Un testo inedito e un teatrante di razza come César Brie, regista e attore argentino di nascita, italiano di adozione, raccontano un fatto di cronaca del passato, uno degli episodi più oscuri della storia italiana.
Evento passato
18 marzo 2022
Teatro Foce
-
Mascherina obbligatoria
(> 12 anni) - Tracciabilità garantita
In un cantiere abbandonato, un uomo fa cadere delle arance, il loro profumo attira quattro figure che si domandano dove si trovano: sono le anime di Giovanni Falcone e di sua moglie Francesca Morvillo e di Paolo Borsellino e della moglie Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha gettato le arance è Tommaso Buscetta, pentito di mafia. Parte da qui il racconto in cui i cinque si raccontano, denunciano, si interrogano compiendo un viaggio lucido e amaro.
Frutto di un lavoro di ricerca durato oltre due anni, Nel tempo che ci resta porta in scena l’eroismo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso del dovere.
Uno spettacolo che non è un documentario bensì un’elegia, un atto d’amore e di gratitudine nei confronti di chi ha dedicato e continua a dedicare la vita alla collettività e rappresenta una concreta testimonianza di coerenza, etica e giustizia.
“Ogni menzogna cadrà per il suo proprio peso, e rimarrà soltanto ciò che l’amore toccò con la sua lingua.”
– César Brie
testo e regia
César Brie
con
César Brie, Marco Colombo Bolla, Elena D’agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile
allestimenti scenici
Camilla Gaetani
tappeto
Giancarlo Gentilucci
musiche
Pablo Brie, variazioni sui temi di Verdi e su "Avò" di Rosa Balistreri
arrangiamenti musicali
Matìas Wilson
luci
Stefano Colonna
foto
Laila Pozzo
assistenti alla regia
Adele Di Bella
Francesco Severgnini
si ringraziano per i costumi
Camilla Gaetani
Teatro dell'Elfo
produzione
Campo Teatrale
Teatro dell’Elfo