Portraits in Otherness è un modo per esprimere la differenza attraverso la danza. Lo spettacolo è composto da una serie di assoli complementari, raggruppati in un programma emozionante. L'idea, sviluppata congiuntamente dal ballerino e coreografo britannico Akram Khan e dal drammaturgo pakistano Farooq Chaudhry, è di incoraggiare i giovani artisti di talento a crescere da un punto di vista coreografico, confrontandosi con nuove possibilità e offrendo loro una piattaforma internazionale ancora più ampia come solisti.

Accanto all’inglese Dickson Mbi e alla tedesca Joy Ritter, due artisti di successo internazionale, sarà presente un giovane talento svizzero, Mamu Tshi, supervisionata dal coreografo Philippe Saire. Un trio composto da interpreti di talento che hanno in comune un’impossibilità a ricondurli a uno stile di danza: il pubblico assiste a un incontro di diverse tendenze stilistiche che si fondono per creare qualcosa di inedito. 

“La danza rimane ancora la ragione più significativa per cui voglio ancora connettermi con l'Altro, perché voglio ascoltare l'Altro, perché voglio imparare dall'Altro. E l'Altro rappresenta molte cose per molte persone - lo spirituale, la Terra, gli altri esseri umani che condividono questo pianeta con noi.” - Akram Khan