sabato 06 dicembre

Palco Sala Teatro
25 CHF

domenica 07 dicembre

Palco Sala Teatro
25 CHF

Autore e regista argentino tra i più importanti del panorama internazionale contemporaneo, Rafael Spregelburd porta in scena una Cassandra contemporanea, in un confronto serrato tra razionalità e profezia, tra causa ed effetto, ordine e delirio. 

Diciassette cavallini si impernia sul mito di Cassandra, affrontato in due tempi diametralmente opposti. La prima parte, L’Oracolo invertito, è “apollinea”, legata alla figura del dio Apollo e a una struttura drammaturgica convenzionale, e vede protagonista una Cassandra moderna che afferma di poter prevedere le disgrazie future, mentre il suo psicanalista cerca di smontare ogni sua certezza. La seconda parte, I diciassette cavallini, è invece “dionisiaca”, dominata dal delirio del dio Dioniso: gli attori costruiscono un gioco teatrale che si sviluppa al rovescio, per cui il pubblico assiste prima agli effetti, per poi ricostruire a ritroso le cause. Questa struttura ribaltata, realizzata in una coreografia in 17 movimenti – come il numero di soldati che escono dal ventre del cavallo di Troia – dà vita a un’ipotesi poetica: trovare risposte a domande ancora non espresse. 
Spregelburd rifiuta la tradizionale consequenzialità causa/effetto, proponendo invece una drammaturgia che assuma le forme di causalità complessa che regolano la nostra vita. Il tema nasce dal confronto con gli attori, che hanno espresso il desiderio, utopico, di guardare al futuro incerto. La tragedia, intesa come linea retta verso la distruzione, diventa così uno strumento per accedere al presente, per indagare spazio e tempo nella loro realtà non lineare, per confrontarsi con tutti gli eventi catastrofici che collidono ogni giorno con l’apparente unidirezionalità della vita. 

testo e regia 
Rafael Spregelburd 

traduzione
Manuela Cherubini 

con
Alberto Astorri, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy 

musiche
Alessandro Nidi 

scene
Alberto Favretto 

costumi
Giada Masi 

luci
Luca Bronzo 

fonica
Andrea Romanini 

assistente alla regia
Francesco Lanfranchi 

produzione
Fondazione Teatro Due 

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