Stefano Cordella firma ideazione e regia di Bovary, originale rilettura del celebre romanzo di Gustave Flaubert, tra le maggiori opere della letteratura francese e mondiale. Lo spettacolo si concentra sulla relazione tra Emma e Charles Bovary, raccontata attraverso scene di un matrimonio: brevi squarci su un amore costantemente messo in discussione, sempre alla prova.
Bovary è un’anti-eroina ribelle e decadente che non vuole accontentarsi di una vita borghese, non accetta la mediocrità da cui è circondata. Vive intensamente il conflitto tra le infinite sfumature dell’ideale e la delusione del reale. Soffre nel vedere le sue aspettative tradite, è inquieta in ogni ambito della sua vita: nel matrimonio, nel lavoro, nelle relazioni. La sua esistenza è un continuo “trasloco” da uno spazio del desiderio all’altro. La felicità sembra essere lì, a un passo, che quasi si può toccare. Ma non è mai abbastanza.
“L’idea – spiegano Elena Patacchini e Stefano Cordella – è quella di raccontare questo spazio instabile, sempre in trasformazione, che sfuma non appena sembra aver raggiunto una forma. È affamata di esperienze Bovary, fatica a godere profondamente di quello che ha, sempre pronta a ‘consumare’ qualcosa di nuovo, anche a costo di consumare se stessa.”