L’autore, regista e attore Oscar De Summa parte da un ricordo personale per raccontare la storia di una donna scomparsa troppo presto. Una riflessione, ispirata alla fisica quantistica, sulla relazione che continua a esistere tra due persone che, pur vivendo una accanto all’altra nel passato, non si sono mai realmente frequentate.
Lo spettacolo prende spunto dal ricordo di Mariarosaria, una ragazza che abitava accanto alla casa dove De Summa è cresciuto. Nonostante fossero coetanei, le loro vite non si erano mai incrociate davvero: le rispettive famiglie, a causa di antichi screzi, non si frequentavano. Mariarosaria studiava pianoforte, si interessava di filosofia, coltivava passioni lontane dalla spensieratezza disimpegnata tipica degli adolescenti. Anni dopo, De Summa decide di raccontare la sua storia, intrecciata a un amore giovanile mai sbocciato, e scopre, in un singolare intreccio di coincidenze, che Mariarosaria è morta proprio il giorno in cui ha iniziato a scrivere di lei. Questo evento diventa la scintilla che guida la creazione del testo, dove il vissuto personale si fonde con la suggestione della fisica quantistica: secondo il principio di entanglement, due particelle entrate in relazione restano legate anche a distanza. De Summa si interroga così sulla possibilità che le vite, una volta entrate in contatto, non cessino mai davvero di influenzarsi, anche quando sembrano essersi allontanate. Una riflessione poetica sulla memoria, sul valore della vita e sul mistero profondo delle connessioni umane.