L’azione performativa può anche non avvenire in scena; può concretizzarsi al di fuori del palcoscenico. 

Il progetto Danze invisibili di Lorena Dozio è tra i vincitori del concorso cantonale Repubblica Canton Ticino e RESO per la Mediazione in Danza (Rete Danza Svizzera 2019) rivolto alle realtà artistiche locali, ospite del LAC Lugano Arte e Cultura ad inizio gennaio 2020. 

Danze invisibili nasce come un’installazione sonora e coreografica che, in un allestimento fatto di luci soffuse, cuscini e comodi giacigli bianchi, accoglieva il partecipante munito di un MP3 e cuffiette nel Teatrostudio del LAC. In questo contesto, lo spettatore diventava così attore delle sue stesse “danze invisibili”, che sentiva, immaginava e visualizzava nella propria mente mentre si sentiva accolto e avvolto nello spazio del Teatrostudio. 

Tramite il progetto Danze invisibili, Lorena Dozio trasforma l’invisibilità in azione performativa interrogando il partecipante sull’origine e la ricezione della danza, sul come può essere percepito uno spettacolo che viene solo descritto e ascoltato invece che guardato. 

L’obiettivo – quasi paradossale – delle tracce audio così come della performance stessa, è quindi quello di cambiare il senso di percezione tramite il quale fruire di uno spettacolo di danza: non più la vista, ma l’udito come strumento di assimilazione della danza. Così facendo, il partecipante diventa attore e medium della danza stessa, che gli appare solo grazie alla sua immaginazione e alla sua sensibilità.