Tratto da uno dei racconti più famosi della letteratura nordamericana – considerato il precursore della letteratura esistenzialista e dell’assurdo –, Miss Bartleby è uno spettacolo che offre un varco verso la riflessione sulle convenzioni sociali, le scelte morali e le verità individuali. Il tema è il dilemma dell’esistenza, tra chi vuole il tutto e quindi finisce per uccidere se stesso, o chi rinuncia a tutto e allora uccide la vita.

Nel racconto di Herman Melville, il mite e diligente Bartleby viene assunto come scrivano in un ufficio legale di Wall Street e, fin da subito, inizia a comportarsi in modo singolare: piegato sulla sua scrivania, copia documenti giorno e notte, ma a qualsiasi altro compito richiesto dall’avvocato oppone sempre la risposta “preferirei di no”, senza dare alcuna spiegazione.
Per tutto il racconto, l’avvocato lotta con se stesso, tra empatia nei confronti del nuovo impiegato e desiderio di allontanarlo, tra dovere e coscienza, spinto, come tutti noi, a risolvere l’enigma di Bartleby.
Nel corso degli anni, numerosi critici hanno cercato di dare una risposta definitiva alla sua famosa affermazione, ognuno secondo i propri interessi e punti di vista. La compagnia Teatro della Contraddizione ritiene che proprio nella carica misteriosa che anima Bartleby risieda la sua potenza, che obbliga ad affrontare la profonda necessità umana di definire e giudicare le ragioni degli altri.
L’interrogazione è il centro di questo nuovo progetto: mettere in funzione il “dispositivo” Bartleby non per decodificare ma per lasciare che la risposta cambi a seconda di chi lo interroga.
Per farlo, l’autore e regista Marco Maria Linzi ha sentito la necessità di immaginare ciò che accade prima dell’inizio del racconto di Melville, prima che Bartleby varchi la porta dell’ufficio di Wall Street, momento in cui si colloca la sua ultima discesa. Non una biografia quotidiana, ma piuttosto il suo percorso interiore, di individuo, e la sua universalità in veste di simbolo.
Lo spettacolo attiva un dispositivo che contiene non solo l’apprendistato esistenziale di Bartleby ma anche quello dei personaggi che lo circondano, lanciati alla ricerca del proprio posto nella società, creando una mutua relazione tra le due dimensioni. Bartleby diventa così una forza alchemica anche per gli altri, uno specchio – scomodo per chi vuole affrontare il viaggio verso il centro della società.

Attraverso una drammaturgia composta da testo, elementi espressivi e sonori, in cui il corpo è il protagonista principale, Miss Bartleby sviluppa un mondo in oscillazione tra una realtà interiore che diventa visibile e un percorso disseminato di simboli e tracce che ridefiniscono il personaggio Bartleby, portando alla luce ciò che è nascosto e immergendo gli spettatori in un’indagine razionale ed emotiva.
Un invito a confrontarsi con l’ambiguità dell’esistenza umana e ad abbracciare la complessità delle esperienze individuali: Bartleby diventa uno specchio per la ricerca di se stessi e del mondo che vorremmo abitare, contrapposto alla commedia che banalmente chiamiamo normalità.

testo e regia
Marco Maria Linzi

tratto da
Bartleby lo scrivano di Herman Melville

con
Stefania Apuzzo
Micaela Brignone
Fabio Brusadin
Simone Carta
Sabrina Faroldi
Arianna Granello
Marco Mannone
Stefano Slocovich
Magda Zaninetti

suoni live
Paola Tintinelli

luci
Daniela Franco

produzione
Teatro della Contraddizione, MTM Teatro, LAC Lugano Arte e Cultura