Evento passato

31 luglio 2021

Hall

21:00

L'evento si terrà nella Hall a causa delle previsioni meteo avverse

Raiz, voce

Giuseppe De Trizio, chitarra classica

Adolfo La Volpe, oud, chitarra elettrica

Francesco De Palma, cajon, tamburi a cornice, tar, riqq

Una musica immaginaria mediterranea, meticcia, che nasce dall’incontro di Raiz (storica voce degli Almamegretta) con i Radicanto consolidato negli ultimi 16 anni con la realizzazione di tour e lavori discografici, finalisti del Premio Tenco e nella Top Ten della World Music Chart of Europe.
È un nuovo progetto realizzato con il contributo di PugliaSounds Record che continua il percorso svolto in questi anni di ricerca, rielaborazione e scrittura della musica del mediterraneo. Oggetto dell’indagine è il mare, viatico di suoni e peregrinazioni musicali, storie ed echi di gente rivissute attraverso le antiche cantigas sefardite e la rilettura della tradizione meridionale italiana, sempre votate alla struttura della forma “canzone”. Ballate acustiche, intense, legate con dolcezza ed efficacia all’alternanza delle stagioni della vita umana.

“Poliglotta. La lingua degli angeli”

Scriveva John Cage negli anni ‘50 che per stare nella contemporaneità ci vogliono più occhi e orecchie di quelle che abbiamo “naturalmente” in dotazione. E aveva ragione. Oggi per parlare ai nostri cuori induriti da oltre un anno di pandemia e di futuri incerti forse, oltre ad aver bisogno di più occhi e più orecchie, necessitiamo anche di più lingue. Più lingue per intercettare e tradurre i messaggi degli angeli e metterci in vibrazione con le lingue del fuoco e dell’energia, le lingue della morte e della resurrezione, le lingue dei numeri e quelle dei sogni, le lingue dell’elettricità e quelle degli abbracci.

Questa sezione del LAC en plein air farà vibrare le lingue: quelle degli angeli nascoste nella forza dei suoni e quelle parlate, dai dialetti locali come il pugliese o il catalano a quelle internazionalmente riconosciute e riconoscibili come il castigliano fino a quelle assolutamente incomprensibili come l’estone o il mongolo. Lingue sconosciute e violini barbari, ninne nanne avvolgenti e beats elettronici, canzoni di speranza e testamenti funebri, amori perduti e stornelli di feste tutto in sole nove tappe.

Saul Beretta, curatore

 

“Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta.
Poi saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo dell’umano.
Come ora ne abbiamo dell’infinità. [...]”
(Mariangela Gualtieri)

 

Loading...