Se il sogno è uno specchio deformato, in cui trovare forme inattese e linguaggi altrimenti inaccessibili, la realtà, nel suo racconto storico, si afferma quale necessità per riprendere gli avvenimenti del passato e renderli indelebili per immaginare il futuro.
La storia torna dunque in scena, in un’epoca in cui le notizie e i fatti si susseguono a ritmo frenetico, favorendo l’alienazione. Nasce da qui il progetto Ottantanove, di Compagnia Frosini/Timpano che mette in relazione la storia alla contemporaneità paragonando la crisi attuale con la Rivoluzione francese e con il 1989.
Più intimo lo spettacolo De Gasperi: l’Europa Brucia di Carmelo Rifici che, partendo da un racconto individuale, traccia il suo rapporto con la storia italiana e con gli altri protagonisti dell’epoca. Allo stesso modo, Nell’occhio del labirinto di Chicco Dossi racconta la ricerca di giustizia di Enzo Tortora, andando oltre la rievocazione storica, per addentrarsi nella psicologia del condannato innocente. Il Capitale, progetto di Kepler -452 parte da un fatto reale per instaurare un dialogo creativo tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di esseri umani in carne ed ossa. Diversamente, L’Angelo della Storia, premio UBU 2022, ultimo lavoro del collettivo Sotterraneo, dispiega davanti alla platea una costellazione di fatti storici paradossali, uniti da un filo conduttore, che è la Storia stessa, mentre con La Ferocia di Nicola Lagioia, si mette in scena il trionfo e la rovina dell’Occidente, attraverso la storia di una famiglia.