Evento passato

24 ottobre 2023

Hall

18:00

In occasione dello spettacolo La Locandiera un'occasione di approfondimento con un "goldoniano" d'eccezione: Piermario Vescovo, che introdurrà la commedia in dialogo con la professoressa Giovannelli

Il celeberrimo drammaturgo veneziano viene messo in dialogo con la visione di Antonio Latella, regista tra i massimi esponenti del teatro contemporaneo, che firma questo allestimento. Maddalena Giovanelli dialogherà con Piermario Vescovo, professore ordinario all'università Ca' Foscari di Venezia e curatore della più recente versione de La Locandiera pubblicata da Edizioni Feltrinelli.

Maddalena Giovannelli insegna Storia del Teatro e Comunicazione Teatrale presso USI dal 2020.
È stata ricercatrice a tempo determinato presso l’Università degli Studi di Milano, dove ha insegnato “Letteratura Teatrale della Grecia Antica” e “Teatro Antico sulla Scena contemporanea”. È stata Principal Investigator del progetto di ricerca FIR “Lessico della Commedia Greca” (2014-2017), dedicato alla ricezione antica e contemporanea del genere comico.
I suoi campi di interesse sono la traduzione teatrale, la drammaturgia antica con particolare attenzione alla commedia di Aristofane, la ricezione del teatro classico nel contemporaneo, la formazione del pubblico di teatro e di danza. Ha pubblicato il libro “Aristofane nostro contemporaneo” (Carocci 2018), e “Il pubblico in danza. Comunità, memorie, dispositivi” con Lorenzo Conti e Francesca Serrazanetti (Scalpendi 2019). Ha fondato la rivista semestrale “Stratagemmi_prospettive teatrali” e l’associazione culturale “Prospettive Teatrali” nell’ambito della quale si occupa di formazione del pubblico. Scrive di teatro su “Hystrio” e “Doppiozero”.

Piermario Vescovo è professore ordinario di Discipline dello spettacolo presso l'Università di Venezia, dove prima è stato ricercatore e professore associato di Letteratura italiana (per cui pure ha conseguito l’idoneità di prima fascia). È coordinatore del dottorato di ricerca in storia delle arti dell'Università "Ca' Foscari" di Venezia.
Si è laureato in Lettere e ha proseguito gli studi a Venezia (Scuola di perfezionamento in filologia neolatina, Dottorato di ricerca in italianistica).
Ha insegnato come professore invitato presso varie Università straniere, tra cui Paris III, Paris-Sorbonne, Ecole Normale Supérieure (Paris-Lyon), Clermont-Ferrand.
La gran parte delle sue pubblicazioni riguarda la drammaturgia italiana, con particolare riferimento a Ruzante, Calmo, Andreini, i pregoldoniani, Goldoni, Gozzi, Gallina, Nievo e con numerose edizioni critiche di testi, tra cui "Rodiana" e "Travaglia" di Andrea Calmo, "Baruffe chiozzotte" e "L’Uomo prudente" di Carlo Goldoni, di Tutto il teatro di Giacinto Gallina, delle Commedie di Ippolito Nievo e di commedie inedite di Carlo Gozzi. Si è occupato di teoria e storia della teoria teatrale ("Entracte. Drammaturgia del tempo"; "A viva voce. Percorsi del genere drammatico", "L'incerto fine. La peste, la legge, il teatro", Venezia, Marsilio, 2007, 2015, 2020), della memoria e dell'immaginazione del teatro e dei generi teatrali tra età tardoantica ed età moderna.
Tra i campi di interesse privilegiati anche quello del rapporto tra letteratura e arti visive (con qualche sconfinamento sul terreno della storia dell’arte, da Giorgione a Giandomenico Tiepolo).
È segretario scientifico dei Comitati delle Edizioni nazionali delle opere di Carlo Goldoni, Carlo Gozzi e Ippolito Nievo (Marsilio editori, Venezia), fa parte del comitato scientifico di "Engramma", "Drammaturgia", "Di nulla academia - Rivista di studi camporesiani", è  co-direttore  di "Rivista di Letteratura Teatrale", "Studi Goldoniani", redattore di "Studi sul Boccaccio", "Quaderni Veneti”.
Ha fatto parte dei gruppi di ricerca interuniversitari italiani (PRIN -direttore dell’unità di ricerca di Venezia per il PRIN 2008) ha partecipato e partecipa a progetti dedicati alla fortuna europea del teatro italiano dal XVI al XVIII finanziati dai rispettivi ministeri dalle Università Paris-Sorbonne (CNRS), Barcelona-Autónoma, Santiago de Compostela.
È socio effettivo dal 2023 dell'Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti, dopo essere stato socio corrispondente dal 2021.
Affianca all’attività di ricerca la pratica teatrale diretta, curando traduzioni e riduzioni per la scena e come regista. Ha frequentato nella seconda metà degli anni ‘70 la scuola del teatro a l’Avogaria di Venezia, allora diretta da Giovanni Poli. Ha collaborato con lo stesso teatro fino al 1983 (presso la stessa è tornato ad insegnare dal 2011). Ha messo in scena da allora come regista – da solo o in collaborazione – una trentina di spettacoli, con particolare riferimento alla tradizione teatrale veneta, coltivando tra gli interessi principali quello del teatro di figura. Ha realizzato spettacoli, tra gli altri, per il Mittelfest, la Biennale di Venezia, Napoli Teatro Festival, Estate Teatrale Veronese.
Dal 2021 è direttore artistico del Teatro Stabile di Verona.