lunedì 15 settembre

Sala Teatro
da 99.- a 149.- CHF

mercoledì 17 settembre

Sala Teatro
da 99.- a 149.- CHF

venerdì 19 settembre

Sala Teatro
da 99.- a 149.- CHF

domenica 21 settembre

Sala Teatro
da 99.- a 149.- CHF

Debutta al LAC il dittico lirico La voix humaine di Francis Poulenc e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, nella lettura registica di Emma Dante e nell’interpretazione musicale del Maestro Francesco Cilluffo alla guida dell’Orchestra della Svizzera italiana; il Coro della Radiotelevisione svizzera è diretto da Donato Sivo. Anna Caterina Antonacci è la protagonista del monologo di Poulenc; Stefano La Colla, Veronica Simeoni e Dalibor Jenis incarnano il triangolo amoroso di Mascagni. 

Dopo il successo de Il barbiere di Siviglia (2018), La traviata (2022) e Anna Bolena (2023), il LAC si misura nuovamente con l’importante impegno produttivo dell’opera lirica allestendo il dittico composto da La voix humaine e Cavalleria rusticana, diretto dal Maestro Francesco Cilluffo alla guida dell’Orchestra della Svizzera italiana, con il Coro della Radiotelevisione svizzera e la regia di Emma Dante.  
Anna Caterina Antonacci è la protagonista della tragédie lyrique composta nel 1958 da Poulenc, tratta dalla pièce omonima di Jean Cocteau. Stefano La Colla, Veronica Simeoni, Dalibor Jenis, interpreti dei ruoli di Turiddu, Santuzza e Alfio, sono i protagonisti del celebre triangolo amoroso che Mascagni compose ispirandosi all’omonima novella di Giovanni Verga. Completano il cast Lucrezia Drei (Lola) e Agostina Smimmero (Mamma Lucia).
Due storie profondamente diverse ma accomunate dal tema della solitudine e del dolore d’amore: ne La voix humaine, una donna sola in scena si aggrappa all’ultimo, straziante dialogo telefonico con l’amante che l’ha lasciata; in Cavalleria rusticana, il dramma si consuma in una Sicilia arcaica e comunitaria, tra tradimenti, gelosie e un inesorabile destino di vendetta. La regia di Emma Dante e la direzione musicale del Maestro Francesco Cilluffo esaltano i contrasti tra rito privato e rito collettivo, tra sensualità e disperazione, tra vittima e carnefice. Un’esperienza intensa, dove musica e teatro si fondono per raccontare la fragilità e la forza dell’animo umano.

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“Sono due opere che guardano entrambe alla solitudine, rappresentata però attraverso due riti diversi; in Cavalleria il rito religioso, comunitario e mediterraneo, in La voix humaine quello privato, cittadino, laico e ancora attuale nel suo utilizzare un mezzo di comunicazione di massa quale il telefono per ‘gestire’ una relazione sentimentale. Opere peraltro scritte da due autori di ispirazione marcatamente ‘vocale’, che hanno però saputo trovare nel discorso musicale un modo di trasfigurare e rendere tangibile la natura depressiva che al tempo stesso nutriva e minava la loro vita artistica e la loro vicenda umana.”  
– Francesco Cilluffo  
 

“Sia ne La voix humaine, sia nella Cavalleria rusticana, protagoniste sono le donne, in entrambe leggo il dolore dall’abbandono, della solitudine. I luoghi sono diversi, diverse le comunità che li abitano, ma la motivazione che spinge alla tragedia è la stessa: la pazzia d’amore. Per amore si compiono azioni estreme, come estremo è il gesto teatrale in una grande opera musicale. Cercherò di trasferire dentro l’intimità di Poulenc e dentro il grande affresco siciliano di Mascagni le infinite cerimonie della vita di cui facciamo parte anche noi.” 
– Emma Dante  

La voix humaine

Tragédie lyrique in un atto 

Libretto
Jean Cocteau

Musica
Francis Poulenc

Interprete
Anna Caterina Antonacci, Elle

Attori (in ordine alfabetico)
Viola Carinci
Silvia Giuffrè
Yannick Lomboto
Samuel Salamone
Sabrina Vicari
Marta Zollet 

 

Cavalleria rusticana

Melodramma in un atto 

Dal dramma omonimo di
Giovanni Verga 

Su libretto di 
Giovanni Targioni-Tozzetti, Guido Menasci

Musica
Pietro Mascagni

Interpreti
Stefano La Colla, Turiddu
Veronica Simeoni, Santuzza
Dalibor Jenis, Alfio
Lucrezia Drei, Lola
Agostina Smimmero, Mamma Lucia

Attori (in ordine alfabetico)
Viola Carinci
Roberto Galbo
Silvia Giuffré
Yannick Lomboto
Samuel Salamone
Sabrina Vicari
Marta Zollet 

Figuranti (in ordine alfabetico) 
Francesco Bianchini
Sem Bonventre
Simona De Leo
Eleonora Greco
Michela Lo Preiato
Alice Pan
Davide Riboldi
Arabella Scalisi
Matteo Sangalli
Maria Giulia Scarcella
Christian Sidoti
Ludovica Taurisano
Giacomo Vigentini

 

Direttore
Francesco Cilluffo 

Regia
Emma Dante 

Ripresa da 
Federico Gagliardi  

Scene
Carmine Maringola 

Costumi
Vanessa Sannino  

Luci
Cristian Zucaro 

Coreografia
Manuela Lo Sicco 

Assistente alle scene
Roberto Tusa 

Assistente ai costumi
Margherita Platé  

Orchestra della Svizzera italiana 

Coro della Radiotelevisione svizzera 

Maestro del Coro
Donato Sivo


Una produzione LAC Lugano Arte e Cultura

Direttrice di scena
Luisita Capelli 

Maestri di sala
Michele D'Elia
Paolo Raffo 

Maestri di palcoscenico 
Luca Spinosa 
Martino Dondi 

Maestro alle luci 
Pasquale Cardenia 

Supervisore tecnico di palcoscenico 
Giuseppe Marzoli 

Collaboratori tecnici di palcoscenico 
Ruben Leporoni, capo
Noel Basso
Andrea Borzatta
Brian Burgan 
Giovanni Ceccarelli
Mattia Gandini
Luigi Molteni
Lorenzo Sedili
Giovanni Vögeli 

Responsabile di produzione e programmazione 
Massimo Monaci 

Coordinatore di produzione 
Maurizio Corradini 

Coordinatore di programmazione Musica
Matteo Leidi 

Addetti di produzione
Luigi Caramia
Paola Bocanegra

Responsabile scenotecnica 
Fabio Lecce

Ufficio tecnico 
Igor Samperi 
Sarah Chiarcos 

Reparto sartoria
Monica Salsi, capo
Giulia-Claudia Gambi
Tina Häkkinen
Lucia Menegazzo
Renata Orsi
Silvia Roncolato

Reparto trucco e parrucco
Ilaria Avesani, capo
Alice Bonetti
Nicola Fasulo
Alessia Porcellana

Foto e video 
Agnese D'Ascanio 
Sebastiano Piattini 

Amministrazione 
Anna Bonecher 


Allestimento
Fondazione Teatro Comunale di Bologna 

Produzione
LAC Lugano Arte e Cultura  

In collaborazione con
Orchestra della Svizzera italiana

La voix humaine
Una donna intrattiene, tra molte interferenze, una dolorosa conversazione telefonica con il proprio amante. La donna racconta all’uomo (di cui non si odono le risposte) gli eventi delle ore precedenti: un pranzo con l’amica Marta e, la notte prima, un sonno turbato da un’emicrania, conciliato solo grazie a un cachet. In realtà la conversazione prelude alla fine di una relazione rievocata da gesti simbolici e sul filo dei ricordi; il ricordo dell’inizio della relazione, durante una gita a Versailles. La conversazione sembra proseguire grazie ai luoghi comuni: i due amanti che immaginano di vedersi nel momento stesso della telefonata, la donna che rimpiange la giovinezza perduta… Dopo un’interruzione e una chiamata a vuoto, la donna confessa di avere finora mentito all’amante e di non aver assunto il sonnifero per conciliare il sonno bensì per suicidarsi, e solo l’intervento dell’amica e di un medico l’ha salvata dalla morte. La donna, stizzita dai rumori di fondo della telefonata (il sospetto è che l’uomo non sia dove dice di essere) e dalle interferenze, cerca di rassicurare l’amante. Ancora, la donna rievoca con amara nostalgia la leggerezza di un amore ormai giunto alla fine, e paradossalmente si augura che anche l’amante possa a sua volta mentirle, per renderle meno duro il distacco, e perché lui possa apparirle in un’aura di tenerezza ormai perduta. Ancora un’interruzione: la donna è ormai cosciente che la conversazione in corso è l’ultimo filo che la tiene unita all’uomo, e, in uno slancio a metà tra il desiderio di morte e la volontà di troncare con un unico gesto sia la chiamata sia la relazione, si prepara a separarsi per sempre dall’amante. L’ultimo desiderio della donna è che l’indomani a Marsiglia l’uomo (con una nuova amante?) non prenda alloggio nello stesso albergo in cui la coppia si recava di solito. Infine, un incosciente “a presto” della donna si trasforma subito in un addio: nel chiedere all’uomo di porre finalmente fine alla conversazione, la donna non riesce che a balbettare più e più volte le parole “ti amo”, prima di far cadere per terra il ricevitore.


Cavalleria rusticana
La scena si svolge nella piazza principale di un paesino siciliano, nel giorno di Pasqua. Turiddu, tornato dal servizio militare, è ancora innamorato di Lola, e le canta una serenata. La donna, però, durante la sua assenza, ha sposato Alfio, il carrettiere. Per suscitare la sua reazione, allora, Turiddu ha corteggiato e sedotto Santuzza, ma continua a frequentare la casa di Lola, quando Alfio è lontano. Sentendosi trascurata, Santuzza si reca all’osteria di Lucia, madre di Turiddu, e le confida che l’amore del figlio per Lola non si è mai spento. Arriva Turiddu, e Santuzza, affranta dalla gelosia, lo accusa di averla disonorata. Al sopraggiungere di Lola, dopo uno scambio di battute pungenti tra le due donne, Turiddu e Lola si dirigono in chiesa per la messa. Sempre più addolorata, Santuzza augura la mala Pasqua all’uomo e, non appena vede Alfio, gli rivela il tradimento della moglie. Finita la messa, l’osteria si riempie di paesani. Turiddu offre un bicchiere di vino a tutti, anche ad Alfio, che però lo rifiuta. Turiddu, allora, si avvicina e gli morde l’orecchio, invitandolo così a battersi a duello. La sfida viene raccolta: Turiddu saluta mamma Lucia, affidandole Santuzza, e si accinge ad affrontare il rivale. Poco dopo, tra il vociare del popolo, si leva un grido che annuncia il drammatico esito dell’incontro: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”.

Francesco Cilluffo
Direzione musicale 

Direttore Principale del Wexford Festival Opera (Irlanda), è nato a Torino, dove si è diplomato in direzione d’orchestra e in composizione presso il Conservatorio “G. Verdi”, laureandosi anche in storia della musica al DAMS. A Londra ha conseguito un Master alla Guildhall School of Music and Drama e un dottorato (PhD) al King’s College. Si è perfezionato all’Accademia Chigiana di Siena, assistendo poi Michael Tilson Thomas, John Eliot Gardiner, Asher Fisch, John Mauceri e Lothar Zagrosek. Tra le sue apparizioni più degne di nota: L’Arlesiana di Cilea al Teatro Pergolesi di Jesi; Il campiello di Wolf-Ferrari per l’apertura di stagione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e al Teatro Verdi di Trieste; le prime mondiali de Le braci e di Miseria e nobiltà di Marco Tutino, rispettivamente al Teatro del Maggio di Firenze, al Festival della Valle d’Itria e al Teatro Carlo Felice di Genova, dove ha diretto anche Il barbiere di Siviglia; L’elisir d’amore al Teatro Comunale di Modena e al Teatro Regio di Parma; La cambiale di matrimonio di Rossini e un Gala verdiano al Teatro Regio di Parma; nuove produzioni di Nabucco e Falstaff all’Opernhaus Kiel; La traviata all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi; Der König Kandaules di Zemlinsky al Teatro Massimo di Palermo; Roméo et Juliette di Gounod, Rigoletto, Elisir d’amore e Madama Butterfly alla New Israeli Opera di Tel Aviv; Tancredi, Trovatore, A Midsummer Night’s Dream di Britten, La voix humaine, Cavalleria rusticana e Aida per OperaLombardia; Tosca alla Tulsa Opera (USA); Isabeau di Mascagni, Le Villi di Puccini e Margot la Rouge di Delius per Opera Holland Park (Londra); Requiem di Verdi, Macbeth, Falstaff e Manon Lescaut di Puccini al Grange Festival con la Bournemouth Symphony Orchestra; Le nozze di Figaro e Ein deutsches Requiem di Brahms alla Volksoper di Vienna; Madama Butterfly al Puccini Festival di Torre del Lago; Gloria di Cilea per l’apertura di stagione 2023 e Nerone di Boito per l’apertura di stagione 2024 del Teatro Lirico di Cagliari; Tosca al Grange Festival con la Bournemouth Symphony Orchestra; Pagliacci all’Opera Holland Park di Londra; Tosca al Teatro Petruzzelli di Bari. Attivo anche in campo sinfonico, ha diretto: il Requiem di Verdi con la Bournemouth Symphony Orchestra; Ein deutsches Requiem di Brahms con l’Orchestra della Volksoper di Vienna; il Requiem di Mozart, il Requiem di Duruflé e la Sinfonia n. 14 di Shostakovich con l’Orchestra Filarmonica di Torino; Das Lied von der Erde di Mahler al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca; il Requiem in do minore di Cherubini con l’Accademia Stefano Tempia di Torino. Ha diretto concerti con orchestre quali: Bremer Philharmoniker, RTÉ Concert Orchestra di Dublino; Orquesta Filarmónica de Santiago in Cile; Jerusalem Symphony Orchestra; LaToscanini di Parma (con la prima italiana di Absolute Jest di John Adams), Orchestra dell’Arena di Verona, Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, Orchestra Sinfonica Siciliana, ORT-Orchestra della Toscana, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano. Al Wexford Festival Opera ha diretto: Guglielmo Ratcliff di Mascagni, Risurrezione di Alfano, L’Oracolo di Leoni, Mala vita di Giordano, Edmea di Catalani, La tempesta di Halévy, La Ciociara di Tutino e Le maschere di Mascagni, oltre a diversi gala lirico-sinfonici. Tra gli impegni futuri: Manon Lescaut a Bari e Turandot a Mainz. 


Emma Dante
Regia

Figura di straordinaria rilevanza della scena teatrale internazionale, ha fondato a Palermo nel 1999 la compagnia Sud Costa Occidentale con la quale vince il premio Scenario 2001 per il progetto mPalermu e il Premio Ubu 2002 come novità italiana. Abitati da creature sublimi o da teneri incubi, i suoi spettacoli-manifesto hanno vinto i più importanti premi internazionali in diversi festival teatrali europei. Nel 2001 vince il premio Lo Straniero, assegnato da Goffredo Fofi, come giovane regista emergente; nel 2003 il Premio Ubu con lo spettacolo Carnezzeria come migliore novità italiana; nel 2004 il Premio Gassman come migliore regista italiana e il Premio della Critica (Associazione Nazionale Critici del Teatro) per la drammaturgia e la regia; nel 2005 vince il Premio Golden Graal come migliore regista per lo spettacolo Medea
Attrice, regista e autrice, ha creato una serie di spettacoli straordinari, tra cui mPalermu, Carnezzeria e Vita mia. Nelle sue creazioni esprime un teatro struggente e spettacolare, popolato di fantasmi, momenti di grazia e immagini sgargianti. Tra le sue produzioni più rilevanti, si ricordano: Verso Medea (2012), Le sorelle Macaluso (2014, Premio Ubu come miglior spettacolo dell’anno), Operetta Burlesca (2015), Bestie di scena (2017). È del 2017 il debutto a Spoleto – 60ª edizione del Festival dei Due Mondi – de La Scortecata. Nel 2020 è la volta di uno degli spettacoli di maggior successo, che continua a girare in tournee: Misericordia, coprodotto con il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro Biondo di Palermo. Merita segnalare anche diverse regie d’opera, tra cui: Carmen di Georges Bizet, direttore Daniel Barenboim; Macbeth di Giuseppe Verdi, direttore Gabriele Ferro; La voix humaine di Francis Poulenc e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, direttore Michele Mariotti. È autrice e regista di tre produzioni cinematografiche: Via Castellana Bandiera, presentato nel 2013 alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia vincendo diversi premi; Le sorelle Macaluso, premiato come miglior film e miglior regia ai Nastri d’Argento 2021; Misericordia, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2023. 
Emma Dante vede nel teatro un mezzo per “rivelare il disagio e i problemi che le persone tendono a reprimere”; il corpo è una dimensione centrale della sua estetica della trasformazione. 


Anna Caterina Antonacci
Elle (Soprano)

I premi che ne hanno salutato l’arrivo sulla scena lirica sono tanto prestigiosi quanto significativi. Il Concorso Internazionale di Voci Verdiane a Parma (1988), il Concorso Maria Callas, il Concorso Pavarotti: la cantilena, la capacità espressiva, ma soprattutto la voce. Dal Rossini brillante del debutto è presto passata al Rossini serio con Mosè in Egitto, Semiramide, Elisabetta, regina d’Inghilterra, Ermione. Ha poi proseguito con parti nobili e classiche quali le regine di Donizetti, le mozartiane Elvira, Elettra e Vitellia; con Armide di Christoph Gluck, con la regia di Pier Luigi Pizzi, diretto da Riccardo Muti, aprì la stagione 1996/97 alla Scala di Milano; seguirono Alceste, sia a Parma che a Salisburgo, e Medea di Luigi Cherubini a Tolosa e al Théâtre du Châtelet di Parigi. Nel 2003 il suo trionfo come Cassandra nei Troiani allo Châtelet di Parigi con Sir John Eliot Gardiner ha segnato il passaggio alle grandi eroine del repertorio francese, sui passi di Régine Crespin, nonché la nascita di una tragédienne e di una grande attrice. Ne La Juive e Carmen (rispettivamente al Covent Garden con Pappano e all’Opéra Comique con Gardiner), ha fatto rivivere la tradizione lirica francese all’insegna di Viardot, altra grande interprete rossiniana. Dopo Agrippina e Rodelinda di Haendel, è stata Poppea a Monaco e Nerone a Parigi nella stessa Incoronazione di Poppea – queste diverse incarnazioni hanno prodotto l’ispirazione per Era la notte, suo one-woman show intorno al Combattimento. La collaborazione con Donald Sulzen l’ha portata a concentrarsi sempre più sulla melodia, sia questa italiana (Tosti, Respighi) o francese, vedi Fauré (L'horizon chimérique), Debussy e Reynaldo Hahn. Nelle stagioni a seguire, di particolare rilievo sono state: Carmen al Royal Opera House di Londra e Cassandra in Les Troyens alla Scala diretto da Pappano; Iphigenie en Tauride al Grand Theatre de Geneve e la prima mondiale della Ciociara di Marco Tutino all’Opera di San Francisco e al Teatro Lirico di Cagliari; la Sancta Susana alla Bastille. Ha cantato La voix humaine al Theater an der Wien, al Festival di Verbier, in una regia di Emma Dante al Teatro Comunale di Bologna seguito da Gloriana, in una nuova produzione di David McVicar al Teatro Real Madrid e nel suo debutto in Iocasta in Oedipus Rex al Concertgebouw di Amsterdam. Ha cantato in due regie di Emma Dante: Iphigenie en Tauride al Circuito Lirico Lombardo e Dialogues des Carmelites all’Opera di Roma e al Bayerische Staatsoper. 


Stefano La Colla
Turiddu (Tenore)

Tra i tenori più apprezzati nel panorama lirico internazionale, è nato a Torino da famiglia siciliana e si è diplomato al Conservatorio “Pietro Mascagni” di Livorno. In seguito, si è perfezionato con Luciana Serra e Carlo Meliciani ed ha partecipato a masterclass di Magda Olivero e Katia Ricciarelli. Vince il primo premio al concorso Voci Pucciniane di Torre del Lago. Nel 2011 inizia la sua carriera internazionale, ma la svolta arriva nel 2015 con il prestigioso debutto sul palcoscenico del Teatro alla Scala come Calaf nella Turandot (evento d’apertura de La Scala per Expo), con la direzione di Riccardo Chailly. A seguito del grande successo, è stato subito invitato per la produzione successiva, Cavalleria rusticana, nel ruolo di Turiddu. Nel 2017 debutta alla Lyric Opera di Chicago, interpretando Calaf in Turandot. Fra i numerosi ruoli del suo repertorio ricordiamo Radamès in Aida (Verona, Napoli, Macerata), Cavaradossi in Tosca (Deutsche Oper di Berlino, Bayerische Staatsoper, Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino ed anche con i Berliner Philharmoniker e Simon Rattle), Pinkerton in Madama Butterfly (Staatsoper di Berlino, La Fenice di Venezia, Wiener Staatsoper), Calaf in Turandot (Teatro alla Scala, Deutsche Oper di Berlino, San Carlo di Napoli), Des Grieux in Manon Lescaut (Bayerische Staatsoper, Lipsia, San Pietroburgo, Deutsche Oper di Berlino, Amsterdam), Riccardo in Un ballo in maschera (Staatsoper di Amburgo), Turiddu in Cavalleria rusticana (Semperoper di Dresda), Canio in Pagliacci (Comunale di Bologna), Ismaele in Nabucco (Teatro alla Scala), Pollione in Norma (Francoforte), Don Alvaro ne La forza del destino (Colonia), Enzo Grimaldo in La Gioconda (La Monnaie di Bruxelles, Liceu di Barcellona, Teatro alla Scala), Manrico ne Il trovatore (Staatsoper di Berlino). Recentemente è stato impegnato in: Carmen (Don Josè) a Wiesbaden; Aida a Francoforte; Edgar (debutto nel ruolo del titolo) all’Opèra de Nice; Turandot a La Monnaie di Bruxelles; Madama Butterfly alla Royal Opera di Copenaghen; Il tabarro e Madama Butterfly ad Amburgo; Turandot alla Deutsche Opera di Berlino; Il trovatore alla ROH Covent Garden di Londra; Tosca alla Canadian Opera Company; Aida al San Carlo di Napoli, alla Deutsche Oper di Berlino e alla Semperoper di Dresda; Tosca e Andrea Chenier alla Staatsoper di Vienna; Il trovatore all’Opernhaus di Zurigo; La Gioconda alla Chorégies d’Orange e al Teatro alla Scala; Tosca a Dresda; La forza del destino alla Bayerische Staatsoper di Monaco; Norma a Francoforte; Il piccolo Marat al Concertgebouw di Amsterdam.  


Veronica Simeoni
Santuzza (Mezzosoprano)

Grazie a doti musicali e al suo carisma di interprete, affronta con unanimi consensi un repertorio molto vasto, che va da Rossini a Verdi, dal Verismo a titoli contemporanei e di rara esecuzione, con una particolare predilezione per il repertorio francese con titoli come La damnation de Faust di Berlioz (all’Opera di Roma in un allestimento di Damiano Michieletto con la direzione di Daniele Gatti), Africaine di Meyerbeer (Sélika al Teatro La Fenice di Venezia con la direzione di Emmanuel Villaume), Les Troyens (Didon al Palau de Les Arts di Valencia diretta da Valery Gergev e con la regia de La Fura dels Baus), Les Contes d’Hoffmann (Giulietta al Teatro alla Scala di Milano). Romana, completa la sua formazione musicale ed artistica grazie a Raina Kabaivanska, con cui studia all’Accademia Chigiana di Siena, all’Istituto Vecchi-Tonelli di Modena e all’Università di Stato di Sofia. Nel corso della sua carriera, ha preso parte a prestigiose produzioni nei teatri più importanti del mondo, come Werther (Charlotte) al Metropolitan di New York, Don Carlo (Eboli) e Aida (Amneris) all’Opernhaus di Zurigo, La forza del destino (Preziosilla) con la regia di Christof Loy alla National Opera di Amsterdam diretta di Michele Mariotti e alla ROH Covent Garden di Londra con la direzione di Antonio Pappano, Norma (Adalgisa) al Teatro Real di Madrid, Nabucco (Fenena) al Teatro alla Scala, Il trovatore (Azucena) al Teatro La Fenice di Venezia e all’Opéra de Bordeaux, Guillaume Tell al Rossini Opera Festival di Pesaro con la regia di Graham Vick, Roberto Devereux (Sara) alla Deutsche Oper di Berlino e alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Anna Bolena (Seymour) all’Opernhaus di Zurigo, Maria Stuarda (Elisabetta) all’ABAO di Bilbao, Carmen alla Sydney Opera House, The Bassarids di Henze con la regia di Mario Martone (Premio Abbiati) al Teatro dell’Opera di Roma, Carmen e Cavalleria rusticana (Santuzza) al San Carlo di Napoli. In ambito concertistico è impegnata in un repertorio assai vasto, dalla Petite messe solennelle (Rossini Opera Festival diretta da Alberto Zedda) e Stabat Mater di Rossini (La Scala diretta da Riccardo Chailly) alla IX Sinfonia di Beethoven (Accademia di S. Cecilia con Lorin Maazel, San Carlo di Napoli con Zubin Mehta, in Piazza San Marco a Venezia diretta da Juraj Valchua), alla Messa da Requiem di Verdi (San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, Maggio Musicale Fiorentino con Daniele Gatti, Washington diretta da Gianandrea Noseda, Concertgebouw di Amsterdam con Michele Mariotti), fino a capisaldi del repertorio cameristico come i Wesendonck-Lieder di Wagner, i Wunderhorn-Lieder di Mahler, le Sei liriche di Šostakovič su testo di Marina Cvetaeva. Nel 2019 pubblica Voix d’espoir con il pianista Michele D’Elia per la collana del Maggio Live. Highlights recenti sono: La fille du regiment alla Royal Opera House di Muscat, La vita è sogno di Malipiero, IX Sinfonia di Beethoven con Daniele Rustioni al Teatro La Fenice di Venezia, Don Carlo alla Scala di Milano con la direzione di Riccardo Chailly, Il trovatore a Tel Aviv, Norma al Comunale di Bologna, Les Troyens di Berlioz a Colonia, Carmen a Caracalla con l’Opera di Roma, Aida al Macerata Opera Festival. 


Dalibor Jenis
Alfio (Baritono)

Interprete coinvolgente, acclamato per la sua “voce profonda e ricca” (Los Angeles Times), di origine slovacca, ha interpretato i ruoli principali in opere di Bellini, Rossini, Mozart, Verdi e Puccini nei teatri più importanti del mondo, tra cui Teatro alla Scala di Milano, ROH Covent Garden di Londra, Opéra National de Paris, Wiener Staatsoper, Theater an der Wien, Deutsche Oper Berlin, Hamburg Staatsoper, Bayerische Staatsoper di Monaco, Edinburgh International Festival, Los Angeles Opera, New National Theatre Tokyo, Opera Australia di Sydney, Arena di Verona, Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. Ha lavorato con direttori come James Conlon, Myung-whun Chung, Asher Fisch, Daniele Gatti, Gianandrea Noseda, Renato Palumbo, Alberto Zedda. Tra i suoi impegni recenti e futuri: Simon Boccanegra al Teatro alla Scala sotto la direzione del Maestro Chung; Otello (Jago) al Wiener Staatsoper e al Teatro La Fenice di Venezia sotto la direzione del Maestro Chung; Cavalleria rusticana e Pagliacci alla Deutsche Oper di Berlino e al Teatro Comunale di Bologna; Carmen (Escamillo) all’Opera de Las Palmas e al Teatro Bolshoi; Rigoletto all’Opera Australia, all’Oper Leipzig, all’Oper Stuttgart, al Savonlinna Opera Festival e al Teatro La Fenice di Venezia; una nuova produzione all’Opéra de Lyon, sotto la direzione del Maestro Rustioni, e al Bremen Festival, sotto la direzione del Maestro Rohrer; Macbeth all’Opéra de Nice e all’Opéra de Marseille; La traviata al Teatro de la Maestranza di Siviglia; I puritani all’Opera de Oviedo; Tosca (debutto nel ruolo di Scarpia) al Teatro Comunale di Bologna, sotto la direzione del Maestro Oren; Manon Lescaut (Lescaut) al Bolshoi di Mosca; Un ballo in maschera e Tosca al Teatro Petruzzelli di Bari; Nabucco al Bayerische Staatsoper di Monaco e alla Deutsche Oper di Berlino; La Gioconda (Barnaba) alla Deutsche Oper di Berlino.


Lucrezia Drei
Lola (Soprano)

Milanese, si diploma al Conservatorio della sua città. Vince due volte il concorso AsLiCo di Como (2014 e 2015), il Premio Pavarotti al 65° Concorso Internazionale di Musica Viotti e il Primo Premio al concorso “Paola Montaldi” di Mantova per la musica sacra. Inizia la sua formazione nel Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala di Milano, partecipando a numerose produzioni con direttori d’orchestra quali Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Daniel Barenboim. A soli 13 anni interpreta il suo primo ruolo solista ne La piccola volpe astuta di Janáček al Teatro alla Scala con la direzione di Sir Andrew Davis, seguito da diversi altri ruoli solistici, tra i quali Yniold in Pelléas et Mélisande diretta da Georges Prêtre. Tra i migliori talenti dell’Accademia Rossiniana di Pesaro, nel 2016 debutta al Rossini Opera Festival nel ruolo di Corinna ne Il viaggio a Reims e nel 2018 con la Petite Messe Solennelle di Rossini. Nel corso delle ultime stagioni, è Adina ne L’elisir d’amore al New National Theatre di Tokyo, all’Opéra de Toulon, al Teatro Regio di Torino e al Teatro Massimo di Palermo; Gilda in Rigoletto, Susanna ne Le nozze di Figaro, Mademoiselle Jouvenot in  Adriana Lecouvreur, Flora in The Turn of the Screw, Blonde in Die Entführung aus dem Serail  al Festival di Savonlinna, prima dama in Die Zauberflöte alla Royal Opera House di Muscat, al Teatro Regio di Torino e al Macerata Opera Festival in una nuova produzione in italiano diretta da Graham Vick. Partecipa inoltre a Requiem di Fauré al Théâtre du Capitole di Toulouse, La bella dormente nel bosco di Respighi a San Pietroburgo, Il viaggio a Reims (Corinna) e Die lustige Witwe (Valencienne) al Filarmonico di Verona, Die Zauberflöte (Pamina) e Midsummer Night's Dream di Mendelssohn con la direzione di Gianluigi Gelmetti al Verdi di Trieste, Un ballo in maschera (Oscar) all’Opera di Roma, Petite Messe Solennelle al Rossini di Pesaro, Rigoletto al Carlo Felice di Genova, La cenerentola (Clorinda) alla Bayerische Staatsoper di Monaco, L’elisir d’amore (Giannetta) all’Opéra National di Parigi, La bohème a Marsiglia. Tra ai suoi highlight più recenti, Die Fledermaus (Roselinde) al Teatro Lirico di Cagliari, Gianni Schicchi (Lauretta), Il tabarro e Suor Angelica al Teatro Regio di Torino, Don Giovanni (Zerlina) e Il matrimonio segreto (Carolina) al Teatro La Fenice di Venezia, Anna Bolena a Hong Kong, La Tragédie de Carmen (Micaela) al Teatro delle Muse di Ancona, Le nozze di Figaro (Susanna) e Così fan tutte (Fiordiligi) al Teatro Verdi di Salerno, I Capuleti e i Montecchi (Giulietta) all’Opera di Vilnius. 


Agostina Smimmero
Mamma Lucia (Mezzosoprano)

Si diploma in canto lirico al Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli con il massimo dei voti, affermandosi come vincitrice di premi in prestigiosi concorsi tra cui “Montserrat Caballé”, “Rosa Ponselle” e “Simone Alaimo”. Giovanissima, debutta nel ruolo di Tancredi al Teatro La Maestranza di Siviglia accanto al soprano Mariella Devia e al tenore Gregory Kunde; successivamente, debutta nei ruoli principali del suo repertorio: Santuzza nella Cavalleria rusticana con la regia di Andrea Cigni e la direzione di Sergio Alapont; Azucena ne Il trovatore presso il Teatro Mozart di Saragozza e al Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, dove debutta anche nel ruolo di Maddalena nel Rigoletto; La Baronessa di Champigny ne Il cappello di paglia di Firenze al Teatro Comunale di Firenze con la direzione di Andrea Battistoni e la regia di Andrea Cigni; Mercedes nella Carmen all’Auditorium di Milano diretta da Jader Bignamini; Fenena nel Nabucco nel Circuito Marchigiano. Ha inoltre interpretato La Campana Sommersa di Respighi a Cagliari, Nabucco a Las Palmas e preso parte a Suor Angelica al Teatro San Carlo di Napoli. Frequenti le incursioni nel repertorio contemporaneo con partecipazioni a numerosi gala con Andrea Bocelli, Paata Burchulatze, Montserrat Caballè, Fiorella Cedolins, Sergi Giménez, Nicola Martinucci, Montserrat Martì, Joan Pons, Roberto Servile; ha cantato per Papa Francesco in mondovisione. Recentemente ha interpretato Ulrica in Un ballo in maschera a Piacenza, Ravenna, Ferrara, Cagliari, Parma, Napoli, Rennes, Nantes, Colonia; Falstaff a Cagliari, Nizza e Antibes; Il trovatore ad Oviedo; Nona sinfonia di Beethoven a Milano per i Pomeriggi Musicali; La Gioconda a Barcellona, Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Toulouse, Catania, al Filarmonico di Verona e per il Circuito Lombardo; Cavalleria rusticana a Palermo, Matera, Bologna, Salerno, Arena di Verona e Torino; Rigoletto a Taormina, Parma, Verona e Muscat; Il trovatore e Nabucco al Regio di Torino; Gianni Schicchi a Brescia, Pavia, Cremona e Como; Madama Butterfly a Cagliari; Petite Messe Solennelle a Verona. 


Donato Sivo
Maestro del coro

Si diploma in Direzione d’orchestra con il massimo dei voti al Conservatorio di Matera, in Musica corale e Direzione di coro presso il Conservatorio di Avellino, in Pianoforte al Conservatorio di Bari, in Compimento medio di composizione, in Direzione d’orchestra con Donato Renzetti presso l’Accademia Musicale Pescarese e al Wiener Meisterkurse für Musik con J. Kalmar. Attualmente è titolare della classe di Esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. Nel giugno 2023 è stato Maestro di coro al Teatro dell’Opera di Losanna per Norma con la regia di Stefano Poda e la direzione musicale di Diego Fasolis. Dal 2017 al 2020 è stato Maestro del coro presso il Teatro Lirico di Cagliari. Nel 2013 è stato Maestro del Coro della Radiotelevisione svizzera nella Norma di Bellini, eseguita sia al Festival di Pentecoste che al Festival di Salisburgo con Cecilia Bartoli, Michele Pertusi, John Osborn e la direzione di Giovanni Antonini. La stessa opera è stata replicata ad ottobre e novembre del 2016 a Parigi al Théâtre des Champs-Elysées e al Festspielhaus di Baden-Baden.


Carmine Maringola
Scene

Nato a Portici nel 1974, nel 1999 si laurea con lode in Architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Alterna la sua attività di scenografo a quella di attore, vivendo l’esperienza teatrale nella sua totalità. Nel 2005 incontra Emma Dante, si trasferisce a Palermo ed entra a far parte della compagnia Sud Costa Occidentale in qualità di attore, scenografo e fotografo.
Ha lavorato per prestigiosi enti lirici, tra cui Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino, Teatro dell’Opera di Roma, Staatsoper Berlino, Operà Comique di Parigi, realizzando le scene di varie opere liriche con la regia di Emma Dante, tra le quali Macbeth, I vespri siciliani, La Cenerentola, Cavalleria rusticana, La Bohème, Rusalka. Nel 2018 realizza le scenografie per la tragedia Eracle presso il Teatro Greco di Siracusa. Come attore recita negli spettacoli di Emma Dante, tra cui Cani di bancata, Le pulle, Acquasanta, Verso Medea, Operetta Burlesca, La Scortecata, Pupo di zucchero, Bestie di scena; attualmente è in tournée con lo spettacolo Re Chicchinella e La Scortecata. Nel 2024 riceve il Premio Hystrio come migliore interprete.


Vanessa Sannino
Costumi

Artista e creatrice di costumi tra l’Italia e la Francia, si forma come scenografa e costumista a Brera e all’Accademia della Scala. Qui incontra, tra gli altri, Richard Peduzzi ed Emma Dante: con quest'ultima collabora come costumista in teatri come La Scala, l’Opera di Roma, il S. Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, l’Opéra Comique (Carmen, La Cenerentola, Macbeth, Feuersnot, Gisela!, La muta di Portici, Cavalleria rusticana, La Voix humaine, I vespri siciliani, La bohème, L'angelo di fuoco, I dialoghi delle carmelitane, Rusalka e Nabucco), e il Teatro Greco di Siracusa (Eracle). Lavora per molti anni in opera e prosa con Jérôme Deschamps. Per Juliette Deschamps disegna i costumi de Il Novello Giasone di Cavalli e Stradella, La Salustia di Pergolesi, Armida di Traetta, Il Castello di Barbablù di Bartók e Chérubin di Massenet. Crea poi scenografie e costumi per Heureux les heureux, con Carole Bouquet. Collabora anche con il duo Valérie Lesort/Christian Hecq, firmando i costumi de Le Domino Noir di Auber, Ercole Amante di Cavalli (Opéra Comique), Le Bourgeois Gentilhomme di Molière (Comédie-Française), Les Voyages de Gulliver di Swift (Athénée Théâtre Louis-Jouvet), La Petite Boutique des Horreurs e, con la regia di Valerie Lesort, La Perichole e Les Soeurs Hilton. Tra i lavori più recenti, Giovanna d'Arco al Regio di Parma, Salomé al Maggio Musicale e Les Contes de Perrault, in tournée dall'Opéra de Reims. Nominata al Premio Molière per Un fil à la Patte, (2011), Le Bourgeois Gentilhomme (2024) e Les Soeurs Hilton (2025) e al David di Donatello per Le Sorelle Macaluso (2021), vince il Premio Molière per I viaggi di Gulliver (2023) e il Trophée de la Comedie Musicale per La Petite Boutique des Horreurs (2023), dove ha inoltre appena ricevuto una nuova nomination per Les Soeurs Hilton.


Cristian Zucaro
Disegno luci

Nato nel 1969 a Torino, inizia ad interessarsi al teatro già durante gli studi. Nei primi anni ’90 si forma con la compagnia Laboratorio Teatro Settimo, diretta da Gabriele Vacis, prestando attenzione soprattutto all’uso della luce. Dal 2000 avvia un’intensa collaborazione con Emma Dante, occupandosi della realizzazione dei disegni luce per i suoi spettacoli di teatro e lirica e curandone la direzione tecnica. Realizza inoltre i disegni luce per diverse compagnie di rilievo nazionale negli ambiti del teatro di prosa, della lirica e danza. Prosegue la sua ricerca collaborando anche con giovani compagnie e sconfinando in altri campi come mostre, installazioni ed eventi di vario genere.Tra i suoi lavori più recenti, si ricordano Iphigenie en Tauride al Teatro Fraschini di Pavia (2021), Bohème al San Carlo di Napoli (2021, ripreso nel 2023), Cenerentola al Comunale di Bologna (2021), Les Vêpres Siciliennes al Massimo di Palermo (2022), Cenerentola al Petruzzelli di Bari (2022), Tosca al Teatro Regio di Torino (2022), Dialogues des Carmélites all’Opera di Roma (2022), Les Vêpres Siciliennes al Comunale di Bologna (2023), Rusalka al Teatro alla Scala (2023), I vespri siciliani al Teatro San Carlo di Napoli (2024), L’angelo di fuoco al Petruzzelli di Bari (2024), Cenerentola al Liceu di Barcellona (2024), Nabucco allo Staatsoper di Berlino (2024), Dialogues des Carmélites alla Fenice di Venezia (2025) e Macbeth al Macerata Opera Festival 2025.


Manuela Lo Sicco
Coreografia

Nata a Palermo nel 1977, studia discipline ed espressioni artistiche legate al movimento, ginnastica artistica, danza classica e contemporanea, diplomandosi attrice alla Scuola del Teatro Biondo Stabile di Palermo. Nel 1997, insieme a Emma Dante, fonda la Compagnia Sud Costa Occidentale, con cui nascono spettacoli come mPalermu, Carnezzeria, La scimia, Cani di bancata, Le pulle, Ballarini – Trilogia degli occhiali, scritture sceniche originali vincitrici di numerosi premi tra cui Premio Scenario e Premio Ubu. Nel 2011 inizia con Sabino Civilleri un percorso indipendente, che li vede impegnati nella ricerca della propria identità teatrale e della propria modalità creativa. Lo stesso anno nasce l’A.C. Civilleri Lo Sicco, casa internazionale per gli artisti. Nel 2010, con giovani attori provenienti da diverse realtà territoriali italiane, danno avvio a un ciclo di residenze di studio con argomento Teatro e Sport che porteranno alla loro prima regia, Educazione fisica (2011) di Elena Stancanelli (in coproduzione con CRT Centro di ricerca per il Teatro di Milano) cui seguiranno Tandem (2013), Boxe attorno al Quadrato (2014). Firma i movimenti coreografici di opere liriche dirette da Emma Dante come Carmen di Bizet al Teatro alla Scala di Milano (2009 e 2015), Gisela! di Henze al Teatro Massimo di Palermo (2015), La Cenerentola di Rossini al Teatro dell’Opera di Roma (2016). Al cinema è tra le interpreti di Gomorra di Matteo Garrone, È stato il figlio di Daniele Ciprì, La trattativa di Sabina Guzzanti, Più buio di mezzanotte e Una famiglia di Sebastiano Riso.


Federico Gagliardi
Regista collaboratore

Giovane regista d’opera e operatore culturale, si distingue per una forte impronta visiva e una costante tensione tra immagine, spazio e corpo. Dopo essersi formato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, inizia un percorso che lo porta a collaborare con importanti teatri europei. Ha costruito il proprio linguaggio in stretta collaborazione con Emma Dante, della quale è stato assistente e regista collaboratore con la quale condivide una visione fondata su un teatro fisico e visionario, in cui la drammaturgia del corpo si intreccia a quella musicale. Ha lavorato in contesti come Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice di Venezia, Macerata Opera Festival, Staatsoper Unter den Linden di Berlino e Gran Teatre del Liceu di Barcellona. Parallelamente, ha firmato regie di prosa in cui emerge la stessa attenzione per immagine e composizione scenica. Con Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder ha vinto il Premio A.N.P.O.E. La Furrina 19 ed è stato invitato al Festival Your Chance XV di Mosca. Dal 2021 è direttore artistico di Scintille – Festival delle Arti Performative a Verbania, che coniuga innovazione, qualità e accessibilità.

Nata nel 1935 come Orchestra della Radio Svizzera Italiana, l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) festeggia il suo 90esimo anniversario, tra accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia. 
Dal 2022, Direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy, dal 2015 a giugno 2025 Direttore principale è stato Markus Poschner.  
Orchestra residente al LAC, l’OSI a Lugano è protagonista  di tre stagioni principali: OSI al LAC, da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC, OSI in Auditorio nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso, e OSI a Pentecoste, introdotta per la prima volta a giugno 2025 sulla scia del festival Presenza, con l’obiettivo di stabilire un appuntamento fisso con l’OSI in un fine settimana particolarmente interessante, anche per la presenza di un potenziale pubblico internazionale. A tutto ciò si affianca l’innovativo formato be connected, con eventi e concerti particolari in tutta la Svizzera italiana per incuriosire nuovo pubblico, con lo scopo di abbattere i pregiudizi nei confronti della musica classica all’insegna di sperimentazione, interdisciplinarità, coinvolgimento di ogni fascia d’età.  La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare con numerosi direttori e solisti di fama internazionale: tra tutti si ricordano Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da oltre vent’anni, il direttore Charles Dutoit, con cui nel 2025/26 è prevista una più stretta collaborazione, e la violoncellista Sol Gabetta, con cui si è sviluppata una collaborazione stabile che ha portato alla nascita del festival Presenza al LAC. In continuo sviluppo anche l’attività concertistica a Bellinzona e nel resto della Svizzera italiana, dove l’Orchestra è regolarmente presente in diversi appuntamenti annuali, soprattutto nell’ambito della mediazione culturale. Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI): dopo un primo, prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms su DVD (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno vinto a gennaio 2025 un secondo ICMA per un CD dedicato a opere di Paul Hindemith e Alfred Schnittke (etichetta ECM New Series). Nell’originale e intrigante produzione discografica OSI rientrano anche una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini, alle Sinfonie n. 5 e 6 di Čajkovskij, nonché un LP di prossima uscita con il Manfred di Čajkovskij. 
Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali. Straordinario, infine, l’impegno dell’OSI per i più giovani: circa 10’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani, l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana.  Open air, cine-concerti e festival estivi – tra cui il Locarno Film Festival – completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.  


 

Violino 1
Robert Kowalski, Konzertmeister
Walter Zagato
Denis Monighetti       
Piotr Nikiforoff
Vittorio Passerini                   
Katie Vitalie                
Vasyl Zatsikha           
Sebastian Canellis-Olier*
Magdalena Langman*           

Violino 2
Barbara Ciannamea, Prima parte
Hans Liviabella, Prima parte
Fabio Arnaboldi                     
Duilio Galfetti             
Irina Roukavitsina     
Ekaterina Valiulina
Fabrizio Berto*          

Viola
Vladyslav Osadachyi, Prima parte   
Ivan Vukcevic, Prima parte
Aurélie Adolphe         
Andriy Burko 
Bianca Marin             

Violoncello
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte                 
Felix Vogelsang
Vanessa Hunt Russell           
Tazio Brunetta*         

Contrabbasso
Enrico Fagone, Prima parte             
Jonas Villegas, Prima parte
Erick Martinez Olivo  

Flauto

Bruno Grossi, Prima parte    
Alessandra Russo     
Lucilla Piccioni Grossi*         
Maurizio Simeoli*      

Oboe
Federico Cicoria        
Marco Schiavon        

Clarinetto

Paolo Beltramini, Prima parte           
Corrado Giuffredi      
Marina Tiraboschi*    

Fagotto
Francesco Giussani, Prima parte*   
Sabrina Pirola*

Corno
Vittorio Ferrari, Prima parte  
Zora Slokar    
Federica Bazzini*      
Vincenzo di Lieto*     

Tromba
Sébastien Galley, Prima parte          
Simon Pellaux, Prima parte  

Trombone
Eugenio Abbiatici*     
Fabio Costa* 
Mattia De Zen*          

Tuba
Rino Ghiretti* 

Timpani
Louis Sauvêtre          

Percussione
Andrea Carattino*      
Ginevra Palo*
Igor Tiozzo Netti*       

Arpa  
Francesca Cavallo, Prima parte*     
Dahba Awalom*

Organo
Riccardo Quadri*       


*aggiunti
 

Fondato nel 1936 dal musicologo sangallese Edwin Loehrer, il Coro della Radiotelevisione svizzera ha raggiunto fama internazionale con registrazioni radiofoniche e discografiche del repertorio italiano tra Cinque e Ottocento. Dopo Loehrer, Francis Travis e André Ducret, nel 1993 Diego Fasolis è stato nominato maestro del Coro, sviluppando una ricca attività concertistica e discografica. Disco d’oro, Grand Prix du Disque, Diapason d’or, Stella di FonoForum, Alte Musik Aktuell, Grammy Awards, sono alcuni dei riconoscimenti assegnati al Coro RSI dalla stampa specializzata per le produzioni discografiche pubblicate con Arts, Chandos, Decca, EMI, Erato, Harmonia Mundi, Naxos, Virgin e RSI-Multimedia. Tra i grandi direttori che hanno lodato le qualità musicali dell’ensemble citiamo Claudio Abbado, Michel Corboz, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Michael Radulescu. Da oltre dieci anni, il Coro RSI, con la consulenza del direttore editoriale della nuova Edizione Nazionale professor Francesco Luisi, si dedica alla registrazione integrale delle opere di Palestrina, compositore del quale è oggi considerato internazionalmente interprete di riferimento. Nel 2018 l’ensemble, assieme a I Barocchisti diretti da Diego Fasolis, ha proseguito il cammino dedicato alle Cantante di Bach; vi è un progetto di realizzare nella Svizzera italiana un’esecuzione integrale avvalendosi dell’esperienza di Luca Pianca che ha iniziato questo percorso alla Konzerthaus di Vienna. Il Coro è regolarmente ospite di grandi istituzioni quali il Festival di Salisburgo, Festival di Musica Antica di Innsbruck, BachFestival di Lipsia, Festival delle Fiandre, Festival di Musica antica di Utrecht e Festival di Versailles. Oggi il Coro RSI è gestito dall’Associazione I Barocchisti e sta sviluppando una collaborazione intensa sia con l’omonima orchestra, sia con il Conservatorio e l’Orchestra della Svizzera italiana. Oltre a distinguersi per la straordinaria qualità nell’esecuzione del repertorio rinascimentale e barocco da coro da camera, il Coro RSI sviluppa sempre più la propria presenza nell’opera lirica in scena, con particolare attenzione a ogni stile ed epoca, sempre guidato dal filo d’oro del belcanto.


Soprani
Hilary Aeschliman
Laura Antonaz
Rossana Bertini
Roberta Giua
Caterina Iora
Minji Kim
Sofia Kriklenko
Liga Liedskalnina
Elisa Prosperi
Nadia Ragni

Contralti
Elena Biscuola
Elisa Bonazzi
Isabella Hess
Ilaria Molinari
Sofia Sala
Maria Ernesta Scabini

Tenori
Paolo Borgonovo
Michele Concato
Maurizio Dalena
Chanyoung Ha
Seunghwan Lee
Riccardo Liberatore
Leo Moreno
Renato Moro
Massimiliano Pascucci
Alessio Tosi
Alessandro Turri

Bassi
Alberto Frigo
Alessandro Nuccio
Marco Radaelli
Pino Raduazzo
Marco Scavazza
Yiannis Vassilakis

Maestro del Coro
Donato Sivo

Trailer

Cavalleria rusticana – Foto di scena

La voix humaine – Foto di scena

Dietro le quinte

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