Carmelo Rifici torna a indagare due testi cecoviani che hanno segnato le tappe fondanti del suo percorso registico: Tre sorelle e Il gabbiano. Scritti a distanza di sei anni l’uno dall’altro, sono permeati di un legame viscerale, quasi si trattasse di fratelli: se Il gabbiano è il testo giovane, delle intuizioni, Tre sorelle è la più matura evoluzione.
martedì 30 settembre
Sala Teatro
Da 27 a 39 CHF
mercoledì 01 ottobre
Sala Teatro
Da 27 a 39 CHF
sabato 04 ottobre
Sala Teatro
domenica 05 ottobre
Sala Teatro
Incluso nell'abbonamento
Per questa nuova produzione, Il gabbiano è stato riscritto dall’attrice e drammaturga Livia Rossi, che lo rilegge alla luce della storia recente mettendolo in dialogo con gli scritti di Anna Politkovskaja e Svetlana Aleksjievič, entrambe profondamente coinvolte nella narrazione della guerra, e con l’Evgenij Onegin di Puškin, opera fondante della grande letteratura russa ottocentesca.
Il Dittico della bufera apre una nuova fase di lavoro nel campo pedagogico di Rifici. È da intendersi come apertura verso un modo altro di immaginare percorsi con giovani interpreti che non prevede la forma finita di uno spettacolo.
Che cosa significa per dei giovani lavorare oggi sul repertorio cecoviano mantenendo un dialogo vivo con la letteratura? Possiamo chiedere a Cechov di intervenire nella questione della Russia e nell’Europa di oggi?
Ci siamo formati sulla grande letteratura russa, i suoi grandi autori sono da sempre territorio fertile nelle scuole di teatro. Che cosa cambia oggi alla luce delle terribili conseguenze di una guerra tra Oriente e Occidente?
Programma
Spettacoli singoli
- Martedì 30 settembre, ore 20:00 | Tre sorelle
- Mercoledì 1 ottobre, ore 20:00 | Il gabbiano
- Sabato 4 ottobre, ore 14:30 | Tre sorelle
- Sabato 4 ottobre, ore 19:30 | Il gabbiano
- Domenica 5 ottobre, ore 14:30 | Tre sorelle
- Domenica 5 ottobre, ore 19:30 | Il gabbiano
Maratona
La Maratona prevede la visione consecutiva di Tre sorelle e Il gabbiano, intervallata da una pausa dalle 18:00 alle 19:30, durante la quale è possibile partecipare a un momento conviviale nella hall del LAC, con i food box by Luini6 e uno shot di vodka offerto dal LAC.
Per partecipare è richiesto prenotare separatamente i biglietti dei due spettacoli.
- Sabato 4 ottobre (14:30–22:30) – Tre sorelle + Il gabbiano | pausa 18:00–19:30
- Domenica 5 ottobre (14:30–22:30) – Tre sorelle + Il gabbiano | pausa 18:00–19:30
esito del Progetto di Alta formazione teatrale
Tre sorelle
di
Anton Cechov
con (in ordine alfabetico)
Catherine Bertoni De Laet, Silvia Di Cesare, Daniele Di Pietro, Ion Donà, Sara Mafodda, Marco Mavaracchio, Davide Pascarella, Benedetto Patruno, Roberta Ricciardi, Edoardo Sabato, Jacopo Squizzato, Emilia Tiburzi
Il gabbiano
di
Anton Cechov
riscritto da
Livia Rossi
con (in ordine alfabetico)
Giacomo Albites Coen, Alessandro Bandini, Matilde Bernardi, Silvia Di Cesare, Jonathan Lazzini, Marta Malvestiti, Alberto Marcello, Francesca Osso, Benedetto Patruno, Alberto Pirazzini
a cura di
Carmelo Rifici
maestri
Tindaro Granata, Carmelo Rifici
maestro per le scene
Daniele Spanò
maestra per le luci
Giulia Pastore
maestri per il suono
Brian Burgan, Federica Furlani
maestro per il palcoscenico
Giuseppe Marzoli
regista assistente
Ugo Fiore
training e movimenti
Leonardo Castellani
datore luci
Giovanni Voegeli
scene realizzate da
Matteo Bagutti presso il Laboratorio del LAC
produzione
LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con
Manifatture Teatrali Milanesi
si ringraziano
Alessandra Giuntini per la consulenza alla drammaturgia de Il gabbiano,
MAB – Maison des Artistes Bard e il Comune di Roncobello per le residenze artistiche
Tre sorelle racconta la storia di Olga, Maša e Irina, tre sorelle della nobiltà russa che vivono in una piccola città di provincia, sognando di tornare a Mosca, simbolo di una vita più piena e significativa. Attorno a loro ruotano illusioni, amori infelici e delusioni esistenziali, mentre il tempo scorre e la speranza si affievolisce. Sotto l’apparente naturalismo della trama, nascosto dal tema della lotta delle classi sociali, si dipana un meccanismo perturbante, mosso dall’intimo, scandaloso desiderio dei personaggi di arrestare il tempo, nel tentativo di imprimersi nella memoria della Storia con l’immagine più edificante di loro stessi. Tutto, allora, dai più piccoli moti del cuore all’ultima sillaba pronunciata, diventa una lucida e autentica rappresentazione dell’umano. La lotta contro il tempo è per loro un fatto vitale, eppure c’è un’ironia beffarda, paradossale nel loro disperato dibattersi. Ma come si declina quel tentativo, negli attori che devono interpretarli? In che modo riverbera l’umano desiderio di uscire a ogni costo, e definitivamente, dal dominio della dimenticanza?
Il gabbiano è un dramma che ruota attorno a un gruppo di personaggi legati dal teatro, dall'amore e dall'insoddisfazione. Il giovane scrittore Kostja cerca di affermarsi con un teatro nuovo e ama Nina, un’aspirante attrice, che però si innamora del famoso scrittore Trigorin, legato alla madre di Kostja, la grande attrice di tradizione Arkadina. Intorno a loro si intrecciano passioni non corrisposte, ambizioni artistiche frustrate e disillusioni. Appena la si legge, l’opera di Cechov appare intoccabile, perfetta. Eppure, gli sconvolgimenti geopolitici che sta ora attraversando il mondo ne hanno di colpo esacerbato la distanza. I personaggi del testo hanno un forte legame con alcune città dell’Ucraina che ai tempi di Cechov era divisa tra l’impero zarista e quello asburgico e che ora sono dilaniate dalla guerra. Abbiamo cercato di mantenere una quasi totale aderenza al testo originale, lavorando solo su quelle battute che già aprivano squarci sulla storia recente, senza però voler essere mai del tutto espliciti sull’esatto momento in cui l’azione si svolge. Il tempo presente corre troppo rapido per poter essere catturato in una pagina, soprattutto durante un tragico conflitto, ancora in corso.