Inizia il 30 settembre all’Istituto Svizzero di Milano con l’incontro tra Gianni Turchetta (docente di letteratura contemporanea all’Università Statale di Milano) e Stefano Laffi (sociologo e fondatore di Codici) Lugano Keynotes, una serie di appuntamenti e masterclass organizzati da LAC e FIT Festival e curati dal gruppo di lavoro dei Quaderni del FIT. L’incontro precede e introduce la 30esima edizione del FIT Festival (Lugano, 01 – 10 ottobre 2021).
Quali sono le tendenze più vive delle arti sceniche contemporanee? Quali relazioni si instaurano tra il palco e gli altri ambiti della produzione culturale? Questi alcuni degli interrogativi da cui scaturità il confronto con Gianni Turchetta e Stefano Laffi. Una riflessione che partirà da cinque parole chiave per parlare di contemporaneo: politica, biografia, realtà, perdita, attore.
Gianni Turchetta rifletterà sull’esplosione di biografie e autobiografie nel panorama contemporaneo, Stefano Laffi sul tema della perdita, in relazione al momento pandemico, in dialogo con Carmelo Rifici e Paola Tripoli, rispettivamente direttori artistici di LAC Lugano e FIT Festival.
È questo il primo di una serie di appuntamenti che nascono dall’esperienza editoriale dei Quaderni del FIT, pubblicazioni che intendono porsi come spazio di riflessione e condivisione di sguardi sul contemporaneo. Il gruppo di lavoro che li anima – Lorenzo Conti, Maddalena Giovannelli, Francesca Serrazanetti, Renato Palazzi, Carmelo Rifici, Paola Tripoli – accompagnerà la stagione artistica 2021/22 del LAC nel suo svolgersi con altri approfondimenti e keynotes.
Nati in occasione della 25esima edizione del Festival Internazionale del Teatro e della Scena Contemporanea nel 2016, i quaderni del FIT sviluppano approfondimenti sui temi suggeriti dal Festival. Un tavolo di confronto tra artisti, operatori e critici e allo stesso tempo uno strumento per tornare a ragionare di teatro e sul teatro, da un duplice punto di vista: quello delle prospettive critico/teoriche e quello delle diverse prassi della scena. Di anno in anno, ciascun volume della collana mette a fuoco professionalità e ambiti che costituiscono il variegato mosaico delle arti performative.