lunedì 08 settembre

Hall
Gratuito

La conferenza di Francesco Frangi e Mauro Natale anticipa la mostra Pavia 1525: Le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia in programma presso i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, di cui sono co-curatori.

La mostra racconta, attraverso testimonianze artistiche di rilievo, la cultura artistica di una delle capitali del Rinascimento dell’Italia settentrionale, nei decenni che precedono la celebre battaglia che si svolse nella città il 24 febbraio 1525. Si è trattato di uno scontro cruciale nella storia europea, in quanto le forze imperiali di Carlo V, sconfiggendo l'esercito francese di Francesco I, posero fine alle ambizioni francesi in Italia, consolidando il potere spagnolo sulla Penisola italiana e segnando l'inizio di un'era di predominio asburgico in Europa. 

La conferenza mira a mostrare a pubblico la splendida fioritura artistica e culturale che la città di Pavia conobbe nel Rinascimento, che ebbe come epicentro il cantiere della Certosa pavese, in cui furono attivi anche numerosi scultori originari del Bacino del Ceresio. Una cultura variegata, con scambi con i centri nevralgici della cultura artistica italiana, in particolare Milano e Genova, ma anche Firenze, e che ebbe riflessi anche sulla produzione artistica della diocesi Comasca (a cui apparteneva anche l’attuale Cantone Ticino). Un racconto che si chiude con la raffigurazione della battaglia, concepita e realizzata pochissimi anni dopo, negli spettacolari arazzi del Museo di Capodimonte, eccezionalmente concessi in prestito per il Cinquecentenario, tessuti negli anni 1530-1532 dalla manifattura fiamminga di Jan e Willem Dermoyen su disegni di Bernard von Orley.

Francesco Frangi è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli studi di Pavia. Nel corso dei suoi studi si è occupato di vari temi inerenti la cultura figurativa in Italia settentrionale tra XV e XVIII secolo, indagando le fisionomie di alcune personalità rilevanti e ancora poco note del contesto lombardo-veneto, che lo hanno portato, tra l’altro, alla curatela di alcune mostre dedicate rispettivamente a Giovan Battista Discepoli, lo Zoppo da Lugano (Rancate, Pinacoteca Zust, 2001) e a Luigi Miradori, detto il Genovesino (Cremona, Museo Civico Ala Ponzone, 2017). Un punto di approdo di questo ambito di studi è rappresentato dalla realizzazione, insieme ad Alessandro Morandotti, di un’esposizione di vasto respiro dedicata alla pittura del Seicento lombardo (La peinture en Lombardie au XVIIe siècle. La violence des passions et l’idéal de beauté’), tenutasi al Musée Fesch di Ajaccio nel 2014. Dal 1996 è membro del comitato di redazione della rivista di storia dell’arte ‘Nuovi Studi’.

Mauro Natale è professore emerito di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Ginevra. È stato direttore di collezione presso vari editori italiani; «guest scholar» al The Getty Museum (Malibu, California) e ha collaborato con importanti musei, curando tra l‘altro l’attuale allestimento della Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano. È inoltre responsabile della conservazione e dello studio delle raccolte artistiche della famiglia Borromeo (Isola Bella, Stresa). Autore di varie pubblicazioni e cataloghi di musei, è stato curatore di numerose esposizioni dedicate alla pittura del Rinascimento in area padana. Nel Canton Ticino ha curato la mostra Bramantino. L'arte nuova del Rinascimento lombardo al Museo cantonale di Lugano (2014-2015).

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