venerdì 14 novembre

Sala refettorio
Gratuito

venerdì 21 novembre

Sala refettorio
Gratuito

venerdì 28 novembre

Sala refettorio
Gratuito

venerdì 05 dicembre

Sala refettorio
Gratuito

venerdì 12 dicembre

Sala refettorio
Gratuito

Il Ricamo come Narrazione è l’ottavo capitolo del progetto Embroiderers of Actuality ideato da Abdelaziz Zerrou, artista transdisciplinare, e Aglaia Haritz, artista e mediatrice culturale per l’inclusione e l'accessibilità, che coinvolge donne e uomini rifugiati residenti in Ticino e persone residenti.

Il percorso vuole costruire uno spazio condiviso di narrazione, riconoscimento e creatività, che metta al centro le persone coinvolte come portatrici di storie, culture e competenze. Attraverso il ricamo e utilizzando l’arte come ponte per conoscere, avvicinare, rammendare, narrare storie e ricamare disegni, le persone partecipanti condividono e trasformano in metafora le loro storie personali di esilio, identità e viaggio.
Il laboratorio si articola in dieci incontri basati sulla condivisione di esperienze, l’ascolto reciproco, il processo creativo e la riflessione condivisa. Il processo creativo verrà documentato attraverso interviste audio o video, ed è prevista una restituzione del lavoro svolto.

Il Ricamo come Narrazione è uno dei progetti vincitori del Bando Partecipazione Culturale 2025-2026 “Cultura forte. Progetti da voci diverse", un’iniziativa interdipartimentale congiunta promossa dall’Ufficio del sostegno alla cultura e dall’Ufficio fondi Swisslos del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, e dal Servizio per l’integrazione degli stranieri del Dipartimento delle istituzioni.

Nato nel 1982 a Casablanca, l'artista transdisciplinare svizzero-marocchino Zerrou si è diplomato all'Istituto Nazionale di Belle Arti di Tetouan e attualmente vive e lavora tra Casablanca e Vira Gambarogno. 
La sua pratica artistica spazia dal video all'installazione, dalla scultura al disegno, concentrandosi su figure simboliche universali, sulle loro rappresentazioni grafiche e sull'interazione tra linguaggio, storia e cultura visiva. Zerrou si impegna con le comunità locali per affrontare questioni contemporanee sia globali che locali. Il suo fascino per il potere dei simboli, delle parole e della memoria collettiva è alla base di una pratica artistica che decostruisce e reinterpreta l'immaginario che plasma la nostra coscienza collettiva, sfidando le percezioni e invitando alla riflessione critica. 
Esplorando temi come l'identità, le strutture politiche e le narrazioni culturali, il suo lavoro ricontestualizza simboli familiari all'interno di nuovi discorsi estetici. Utilizzando tecniche miste, gioca con gli strati di significato, evocando tensioni tra visibilità e invisibilità, passato e presente, potere e vulnerabilità. 
Zerrou ha esposto in sedi quali il Museo Mohammed VI di Arte Moderna e Contemporanea di Rabat, il Museo della Fotografia e delle Arti Visive di Marrakech, il New Art Exchange di Nottingham, in Inghilterra, e La Regionale a Villa Ciani a Lugano. 
Ha ottenuto importanti residenze, tra cui la Dar Al Ma'mûn Foundation di Marrakech, la Capitale Europea della Cultura a La Valletta, Malta, la Cité Internationale des Arts di Parigi e l'HYam Prize di Hydra. 

Cresciuta a Vira Gambarogno, Aglaia Haritz è diplomata alla scuola d’arte ENSA di Limoges. Ha vissuto a Berlino e Zurigo come artista e ha condotto il progetto artistico-sociale “Embroiderers of Actuality” spostandosi spesso nei paesi attorno al Mediterraneo. 
Dal 2006 ha lavorato per diverse associazioni che si occupano di persone con diversità in Svizzera (PluSport, Procap, Inclusione handicap Ticino) e in Germania (Lebenshilfe) e dal 2010 era responsabile dei gruppi vacanze. 
Ha seguito la formazione di arteterapia all’istituto per l’arteterapia umanistica (IHK) di Zurigo, dal metodo di Bettina Egger. Nel 2018 ha ottenuto il diploma LOM (pittura orientata alla soluzione) e nel 2016 il certificato POM (pittura orientata alla persona). 
Dal 2017 lavora in qualità di referente per l’accessibilità e l’inclusione presso LAC Lugano Arte e Cultura, collaborando in particolare con il Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI). 

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