Tra i progetti vincitori di PREMIO 2023, I’m not a hero affronta il tema dell’eroismo e delle sue manifestazioni contemporanee attraverso il teatro fisico: un pubblico in cerchio, due corpi che si schiacciano, due storie che si sfiorano, il tutto che annega in una pozzanghera di buone intenzioni.

Partendo dal presupposto che essere un eroe o un’eroina oggi consista nell’atto di uscire dalla propria zona di comfort per agire nelle situazioni quotidiane in cui l’altro avrebbe bisogno di un aiuto, Kevin Blaser e Faustino Blanchut – autori e performer in scena – si interrogano su quali siano le forze che lavorano in senso opposto.

Il titolo dello spettacolo si riferisce a una scusa dietro la quale ci si nasconde per non esporsi, per non correre il rischio di essere vulnerabili e per giustificare la propria incapacità di uscire, a volte, da una passività che permette di restare nel conforto e nel calore dell’anonimato.

“Il progetto – scrivono Blaser e Blanchut – nasce dall’esigenza di indagare la relazione tra l’eroico ed il gretto, tra l’ideale ed il banale. Dove ci posizioniamo quando le scelte più nobili sembrano già farci cadere in un infinito turbinio di difficoltà? Vale la pena tentare di diventare l’eroe che vorremmo divenire o forse è meglio lasciarlo fare a qualcun altro? Vogliamo davvero essere degli eroi? Essere un eroe significa incarnare la versione migliore di noi stessi o anche questo non è sufficiente?

In una società in cui ogni scelta della persona media sostiene o combatte le strategie malefiche del lato oscuro della forza, non possiamo sempre districarci dalla complessità del mondo per guidare le nostre azioni. I’m not a hero cercherà di “cantare” poeticamente la grande confusione che ne dipende.

Attraverso l’umorismo, la leggerezza dei corpi acrobatici e la vicinanza concreta dei corpi in azione, intendiamo creare un diversivo che possa scandagliare il valore di un atto eroico. Un omaggio alle buone intenzioni che non sempre bastano, ma che non devono indebolirsi di fronte alle sfide che inesorabilmente ci si presentano”.