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20 ottobre 2021

Hall

18:00

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Nadia Fusini
L'isola del romanzo


La vita e le avventure di Robinson Crusoe, pubblicato nel 1719, segna la nascita del romanzo d’avventura moderno. William Shakespeare però, molto prima di lui, aveva già tracciato una cornice simile, ne La Tempesta. Shakespeare si ispirò al racconto del naufragio di una nave inglese diretta in Virgina. Daniel Defoe, che voleva dare a intendere di avere vissuto in prima persona avventure ed esperienze analoghe, in verità trasse ispirazione dal racconto del marinaio scozzese Alexander Selkirk, che aveva trascorso più di quattro anni in solitudine sulle isole Juan Fernández. Proprio per il suo carattere innovativo il nuovo genere letterario viene chiamato novel a differenza del romance, che racconta fatti molto improbabili, il novel è realistico. Si consolida la tendenza a considerare l’esperienza individuale come metro della realtà. Mentre Defoe subordina la trama al modello della “memoria” autobiografica, Richardson e Fielding usano trame non convenzionali, interamente inventate o basate su avvenimenti contemporanei. Da Prospero a Robinson, insomma: l’apertura di un nuovo spazio per l’immaginazione letteraria, che da drammatica si fa romanzesca e narrativa.

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Arturo Cattaneo in dialogo con Natascha Fioretti
Di viaggi e di avventure 


Nel Settecento nasce una nozione nuova di viaggio che sarà tipica dell’uomo moderno: il viaggio come esperienza fondamentale e insostituibile nella formazione dell’individuo. Il viaggio diventa così il tema di molti romanzi settecenteschi e darà origine al moderno romanzo di formazione. Alla base della fortuna di questo tema ci sono i mutamenti sociali e lo spirito di ricerca che caratterizzano la crisi della coscienza europea fra Sei e Settecento. Di qui l’esigenza di novità, la tendenza all’irrequietezza e al movimento. La ricerca di un senso nuovo da dare alla vita e alla storia non avviene più attraverso la meditazione sull’ultraterreno, ma attraverso l’esplorazione della molteplicità della realtà umana. Il viaggio in paesi lontani permette un confronto tra costumi e abitudini diverse e lo sviluppo di una consapevolezza critica della propria identità, che tende a superare I’eurocentrismo e anche I’antropocentrismo. Lo spazio dell’avventura si sposta dal Mediterraneo all’Atlantico. L’America in particolare diviene un polo d’attrazione importante per la fantasia dei romanzieri: qui soggiorna e si arricchisce la Moll Flanders di Defoe, qui Robinson Crusoe diventerà proprietario di piantagioni.

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I due interventi saranno inframezzati da un momento musicale, La viola da gamba nell’Inghilterra di inizio Settecento
Con Cristiano Contadin, viola da gamba
Presenta Giuseppe Clericetti

Insegna Letterature comparate alla Scuola Normale di Pisa. È saggista, traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha tradotto e commentato grandi autori, tra cui Shakespeare, Samuel Beckett, Mary Shelley, Wallace Stevens. Per i Meridiani Mondadori ha curato i due volumi dedicati a Virginia Woolf (1998) e la pubblicazione delle opere del poeta inglese John Keats (2019). È autrice di numerosi saggi, tra cui: Nomi. Undici scritture al femminile (2012), La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield (2012), Hannah e le altre (2013) e Vivere nella tempesta (2016). Ha esordito come narratrice nel 1996 con La bocca più di tutto mi piaceva, cui è seguito il romanzo, Maria, del 2019. Il suo ultimo saggio, intitolato Maestre d’amore, del 2021, è dedicato alle più affascinanti figure femminili del teatro shakespeariano.

È Professore Ordinario di Letteratura Inglese presso l’Università Cattolica di Milano. Ha al suo attivo molte pubblicazioni, tra cui: Il trionfo della memoria. La casa della vita di Mario Praz (2003), Chi stramalediva gli Inglesi. La diffusione della letteratura inglese e americana in Italia tra le due guerre (2007), nonché il saggio creativo, Shakespeare e l’amore (2019) e A Short History of English Literature (2011 e 2019). È pure autore di racconti e romanzi, tra cui Ci vediamo a settembre (2010) e La notte inglese (2012). Dal 2009 è uno degli organizzatori dei cicli seminariali di “Giustizia e Letteratura” presso l’Università Cattolica, dove dirige anche il Centro di Ricerca sulla Cultura e la Narrazione del Viaggio. Con Gabrio Forti e Alessandro Provera ha curato il volume Il viaggio letterario della giustizia. Storie di scoperte, colonizzazioni, migrazioni, turismi (2020).