Tra i massimi esponenti del teatro musicale internazionale, il musicista e regista zurighese Thom Luz, vincitore del Premio svizzero di teatro 2019, arriva per la prima volta al LAC con Tourist Trap, opera capace di trasformare il palcoscenico in uno spazio di rappresentazioni sonore con uno stile unico e originale.
Quarantenne, celebre per la magia che sa creare con i suoi spettacoli, Luz, pur prendendo a modello Christoph Marthaler e Ruedi Häusermann, sa dare vita ad un teatro musicale capace di incantare il pubblico. In Tourist Trap esplora il fenomeno del turismo di massa attraverso la storia di cinque camerieri di un hotel affacciato su una cascata ormai asciutta, un tempo meta affollata ma oggi in rovina e abbandonato, in attesa di ospiti che non arrivano più. Cosa possono fare per sopravvivere? Quale soluzione adottare in un momento di così grande disperazione?
Conosciamo tutti la sensazione un po’ inquietante e malinconica di quando si realizza di essere stati ingannati. Ci si trova in un non-luogo in cui qualcosa di non genuino viene venduto come tale. Al contempo, ci rendiamo conto che i confini tra queste due distinzioni sono fluidi, cosa che ci fa abbandonare ad una illusione convincente, facendoci assistere ad una esperienza messa in scena in modo magistrale. Dietro al concetto apparentemente semplice di “trappola per turisti” si cela un insieme di temi complessi ed eterogenei come la gentrificazione, la globalizzazione, la geopolitica, l’ottimizzazione del profitto, l’economia a scapito della spiritualità.