L’evento di questa sera TALISMÀN si terrà nella Hall a causa delle previsioni meteo avverse
Evento passato
07 agosto 2021
Agorà
Marco Mezquida, pianoforte
Martín Meléndez, violoncello
Aleix Tobias, percussioni
Dal Blue Note di New York a quello di Tokyo, dal Festival di Montreaux a quello di Montréal, il pianismo originale e travolgente di Marco Mezquida ha folgorato il cuore di centinaia di fan. Talismàn è il suo nuovo progetto in trio con i fedeli Martin Melendez, violoncello, e Aleix Tobias, percussioni, già apprezzati nel pluripremiato progetto dedicato a Maurice Ravel.
Nato a Minorca nel 1987, Marco Mezquida ha registrato più di 50 album con i migliori musicisti del paese (15 come leader o co-leader e 36 come sideman). Si è esibito in festival jazz in più di 30 paesi; ha suonato e/o inciso con leggende del jazz come Lee Konitz, Dave Liebman, Carme Canela, Elliot Zigmund, icone del flamenco come il famosissimo chitarrista Chicuelo; star del mondo iberico come Silvia Pérez Cruz e orchestre classiche e grandi gruppi di jazz. Ha composto e inciso la musica per 2 produzioni teatrali di successo tra il 2015 e il 2017 con la regia di Julio Manrique; ha anche registrato diversi programmi musicali per la televisione. Una decina di premi (Altavoz 2015, 2 premi Enderrock, 4 anni Musicista dell’Anno dall’AMJM della Catalogna, Minorchino dell’anno 2018, ecc.) scandiscono la sua folgorante carriera musicale che egli coordina con l’insegnamento al Conservatorio Superiore del Liceo di Barcellona e nella Scuola Superiore di Studi Musicali.
Marco Mezquida è un concentrato di energia che si sprigiona da un pianoforte capace di mescolare classica e contemporanea, popolare, jazz, free, pop e flamenco.
“Poliglotta. La lingua degli angeli”
Scriveva John Cage negli anni ‘50 che per stare nella contemporaneità ci vogliono più occhi e orecchie di quelle che abbiamo “naturalmente” in dotazione. E aveva ragione. Oggi per parlare ai nostri cuori induriti da oltre un anno di pandemia e di futuri incerti forse, oltre ad aver bisogno di più occhi e più orecchie, necessitiamo anche di più lingue. Più lingue per intercettare e tradurre i messaggi degli angeli e metterci in vibrazione con le lingue del fuoco e dell’energia, le lingue della morte e della resurrezione, le lingue dei numeri e quelle dei sogni, le lingue dell’elettricità e quelle degli abbracci.
Questa sezione del LAC en plein air farà vibrare le lingue: quelle degli angeli nascoste nella forza dei suoni e quelle parlate, dai dialetti locali come il pugliese o il catalano a quelle internazionalmente riconosciute e riconoscibili come il castigliano fino a quelle assolutamente incomprensibili come l’estone o il mongolo. Lingue sconosciute e violini barbari, ninne nanne avvolgenti e beats elettronici, canzoni di speranza e testamenti funebri, amori perduti e stornelli di feste tutto in sole nove tappe.
Saul Beretta, curatore
“Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta.
Poi saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo dell’umano.
Come ora ne abbiamo dell’infinità. [...]”
(Mariangela Gualtieri)