La stagione teatrale del LAC 2022-2023 propone diversi spettacoli in orario scolastico dedicati alle Scuole medie e alcuni consigli per gli spettacoli in cartellone.

Programma:

Nuda
17-18/22-23.09

Sa, ore 20:30
Do, ore 18:00
Gio, Ve, ore 20:30  

LAC, Sala Teatro 
Durata 1h20
Dagli 8 anni 

  • relazioni interpersonali
  • poetica visiva e sonora
  • corpo

ispirato al romanzo Nuda scritto da Daniele Finzi Pasca nel 2014
autore, regista, designer luci Daniele Finzi Pasca
musiche Maria Bonzanigo
scenografia e accessori Hugo Gargiulo
costumi Giovanna Buzzi
video designer Roberto Vitalini per Bashiba.com
direttore di produzione, co-designer luci Marzio Picchetti
scenografo associato Matteo Verlicchi
interpreti Melissa Vettore, Beatriz Sayad, Jess Gardolin, Micol Veglia, Francesco Lanciotti
consulente di produzione Antonio Vergamini
produzione Compagnia Finzi Pasca
in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, TKM Théâtre Kléber-Méleau (Renens), Gli Ipocriti - Melina Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana, Chekhov International Theatre Festival, Festival Internacional Cervantino 

Dopo il grande successo della scorsa stagione, torna Nuda della Compagnia Finzi Pasca, uno spettacolo denso di mistero e stupore, dove profondità e abissi sono in continuo dialogo con un mondo leggero e luminoso, fatto di piani che si sovrappongono e giocano tra loro.
Ispirato all’omonimo romanzo di Daniele Finzi Pasca e interpretato da cinque straordinari artisti, Nuda è un lavoro in cui la potenza teatrale si sposa con una narrazione poetica dal sapore onirico, in assoluta armonia con il teatro fisico e la danza aerea.
Due gemelle, cresciute insieme in una famiglia “eccentrica”, eppure così simile a quella di tutti, si toccano, si sfiorano, a volte si calpestano, per poi riscoprirsi in un abbraccio pieno di gioia e libertà ritrovate. 
Un gioco acrobatico e teatrale reso possibile da un sistema di volo innovativo, insieme a un'installazione di luci interattiva intrecciati alla narrazione e un potente universo sonoro, compongono insieme questo spettacolo magico e surreale. 

2071
13-14.10.22

Vari luoghi
Dai 12 anni
Durata 1h circa

2071. The World We'll Leave Our Grandchildren, testo del pluripremiato drammaturgo Duncan Macmillan e dello scienziato del clima Chris Rapley, prende per la prima volta corpo al LAC nella forma di una visita guidata al pianeta Terra, dedicata al giovane pubblico.

Prodotta dal LAC nell’ambito del programma di mediazione culturale LAC edu, 2071 è una mostra-spettacolo itinerante che la regista Angela Ruozzi, con il contributo della scenografa Eleonora De Leo, propone al giovane pubblico sul tema del surriscaldamento globale, grazie a storytelling e fotografia d’autore.
Accompagnati da una guida-scienziato, i visitatori si muoveranno nei luoghi del centro culturale popolati da raccolte di immagini e installazioni volte a porre l’accento sul rapporto tra l’uomo e il suo habitat nel passato, nel presente e nel futuro. Le immagini esposte sono state gentilmente concesse da Nature Photographer of the Year e da The Environmental Photographer of the Year, concorsi internazionali che ogni anno selezionano i migliori scatti di fotografia naturalistica da tutto il mondo.
Il lavoro intende ripercorrere la storia del surriscaldamento globale dalla sua scoperta alla sua attestazione scientifica, per mettere in evidenza le strategie di mitigazione e i progetti di contrasto da divulgare come nuovo paradigma di felicità sostenibile.

Avevo sedici anni quando studiavo sul libro di geografia l’effetto serra e le conseguenze dell’aumento della concentrazione dei gas serra in atmosfera. Pensavo con indiscutibile ottimismo che, poiché la scienza era a conoscenza delle cause del problema, sarebbe stata scontata una soluzione a breve termine. Oggi ho quarant’anni e l’effetto serra è fuori controllo, a tal punto da aver dato origine all’inquietante definizione: surriscaldamento globale. Chi ci spiega gli effetti devastanti del cambiamento climatico non lascia spazio alla fantasia: Siamo molto vicini ad un punto critico nel quale l’alterazione in serie degli ecosistemi potrebbe modificare profondamente gli equilibri biologici e climatici del pianeta. Il cambiamento avverrebbe in maniera così brutale da generare disastri (ondate di calore, siccità, epidemie, migrazioni, guerre) e da non permettere alle specie viventi di adattarsi. La Terra potrebbe diventare quasi inabitabile in meno di cent’anni. [A. Barnosky et al., Approching a State Shift in Eatrh’s Biosphere, Nature, n. 486, giugno 2012]. Nonostante il tema ecologico sia molto più presente di un tempo nel dibattito pubblico, penso sia necessario continuare a tenerlo al centro della discussione e creare occasioni per accrescere la consapevolezza di ogni singolo cittadino. Per generare un cambiamento è necessario prima di tutto modificare il nostro modo di vedere la realtà, immaginare un nuovo scenario. – Dalle note di regia di Angela Ruozzi

Storia di un no 
Ve 17.03, ore 14:00
Teatro Foce
Dai 12 ai 14 anni
Durata 1h ca

Compagnia Arione de Falco
di e con Annalisa Arione e Dario de Falco
musiche di Enrico Messina
in collaborazione con Annalisa Cima
con la consulenza di Dott.ssa Saviana De Pasquale (psichiatra) e Dott.ssa Luisa Ortuso (psicologa e psicoterapeuta)


Dalla preadolescenza in avanti l’amore bussa alla nostra porta con un abito nuovo. Questa emozione ci travolge senza preavviso e ci trova impreparati. È un argomento che culturalmente spaventa. Eppure di emozioni bisognerebbe parlare, no? Perché? Perché un’adolescente su venti racconta di essere stata aggredita fisicamente dal fidanzato, una su dieci ha paura della persona che ha a fianco, una su dieci è stata aggredita verbalmente dal fidanzato. In tre casi su quattro la ragazza perdona il partner (dati da Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza di novembre 2019). Storia di un No è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, è la storia di famiglie che non sono come le vorremmo, della necessità di considerare l'altra metà della coppia come essere funzionale a noi e ai nostri bisogni, dell'amore confuso con il possesso. È la storia di Martina, che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose.

Eutopia 
15-19.04.2023

LAC, Teatrostudio
Dai 9 anni
Durata 1h30
18 spettatori alla volta

  • sostenibilità ambientale
  • teatro partecipativo
  • collaborazione

creazione Trickster-p
concetto e realizzazione Cristina Galbiati, Ilija Luginbühl
collaborazione artistica Simona Gonella, Yves Regenass
collaborazione al game design Pietro Polsinelli
spazio sonoro originale Zeno Gabaglio
assistenza e collaborazione alla costruzione Arianna Bianconi
grafica e consulenza all’allestimento Studio CCRZ
produzione LAC Lugano Arte e Cultura, Trickster-p
in coproduzione con Theater Chur, ROXY Birsfelden, Südpol Luzern, TAK Theater Liechtenstein, FOG Triennale Milano Performing Arts
residenza di creazione presso Le Grütli - Centre de production et de diffusion des Arts vivants (Genève)
con il sostegno di Pro Helvetia - Fondazione svizzera per la cultura, DECS Repubblica e Cantone Ticino - Fondo Swisslos, Città di Lugano, Municipio di Novazzano, Fachausschuss Tanz & Theater BS/BL, SWISSLOS/Kulturförderung Kanton Graubünden, Landis & Gyr Stiftung, GKB BEITRAGSFONDS, Stiftung Dr. Valentin Malamoud, Boner Stiftung für Kunst und Kultur, Bürgergemeinde Chur, Fondazione Winterhalter
sponsor rassegna contemporaneo Drytech
 

Dopo il debutto della scorsa stagione, torna il teatro partecipativo di Trickster-p che con Eutopia esplora un diverso paradigma di “fare insieme” attraverso un approccio ludico e multisensoriale. Come ri-costruire o de-costruire il nostro “fare”? Come vivere insieme dopo tutti questi mesi di isolamento? Come coesistere con la pluralità delle forme attorno alla ‘natura’ senza per questo negare il nostro “essere umani”? 
Coniugando performance, installazione e game design, Eutopia rimette in discussione vecchi modelli biologici, ecologici e antropologici per trasformare il teatro in un grande tavolo di azione attorno a cui spettatrici e spettatori sono invitati a un’esperienza partecipativa i cui esiti, sempre differenti, siano il risultato dei loro singoli apporti peculiari. 
L’azione collettiva, fondante quanto effimera, diventa così strumento per delineare mondi possibili, che mettano al centro narrazioni e visioni in cui l’umano e il non-umano s’intreccino per ricomporre una frastagliata geografia di paesaggi multispecie in continua trasformazione. 
Privilegiando quell’arte di raccontare storie in cui gli esseri umani non siano al centro, ma non svolgano neanche il ruolo di intrusi contro i quali la ‘natura’ dovrebbe essere protetta, Eutopia coinvolge i partecipanti, li interroga e li rende partecipi delle storie non umane che scaturiscono dalla loro azione.