Residenze artistiche

Offrire a una compagnia o a un’orchestra una residenza artistica presso un centro culturale, significa mettere a disposizione spazi e risorse per lavorare, sperimentare, dialogare apertamente. Significa creare fra questa realtà e la struttura che la ospita un legame più importante di quello derivato dalla semplice collaborazione per la produzione di uno spettacolo, un vincolo più viscerale. Con questa consapevolezza il direttore generale Michel Gagnon e il direttore artistico Carmelo Rifici hanno fortemente voluto e sviluppato questo progetto, perché “Un direttore ha solo le chiavi di un centro. Quando poi se ne va, gli artisti restano, loro sono la cosa importante”.

Per questo, oltre alla residenze artistiche stabili con realtà di già consolidato prestigio come la Compagnia Finzi Pasca e l’Orchestra della Svizzera italiana, il LAC offre residenze temporanee ai più interessanti artisti del territorio, costruendo con loro percorsi di crescita, di solito svolti in periodi triennali, per metterli nelle condizioni di lavorare sulle proprie intuizioni e potenzialità. Un processo che ha già dato grandi soddisfazioni, portando progetti di giovani realtà ticinesi alla ribalta internazionale e che ancora continua a preparare il terreno per la storia futura.

Progetti in residenza

Nato dall’incontro di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl, Trickster-p è un progetto di ricerca artistica che si muove in un territorio di confine e contaminazione tra diversi linguaggi. Dopo una prima fase imperniata su una specifica ricerca sulla centralità e la fisicità del performer, nel corso degli anni Trickster-p si è allontanato dal concetto di teatro in senso stretto per indagare possibili segni espressivi trasversali che, tanto concettualmente quanto formalmente, siano il risultato della commistione di strumenti artistici estremamente eterogenei. La poetica di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl è un invito allo spettatore ad aprire i propri spazi percettivi e a creare la propria realtà in un territorio di frontiera tra la visione interiore e la visione esteriore. Fra le sue opere più significative vi sono performance e installazioni tradotte in numerose lingue e presentate in oltre 30 Paesi in Europa, Asia, Australia, America del nord e America del sud; tra queste: Nettles (2018), Twilight_coreografia per la luce che muore (2016), Sights (2014), B_percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve (2012), .h.g. (2009), Come una preghiera (2007), La vita: avvertenze e modalità d’uso (2005). Oltre che nei lavori artistici, la vocazione sperimentale del progetto si è concretizzata nella creazione de la casa del tabacco, spazio di creazione e sperimentazione situato nel borgo di Novazzano, a pochi chilometri dal confine italo-svizzero, e sede del progetto Trickster. Il progetto Trickster gode del sostegno di Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la cultura, della Divisione della cultura del Canton Ticino, del Municipio di Novazzano e di numerose fondazioni pubbliche e private. Nel 2017 è stato insignito del prestigioso Premio svizzero del teatro; attualmente è compagnia residente al LAC Lugano Arte e Cultura.

Nata e cresciuta in Svizzera, nel Cantone Ticino, ha studiato le arti performative presso l’Università di Lettere e Filosofia di Bologna, prima di completare la formazione in coreografia al Centre National de Danse Contemporaine (CNDC) di Angers, sotto la direzione di Emmanuelle Huynh. In questo contesto ha cominciato a creare le sue prime coreografie per poi collaborare con il coreografo e danzatore brasiliano Fernando Cabral.
Nel 2012 alla formazione Transforme all’Abbaye de Royaumont diretta da Myriam Gourfink incontra i compositori Carlo Ciceri e Daniel Zea e insieme fonda l’associazione Crile a Lugano. Nel 2016 ha creato il quartetto Otolithes coprodotto da LuganoInScena (oggi LAC Lugano Arte e Cultura) e sostenuto dal RESO – Fondo dei Programmatori che ha debuttato al FIT Festival di Lugano. Nel triennio 2016-2018 Lorena Dozio è sostenuta da Pro Helvetia nel quadro del programma YAA! – Young Associated Artist, in partenariato con LAC Lugano Arte e Cultura.

Vive e lavora a Mendrisio, Ticino. Alan è regista e produttore indipendente per radio, teatro e musica. È laureato in Scienze delle Comunicazioni a Lugano. Nel 2008 co-fonda Radio Gwendalyn, prima web radio socio-culturale in Ticino. Con essa avvia diversi progetti collaborativi di radiofonia sociale tra cui Radio Casvegno, Nettune Radios, Keep Fit with Radio del Fit Festival, MuseoInOnda, Radio El Amane (Marrakech). Con RSI Rete Due produce il progetto audio-pittorico I Am Here Now – racconti dei giovani esuli dalle terre dell’Ex Jugoslavia e il radiodramma in due parti Il processo a Henry Wirz. Nel 2013 fonda la sua compagnia di progetti multidisciplinari V XX ZWEETZ con cui produce un adattamento visivo e sonoro del radiodramma Words and Music di Samuel Beckett, première a ChiassoLetteraria X edizione e a LuganoInScena (oggi LAC Lugano Arte e Cultura), stagione 2015/2016, selezionato al Rencontre du théâtre Suisse 2016. Nel 2017 ha portato in scena Il Processo per l’ombra dell’asino di F. Dürrenmatt, coprodotto da LAC Lugano Arte e Cultura, parte di un’antologia sui radiodrammi di F. Dürrenmatt e selezionato alla Rete delle arti sceniche VIAVAI, contrabbando culturale tra Lombardia, Ticino e Vallese, promosso da ProHelvetia. Nel 2017 è selezionato al Seminar in Singapore organizzato da Pro Helvetia. In maggio 2018 ha fatto parte di una delegazione svizzera di registi in teatro-musica presso il festival Operadagen di Rotterdam, organizzato dal direttore Guy Coolen e ProHelvetia. In luglio 2018 ha partecipato come artista in residenza al Watch and Talk del Bellouard Festival 2018, tema “Solitudine”. Dal 2018 è stato in residenza presso il LAC di Lugano in un master in regia ideato dal direttore Carmelo Rifici e in collaborazione con la scrittrice e dramatug Francesca Garolla del Teatro i di Milano. Nella stagione 2018/2019 ha messo in scena JACKIE di Elfriede Jelinek. A novembre 2019 ha esposto la sua mostra Binaural Views of Switzerland presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, sostenuto da Pro Helvetia e la Fondazione svizzera per la radio e la cultura. Nel 2017 ha dato alla luce la sua etichetta musicale Human Kind Records, che pubblica lavori di poesia sonora. La prima uscita, Talk in a bit, della poetessa sonora Hannah Silva, è stato recensito su BBC Radio 3 Late Junction e The Wire Magazine, adventures in modern music. Il disco è stato scelto, sempre da quest’ultima, tra i migliori 25 album del 2018.

Nel 2015 è stata realizzata la prima fattiva collaborazione tra Azimut e Collettivo Ingwer con la coproduzione Princesses Karaoke or something like that... – spettacolo selezionato a Premio Schweiz 2015. Nel 2017 un’analoga esperienza collaborativa ha invece visto uniti Atré Teatro e Collettivo Ingwer nello spettacolo Adios. Queste coproduzioni sono state un esempio di collaborazione non solo finalizzata alla resa pratica ma anche alla definizione di intenti comuni nell’operare artistico, individuati nell’assunzione della contemporaneità come una condizione al tempo stesso inevitabile e fertile. Dal punto di vista produttivo entrambi gli spettacoli hanno portato a stabilire importanti relazioni con le maggiori istituzioni culturali del settore: regionali e nazionali, pubbliche e private. Relazioni fondamentali – queste – che Collettivo Treppenwitz vuole continuare a mantenere, provando anzi a rinforzarle e a renderle più puntuali. 
Nel 2019 debutta la prima produzione di Collettivo Treppenwitz: L'amore ist nicht une chose for everybody (loving Kills) con la regia di Simon Waldvogel. Spettacolo selezionato a Premio Schweiz 2018 e al festival Opera Prima di Rovigo, e vincitore del bando Avanguardie 20/30 di Bologna.
 

Artisti
Federica Carra / Matteo Crespi / Igor Horvat / Camilla Parini / Anahì Traversi / Carla Valente / Simon Waldvogel / 

Collaboratori
Thomas Couppey / Aurelio Di Virgilio