Nozioni mai definite dall'indagine,
un tema che stiamo contemplando
Evento passato
dal 01 ottobre
al 10 ottobre
Hall
Gratuito
Tutto il mio corpo si è trasformato in qualcos'altro.
Potevo vedere attraverso me stesso. E mi sono elevato...
– Sun Ra
Spazio / cielo / spazio esterno, quando guardiamo, i nostro occhi guadagnano una certa libertà,il nostro corpo è ancora ancorato a quella che viene chiamata -realtà- un cielo come spazio dato che apprezziamo. La distrazione è un metodo che porta il nostro cervello a liberarsi dai soggetti dominanti ai soggetti scelti inconsciamente. Definire le nozioni da una prospettiva soggettiva significa liberare il linguaggio dal suo canone di conoscenza, e creare il tuo canone di conoscenza.
Il progetto rivela trenta nozioni selezionate e definite attraverso uno stato di distrazione, condiviso collettivamente e discusso auto-mentalmente. Mentre guardiamo il cielo/ spazio, l'Associazione costruita all'interno della sfera oscura ha creato una costellazione.
Palestinese, vive in Egitto, è un'artista che lavora principalmente con video, performance e testo. Il suo lavoro affronta la memoria, la storia, l'archivio e le possibilità di rintracciare l'assenza. I suoi video e performance sono basati su testo e mettono in discussione la complessità della storia, come viene plasmata, costruita, realizzata, percepita, visualizzata e compresa, e considerano come tutti questi elementi siano legati a fatti e finzione e alla possibilità di immaginare il passato quando ci sono lacune nella documentazione. I suoi video e le opere d'arte socialmente impegnate si basano su interviste, workshop e altre attività condivise. Ha partecipato alla Sharjah Biennale 13 (2017), Off-Binnial - Gaudipolis, Budapest (2017), Qalandia International, Gerusalemme (2016), Intermolecular Spaces, Aalborg (2016), Suspended Accounts, Mosaic Rooms, London (2016), Instant Videos Festival, Francia (2015), Salt and Water, Or Gallery, Canada (2014) e Tokyo Wonder Site, Giappone (2013), tra le altre mostre. Ha conseguito un Master presso l'ECAV, Svizzera, e un BA presso l'Accademia di Belle Arti e Design di Bezalel, Gerusalemme. Nel 2016 è finalista di Emerging Voices Award e vince il secondo premio nel Young Palestinian Artist Award della Fondazione Qattan.
Nato a El Minya in Egitto nel 1983, attualmente vive e lavora al Cairo. La sua pratica è orientata alla performance che considera come un metodo di ricerca e una pratica attraverso la quale produce testi e immagini che incarnano le forme della poesia, della sceneggiatura, del suono e del video. Impiegando e riflettendo su diversi atti performativi come narrare, cantare, ballare, rilevare e fare, il suo lavoro si occupa della performance dei rinnegati in tempi di crisi, complicando il rapporto tra la geografia e colui che fugge. Le sue esibizioni sono state incluse in Guild Master of Cabaret Voltaire Manifesta11, Zurigo, 2016; Sofia Underground Performance Art Festival, Bulgaria, 2016. Come parte della sua pratica performativa, ha fondato Lives Praxes, un progetto performativo che riunisce conferenze, dibattiti, letture, risposte critiche e ricerche creative, oltre all'organizzazione di serate di performance intitolate Live Praxes.
Laureata in Lettere e Filosofia con indirizzo Storia del Teatro, negli anni universitari è nel CUT, Centro Teatrale Universitario; si forma alla teoria del teatro con Fabrizio Cruciani, Ferdinando Taviani e incontra nella sua formazione maestri come Eugenio Barba e Leo De Bernardinis. Negli stessi anni partecipa alla redazione della rivista trimestrale L'altro Teatro.
Successivamente svolge attività di studio al DAMS di Bologna. Tra le sue esperienze giovanili partecipa a numerosi progetti presso istituti di detenzione minorile. Dal 1985-1989 lavora al Festival Santarcangelo dei Teatri con diverse funzioni. Sempre negli stessi anni è redattore di Libero Cantiere rivista di poesia, musica, teatro.
Nell’87 partecipa attivamente alla sezione dell’ISTA-Salento curata da Eugenio Barba.
Ricopre diversi incarichi di ufficio stampa per eventi in Italia. Giornalista, collabora con le pagine di cultura e spettacoli di numerosi quotidiani. Nel 2000 assume l’incarico di collaboratore per il del Corriere della Sera / Corriere del Mezzogiorno. Nel 2001 si trasferisce in Svizzera dove lavora come responsabile organizzativo per i progetti nazionali e internazionali del Teatro Pan di Lugano. Nel 2005 è co-direttrice artistica del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea e a partire dal 2005 è responsabile artistica e del coordinamento del Festival Incontri Teatrali. Dal 2008 al 2010 cura l'ufficio stampa per l’Ufficio Cultura del Comune di Chiasso e nel 2009 è responsabile dell’ufficio stampa Italia per le GDSC Giornate della Danza Svizzera Contemporanea. È stata redattrice del settimanale Ticinosette e del quotidiano La Regione Ticino. È stata membro della giuria esterna del Premio Scenario (Italia) ed è membro della giuria di Premio (Svizzera).
Insieme a Rubidori Manshaft nel 2012 fonda a Lugano Officina Orsi, progetto di ricerca artistica che pratica lo spazio possibile tra teatro, arti performative e installazione. Il progetto unisce le sue competenze a quelle di Rubidori Manshaft, legate all'arte figurativa, all'installazione e alla poesia visiva; produce 12 parole 7 pentimenti, percorso sonoro itinerante, e il progetto video installativo Su l'umano sentire che viene presentato in numerose città svizzere e italiane. Nel 2020 inizia un nuovo progetto di ricerca, in corso di produzione, dal titolo Gli ultimi giorni di Pompei. È a capo di TRE60Arti progetto di approfondimento ai linguaggi artistici. Dal 2016 assume la direzione del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea di Lugano. Dal 2015 insieme a Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC, è ideatrice del progetto editoriale I Quaderni del FIT. È membro di Expedition Suisse, RESO Rete danza svizzera, e di comitato di t.punto. Insieme a Carmelo Rifici è ideatrice di Lingua Madre, Capsule per il futuro.