Il regista svizzero Milo Rau – definito dalla critica come l’artista “più influente” (Die Zeit), “più premiato” (Le Soir), “più controverso” (la Repubblica) e “più ambizioso” (The Guardian) del nostro tempo – torna al LAC con il suo nuovo lavoro in cui, ispirandosi alla Medea di Euripide e a un caso giudiziario realmente accaduto in Belgio, dà voce ai bambini che riflettono su separazione, ingiustizia e sul potere eterno della tragedia.
Dopo Five Easy Pieces, presentato nella stagione 2017/18 e incentrato sul caso Dutroux, Milo Rau offre un nuovo sguardo sul ruolo dei bambini nel teatro. Il punto di partenza è un vero caso di cronaca nera: una madre, sopraffatta dalla disperazione, tenta di togliere la vita ai propri figli e poi a se stessa, ma sopravvive.
Questa tragedia moderna si intreccia con quella classica di Medea, la storia forse più oscura, tra conflitto relazionale e infanticidio, all’origine della cultura occidentale.
Ripetendo le scene all’infinito, interpretando personaggi antichi e moderni, adulti e bambini, e dissezionando la violenza con inquietanti rievocazioni, un cast di sei giovani attori non professionisti affronta di petto il destino implacabile del tragico e riflette sulla storia della famiglia, sul primo amore, sui primi incontri con la morte, sui desideri per il futuro e sulle paure legate alla fine del mondo che tutti condividiamo.
Medea’s Children è una piccola storia del teatro in cui i bambini, condannati al silenzio nelle tragedie classiche, prendono finalmente la parola.