Vincitore del Premio Ubu 2022 come miglior nuovo testo italiano, Ottantanove della Compagnia Frosini/Timpano è un lavoro sull’attuale crisi della Democrazia vista in rapporto con la Rivoluzione francese e con il 1989, la fase che apre la nostra epoca, oggi che il concetto stesso di rivoluzione sembra aver perso concretezza.
1789: la Rivoluzione esplode in Francia, dilaga in tutta Europa e segna indelebilmente il mondo in cui tuttora viviamo. Ma che cosa ne rimane, a 230 anni di distanza?
Elvira Frosini e Daniele Timpano – coppia di autori, registi e attori pluripremiati della scena contemporanea italiana –, attraverso la loro scrittura affilata e spietatamente ironica, scandagliano l’apparato culturale occidentale per arrivare a smascherare tutte le sue retoriche e i suoi miti fondativi; in scena sono affiancati da Marco Cavalcoli, Premio Ubu 2022 come miglior attore.
Passato e presente, storia francese e storia italiana, modernità e postmodernità si sovrappongono all’interno di un percorso volto a mettere in crisi le nostre vite “democratiche” e l’immaginario legato al concetto di rivoluzione. È ancora oggi possibile una rivoluzione? E in che modo?
“Ottantanove – spiegano Frosini/Timpano – non vuole raccontare una storia, o la Storia, ma immergersi in un mito fondativo, nei materiali culturali che lo hanno prodotto e che questo ha prodotto a sua volta. Il nostro è uno sguardo da italiani, da cuginetti d’oltralpe, lo sguardo dei parenti poveri, meno evoluti, da liberare e civilizzare. La Rivoluzione francese non l’abbiamo fatta noi. Anzi. L’abbiamo in parte subita. Ma il nostro è anche uno sguardo da europei occidentali, perché, nonostante tutto, siamo gli eredi della Rivoluzione. Le nostre democrazie, l’Europa di oggi, tutto il mondo in cui viviamo è stato fondato allora.”