Carmelo Rifici torna a indagare due testi cecoviani che hanno segnato le tappe fondanti del suo percorso registico: Tre sorelle e Il gabbiano. Quest’ultimo è stato riscritto dalla giovane drammaturga Livia Rossi, che lo rilegge alla luce della storia recente mettendolo in dialogo con gli scritti di Anna Politkovskaja e Svetlana Aleksjievič, entrambe profondamente coinvolte nella narrazione della guerra, e con l’Evgenij Onegin di Puškin, opera che segna l’origine della grande letteratura russa.
“Questo dittico chiude una fase di lavoro nel campo pedagogico – spiega Rifici. È una chiusura da intendersi come apertura verso un modo altro di immaginare percorsi con giovani interpreti che non prevede la forma finita di uno spettacolo.
Che cosa significa per dei giovani lavorare oggi sul repertorio cecoviano mantenendo un dialogo vivo con la letteratura? È possibile tradurre in chiave contemporanea la grande drammaturgia senza tradirla profondamente? Possono delle giovani attrici e giovani attori interpretare parti anagraficamente inadeguate per fare esperienza di vita e teatrale? Possiamo chiedere a Cechov di intervenire nella questione della Russia e nell’Europa di oggi? Ci siamo formati sulla grande letteratura russa, i suoi grandi autori sono da sempre territorio fertile nelle scuole di teatro. Che cosa cambia oggi alla luce delle terribili conseguenze di una guerra tra Oriente e Occidente?”