Il giovane drammaturgo, poeta e artista teatrale-musicale Tommaso Giacopini, riflette i violenti moti del macro-mondo delle ere geologiche nel micro-mondo di una giovane donna e del suo compagno, Sofia e Leonardo.
Le cose sono come sono fino a quando non cambiano. Ci fu un tempo in cui i dinosauri dominavano il nostro pianeta. Poi un sasso dal cielo. Bum.
Dodici metri di apertura alare è uno spettacolo sulla caducità dell’esistenza, su quanto ogni cosa debba distruggersi per potersi rinnovare.
Sofia, la protagonista della pièce, si ritrova sospesa tra la morte della madre e il trovarsi lei stessa incinta. Sospesa dunque tra la morte e la vita, cercherà come può di difendersi, con i denti e con le unghie, dai mostri nascosti nell'ombra, alla ricerca di un modo un po' meno doloroso di vivere.
La scrittura di Dodici metri di apertura alare nasce dal percorso di formazione nell’ambito della scrittura teatrale promosso da Luminanza – Reattore per la drammaturgia contemporanea della Svizzera Italiana, intrapreso da Giacopini nel 2021.