e i temi generali.

Chasing a Ghost
Me 28.09, ore 20:30

Palco Sala Teatro
Durata: 1h 
A seguire incontro con il pubblico

  • corpo
  • identità
  • musica
  • dualismo

SMS/UNI

concetto e coreografia Alexandra Bachzetsis 
collaborazione concetto e scenografia Sotiris Vasiliou
performance Alexandra Bachzetsis, Johanna Willig-Rosenstein, Owen Ridley-DeMonick, Gabriel Schenker, Sotiris Vasiliou
arrangiamento ed esecuzione musicale Simon Bucher, Mischa Cheung
creazione sonora Lies Vanborm
curatore Hendrik Folkerts
drammaturgia Dorota Sajewska
produzione Association All Exclusive, Franziska Schmidt
commissionato da The Art Institute of Chicago

lo spettacolo è una coproduzione nell’ambito di Reso - Rete danza svizzera, con il sostegno di Pro Helvetia
sponsor rassegna contemporaneo Drytech 
presentato nell’ambito del FIT Festival 2022

Una delle coreografe più provocatorie e innovative del nostro tempo, Alexandra Bachzetsis - artista svizzera di origini greche - propone il corpo come una lente artistica e critica attraverso la quale guardare alla produzione contemporanea di immagini ed esplorare il concetto di identità e di corpo politico. 
Nel suo ultimo lavoro, Chasing a Ghost, che ha debuttato all’Art Institute di Chicago, l'artista collabora con quattro danzatori e due pianisti per creare una serie di dieci duetti che ruotano attorno al concetto di doppio attingendo dalla cultura popolare, dalla letteratura, dalla storia dell'arte e dalla moda per espandere e sovvertire l'archetipo coreografico del duetto.
In Chasing a Ghost niente è come appare: Bachzetsis crea connessioni e poi le interrompe; produce un'immagine, un movimento o un suono familiare per raddoppiarlo o modificarlo subito dopo, mostrandoci la realtà da nuove angolazioni e attraverso forme sempre diverse. Studiando attentamente la fluidità e la permanenza attraverso il corpo, l'identità e l'immagine in movimento, Bachzetsis ci fa meravigliare di ciò che pensiamo di aver appena visto e ci consente di vederlo nuovamente sotto una luce diversa, sfidando ogni luogo comune.

Le milieu
Valentine Paley 
Gio 06.10
, ore 9:30 e 14:00
Teatrostudio
Dai 6 anni
Durata: 45 min

SE / Accessibilità

concetto e coreografia Valentine Paley 
coreografia e interpretazione Sarah Bucher, Yann Hunziker 
drammaturgia Muriel Imbach 
composizione musicale Nicholas Stücklin 
una coproduzione LAC Lugano Arte e Cultura, Association Fréquence Moteur, Théâtre Oriental-Vevey, kicks! Festival, Schlachthaus Theater Bern  
con il sostegno di Loterie Romande, Etat de Vaud, Service de la culture de la Ville de Vevey, Pour-cent culturel Migros, Fondation Brentano, Fondation Nicati-De Luze, Fondation Stanley Thomas Johnson, Elisabeth Weber-Stiftung, Fondation Philanthropique Famille Sandoz, Fondation suisse des artistes interprètes SIS et Rotary Léman Riviera

partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco 
presentato nell’ambito del FIT Festival 2022

Prima produzione originale per un pubblico giovane della coreografa svizzera Valentina Paley, Le milieu è un duetto cantato e danzato che narra la storia di un’amicizia tra due esseri, della loro gioiosa scoperta del mondo, delle loro paure e di come possono aiutarsi l'un l'altro.
Protagonisti dello spettacolo un uccello e un fantasma: come fanno queste due diverse creature a vivere insieme nello stesso territorio? Con le loro danze e i loro canti, l'uccello e il fantasma invitano il pubblico ad uscire da una visione normativa e gerarchica del mondo per entrare in un regime di coesistenza. Questo spazio condiviso, insieme a tutto ciò che si trova al suo interno, che lo circonda e lo abita, viene chiamato il milieu.
Nel corso della performance, l’uccello e il fantasma si appropriano gradualmente dello spazio, facendone il proprio parco giochi, ognuno lo sperimenta, lo trasforma a modo suo e, a turno, vengono trasformati da esso. Nuovi significati emergono dall’ambiente ad ogni nuovo gioco che fanno. Le due creature esistono in un mondo libero e indefinibile dove i confini che separano flora, fauna e umanità sono permeabili.

Le milieu è stato selezionato da kicks!, progetto dedicato al giovane pubblico, sostenuto dal LAC e dal FIT Festival.

Gentle Unicorn 
Gio 27.04, ore 20:30
Teatrostudio 
Durata: 40 min

  • mitologia
  • speranza
  • inclusione
  • corpo

SMS/ UNI / Accessibilità

ideazione, creazione e azione Chiara Bersani
musiche F. De Isabella
luce e scena Valeria Foti
coach Marta Ciappina 
produzione Associazione Culturale Corpoceleste_C.C.00# 
in coproduzione con Santarcangelo Festival, CSC – Centro per la Scena Contemporanea 
sponsor di spettacolo Itten+Brechbuhl 

Chiara Bersani, Premio Ubu come miglior performer “Under 35”, attiva sia nell’ambito delle arti visive che in quello della performing art, presenta il suo Gentle Unicorn, lavoro con cui tenta di arrivare all’essenza mitologica di se stessa. 
Per la prima volta interprete e creatrice, già attiva, tra gli altri, negli spettacoli di Alessandro Sciarroni, Babilonia Teatri, Jérôme Bel e Marco D’Agostin, Bersani affronta la figura mitologica dell’unicorno – creatura senza patria e senza storia, oggi considerato un’icona pop contemporanea –, individuandone il graduale mutamento nel corso dei secoli.
Gentle Unicorn va alla riscoperta dei torti subiti da questo animale immaginario per restituirgli una storia e un corpo. Eccolo apparire in un barlume di magia e speranza, forse un’ultima volta, forse per sempre, incarnato nel corpo e nell’essere della stessa Bersani.

Io, Chiara Bersani, alta 98 cm, mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio respiro, i miei occhi. Di lui raccoglierò l’immagine, ne farò un costume destinato a diventare prima armatura poi pelle. Nel dialogo tra la mia forma che agisce e la sua che veste, scopriremo i nostri movimenti, i baci, i saluti, gli sbadigli. – Chiara Bersani

Doppelgänger
Chi incontra il suo doppio, muore
Me 03.05
, ore 20:30
Palco Sala Teatro 
Durata: 50 min
A seguire incontro con il pubblico

  • dualismo
  • corpo
  • incontro
  • poetica visiva

SMS/UNI/Accessibilità

di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli
con Francesco Mastrocinque, Filippo Porro
elaborazioni musicali Orlando Cainelli
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, Armunia/Festival Inequilibrio, Nerval Teatro
sponsor di spettacolo Itten+Brechbuhl 

Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro, recente vincitore del Premio Ubu come miglior spettacolo di danza 2021, parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, e il danzatore Filippo Porro.  
Il progetto presenta anche la “prima volta” di una collaborazione tra due nuclei artistici differenti, che si incontrano nel solco tra arte e diversità, portando reciprocamente la propria esperienza e poetica della scena che, pur nella lontananza del segno, si alimenta e sviluppa attraverso la medesima sensibilità e passione. 
Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l'origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l'astrazione della realtà che diventa visione. Due corpi uguali che si riconoscono e non smettono l’abbraccio, il mandala, la cellula che li lega; due esseri primi, primati, ai loro primi passi. Tra evoluzione e involuzione, scelgono l’inesistente “voluzione”: uno stare vicini senza l’andare, senza il destino forzoso del crescere e del diminuire. 
Un percorso di gesti, sguardi; piccole, grandi tenerezze; beffardi e spietati tradimenti. Sempre in un precario equilibrio: funamboli, sospesi tra vita e morte, tra ascesi e caduta. Nel mezzo: le loro forme, colte nella fragilità dell’inestinguibile enigma della sospensione.