In occasione del nostro decimo anniversario, lanciamo un concorso di composizione per ripensare il segnale che invita il pubblico a entrare in sala: un piccolo ma significativo rituale sonoro, trasformato in un gesto distintivo di accoglienza e identità.

Tra i molti gesti che strutturano l’esperienza dello spettacolo dal vivo, ve n’è uno che spesso passa inosservato: il breve suono che invita il pubblico a prendere posto. Un segnale puramente tecnico; eppure, capace di marcare una transizione sottile ma cruciale: dall’esterno all’interno, dal rumore al silenzio, dall’attesa all’ascolto.

La sfida è immaginare un suono che sia al tempo stesso funzionale e creativo. Un segnale che si distingua dal brusio del foyer, senza però imporre né disturbare. Qualcosa di breve, chiaro, memorabile, ma mai stridente. In un mondo saturo di allarmi, suonerie e notifiche digitali, il concorso invita i compositori a ideare un segnale diverso che non ordina né interrompe, ma invita e prepara.

L’opera selezionata diventerà il nuovo segnale sonoro del LAC e costituirà il punto di partenza per lo sviluppo di un’identità sonora istituzionale coerente e multiforme.

Come candidarsi

Il concorso è aperto a compositori di nazionalità svizzera o residenti in Svizzera da almeno 3 anni, attivi nei campi della composizione contemporanea, sound art, musica elettronica o musica acusmatica.

I candidati devono inviare un file audio (formato WAV o AIFF, 48 kHz, 24-bit) corredato da una dichiarazione d’intenti, una breve biografia artistica e una copia di un documento, a:
thesoundoflac@laclugano.ch

Scadenza: 12 aprile 2026

Q: Posso presentare un’opera pubblicata in passato?
A: No, l’opera deve essere inedita e originale.

Q: È consentita la partecipazione in duo o collettivo?
A: Sì, purché tutti i membri soddisfino i requisiti di ammissione.

Q: Il suono può essere modificato dopo la selezione?
A: Sì. L’opera vincitrice potrà essere adattata, sviluppata o ridotta in accordo con il LAC per creare moduli sonori secondari.

Q: Il premio include i diritti d’uso?
A: Sì, esclusivamente per scopi istituzionali e comunicativi.

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