Evento passato

16 dicembre 2023

Villa Ciani

11:00

Hai mai passato più di 2 minuti davanti ad un’opera d’arte e ... provato a danzarla?”: partendo da questa domanda, Elena Boillat – artista indipendente attiva nell’ambito delle arti performative come interprete e creatrice poliedrica – si interroga sul connubio tra osservazione, relazione ed emozione, sui meccanismi alla base della visione percettiva di un’opera d’arte e su come questi influenzino la condizione del corpo posto di fronte ad essa.

Mimesis è un atto empatico tra due persone, artista e spettatore – che diventa anch’esso creatore –, per fare un’esperienza condivisa agibile ovunque ci sia un’opera che si lasci guardare.
Il lavoro nasce come progetto di mediazione in danza, vincitore del bando promosso dal DECS e da Reso – Rete danza svizzera nel 2017, creato appositamente per musei e spazi espositivi.
Durante la tournée nazionale per il Tanz Fest 2019, il progetto viene ospitato non solo in musei ma anche in sale extra-museali e spazi culturali alternativi, dove Elena Boillat decide di utilizzare opere di artisti locali indipendenti, creando così nuove modalità di collaborazione e contaminazione tra linguaggi e mestieri.
Mimesis è quindi un’esperienza in cui è l’opera d’arte a farsi tramite, diventando essa stessa l’oggetto della mediazione e di nuove possibili ispirazioni.

“La prima urgenza di creare un progetto di questo tipo – afferma Elena Boillat – è scaturita dalla necessità di riprendersi il tempo: visito spesso i musei e ho notato che la maggior parte di noi trascorre meno di due minuti davanti ad un’opera d’arte. Ecco che ho voluto creare uno spazio nello spazio, dove poter stare in contatto con la propria percezione qualche minuto in più, guardando con gli occhi ma anche con il resto del corpo.
Con la performance one to one desidero inoltre portare l’attenzione sul ribaltamento dei ruoli dove lo spettatore diventa creatore e l’artista sua guida e inevitabilmente anche il suo pubblico. Che sia all’interno di un museo o in uno spazio altro, voglio dare luogo ad un atto empatico attraverso un’esperienza condivisa.
Grazie ad una relazione di fiducia, lo spettatore si lascia guidare nell’osservazione corporea e sensoriale dell’opera d’arte, diventando creatore di movimenti intimi e personali: anche solamente girare un polso, aprire e muovere le braccia o dondolare sul posto è danza, proprio perché nasce dal corpo.”

ideazione, progetto e performance
Elena Boillat

collaborazione sonora
Federica Furlani

progetto vincitore bando di mediazione in danza 2017

promosso e sostenuto dal
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) e da Reso – Rete danza svizzera