Evento passato

06 dicembre 2022

Sala 4

18:30

Nell’ambito de La luce dell’ombra, Igor Horvat propone un breve ciclo di letture coadiuvato dall’ambientazione sonora-musicale di Zeno Gabaglio dal titolo Da «Tucte le tue creature» a lo «Sguardo quantico». Tracce di rivoluzioni ed evoluzioni scientifiche nella letteratura

La lettura, che si stacca dalla semplice recitazione di un testo, diventa performance e spettacolo in un'ambientazione creata ad hoc per l'occasione dove la natura entra negli spazi del LAC. Le parole, lette da Igor Horvat, si fondono e intrecciano con le note di Zeno Gabaglio e i testi scelti prendono vita come fossimo sul palcoscenico di un teatro, ancorando gli spettatori al ritmo di quanto ascolta. 

Il ciclo traccia un excursus attraverso alcune testimonianze letterarie di quanto profonda sia sempre stata e continui a essere anche nella letteratura la necessità di interrogare la natura del nostro esistere, del mondo che abitiamo, dell’universo in cui fluttua il nostro mondo. Uno sguardo verso tutto ciò che ci circonda e che abitiamo che è sempre intessuto di meraviglia e indagine, nonché sempre in bilico tra fede, filosofia e scienza. Superati i classici del primo appuntamento, la seconda serata è dedicata alla letteratura contemporanea. La conoscenza scientifica ormai passa al setaccio ogni infinitesimale interstizio della nostra vita e della materia, spostando continuamente i limiti del conosciuto. Il fascino di questo viaggio nel conoscibile non cessa di essere fonte di ispirazione letteraria, continuando così a far sorgere immutate questioni filosofiche.

Si parte da I sette messaggeri di Dino Buzzati, testo costruito su una ferrea struttura matematica, come tanta parte della nostra vita (finita, come il risultato di un calcolo). Mentre il maestro della fantascienza Isaac Asimov, nel 1958, ci consegna Nove volte sette, un breve racconto di un distopico (ma non troppo) paradosso sulla capacità di calcolo delle macchine e dell’uomo in un contesto militare-bellico. Quanto scommettiamo di Italo Calvino getta nel 1965 uno sguardo divertito sull’insondabile gioco delle probabilità che le cose siano tali quali in effetti sono sin dalla notte dei tempi (una sorta di divino lancio dei dadi) e dell’atteggiamento speculativo che ne deriva. Si approda infine ai giorni nostri con L’occhio del pettirosso di Giuliana Altamura, romanzo del 2022 il cui protagonista è un fisico quantistico del CERN di Ginevra: se il suo lavoro lo porta ai limiti del conosciuto, un incontro fuori dagli schemi lo spinge alla ricerca di un nuovo sguardo, o - meglio - di una vera e propria nuova natura dello sguardo.

Nato a Faido, si diploma attore professionista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2000. Lavora sotto la direzione di diversi registi in numerosi spettacoli, tra cui: Lolita: sceneggiatura di Nabokov e I due gemelli veneziani di Goldoni presso il Piccolo Teatro di Milano; Le baccanti di Euripide e Le Rane di Aristofane al Teatro Greco di Siracusa, per la regia di Luca Ronconi; Edipo re di Sofocle diretto da Roberto Guicciardini al Teatro Greco di Siracusa; Molto rumore per nulla di Shakespeare per la regia di Gabriele Lavia; Riccardo III di Shakespeare diretto da Arpàd Schilling presso il Piccolo Teatro di Milano; I Karamazov tratto da Dostoevskij per la regia di Marinella Anaclerio al Teatro Piccinni di Bari; Il giardino dei ciliegi di Čechov diretto da Maurizio Salvalalio; No man’s land di Sandro Veronesi per la regia di Massimo Luconi al Teatro Metastasio di Prato; Mi chiamo Dino, sono elettrico tratto da Sebastiano Vassalli diretto da Tuccio Guicciardini; I nomi scritto e diretto da Giorgio Marini. Partecipa agli spettacoli prodotti dal LAC Gabbiano di Čechov e Ifigenia, liberata di Demattè-Rifici diretti da Carmelo Rifici; La bisbetica domata di Shakespeare per la regia di Andrea Chiodi; Elektra di Von Hofmannstahl diretto da Andrea Novicov. Oltre all’attività teatrale divisa tra Svizzera e Italia, in tournée ha recitato anche in Russia, Polonia, Ungheria, Romania, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Senegal. Ha affrontato ruoli anche in lingua inglese, francese, tedesca e rumena. Nell’ambito del teatro musicale partecipa in qualità di attore a diversi melologhi e intermezzi buffi, oltre che all’atto unico operistico Sancta Susanna di Hindemith con la direzione d’orchestra del Maestro Riccardo Muti. Al cinema appare in lungometraggi di produzione svizzera, italiana e indiana mentre in televisione ha preso parte a varie fiction italiane e svizzere. In ambito radiofonico collabora regolarmente in qualità di attore e di regista alla produzione di numerosi radiodrammi presso la Rete Due della RSI Radiotelevisione Svizzera, nonché con altre produzioni alla riduzione radiofonica di romanzi e alla registrazione di audiolibri. 

Nato a (1979) è un musicista, compositore e violoncellista svizzero. È attivo nell'ambito delle musiche contemporanee - con produzioni spesso afferenti l'improvvisazione e l'elettronica sperimentale - come pure nella composizione di colonne sonore per il cinema e per il teatro.

Pensato e promosso da LAC edu, progetto del settore di mediazione culturale del LAC, La luce dell’ombra è un focus trasversale, un percorso declinato tra prosa, musica, danza, letture, arti visive, incontri, filmati, conferenze e laboratori, che sviluppa un affondo nel rapporto tra arti sceniche e scienza, tra teatro e politica.
Tredici appuntamenti ci invitano a guardare dove non si vede, a cercare la luce nei risvolti più nascosti, facendoci ispirare da qualcosa o qualcuno che ce la sveli.