Traendo ispirazione dalla storica comunità di artisti del Monte Verità e mettendosi in relazione con l’attuale emergenza pandemica globale, la danzatrice e coreografa statunitense Annie Hanauer riflette sulle idee storiche e contemporanee di utopia attraverso la sua esperienza vissuta come artista disabile.
Le utopie esistono da quando esiste l'umanità. Ma che cos'è che rende utopica un’utopia? Le utopie esistono solo nei nostri pensieri, non sono (ancora) realtà. Inoltre, hanno una caratteristica: quella di non realizzarsi, perché solo così possono salvaguardare la loro natura intrinseca, ovvero quella di restare utopiche. E allora, che cos’è che ci affascina così tanto in un’utopia? Abbiamo bisogno di esperimenti utopici per realizzare grandi cose, quindi il palcoscenico è forse il luogo perfetto per riuscirci o per ripensare i nostri sogni o farne nascere perfino di nuovi?
In A space for all our tomorrows, Hanauer cerca di incanalare e presentare la ricerca dell’utopia, focalizzandosi sulla sua manifestazione attraverso il corpo e il movimento, e lasciando spazio a prospettive multiple. L’obiettivo è di canalizzare il sentimento di qualcosa che è intangibile, immaginario e diverso per ogni persona, soffermandosi sul significato di utopia per coloro che hanno sperimentato la marginalizzazione nella società contemporanea.
In scena, insieme a due danzatori e a una cantante dal vivo, Hanauer esplora le proprietà del corpo, l’unione e l’individualità, la presenza e il potere, sempre in relazione all’utopia e alla disabilità. Quattro corpi che, con la loro saggezza, reggono questa infinita ricerca umana attraverso la loro insistente presenza. Quattro persone che trovano il modo di andare avanti, da soli o insieme. Quattro corpi che resistono, perseverano, si rifiutano di arrendersi.
Una performance potente, intensa e disordinata, ma anche edificante e invitante, capace di creare e chiamare in causa un futuro immaginario condiviso, uno spazio per immaginare le nostre utopie, lasciando alle persone la propria prospettiva e, soprattutto, la sensazione che il cambiamento sia possibile.
Lo spettacolo è una coproduzione LAC e Teatro Danzabile, realtà che sul territorio ticinese sperimenta e nutre il rapporto tra disabilità e movimento lavorando sull’inclusione nelle arti sceniche contemporanee.
ideazione e coreografia
Annie Hanauer
assistente coreografa
Susanna Recchia
dramaturg
Silja Gruner
interpreti
Annie Hanauer
Laila White
Giuseppe Comuniello
musica dal vivo
Deborah Lennie
composizione musiche
Deborah Lennie
Patrice Grente
costumi
Valentina Golfieri
disegno luci
Marzio Picchetti
audiodescrizione
Camilla Guarino
tecnico luci
Nicolò Baggio
tecnico del suono
Pietro Maspero
produzione
LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Danzabile
in coproduzione con
IntegrART - un progetto di rete del Percento culturale Migros
una coproduzione nell’ambito del
fondo programmatori di Reso - Rete Danza Svizzera, sostenuto da Pro Helvetia - Fondazione svizzera per la cultura
con il sostegno di
DECS Repubblica e Cantone Ticino - Fondo Swisslos
Fondazione Lugano per il Polo Culturale
Manitou Fund
PLIM creazioni
Landis & Gyr Stiftung
in collaborazione con
Franklin University Switzerland
29.04.2022 (Debutto)
Théâtre du Jura, Delémont (Steps Dance Festival)
02.05.2022
Ecolint Centre des Arts, Ginevra (Steps Dance Festival)
06.05.2022
Südpol Luzern, Lucerna (Steps Dance Festival)
10.05.2022
Stadttheater Solothurn, Soletta (Steps Dance Festival)
13 / 14.05.2022
Gessnerallee Zürich, Zurigo (Steps Dance Festival)
16.05.2022
Theater St. Gallen Lokremise, San Gallo (Steps Dance Festival)
18/19.05.2022
Temple Allemand ABC - ADN, La Chaux-de-Fonds (Steps Dance Festival)
28.05.2022
Teatro Foce, Lugano (Lugano Dance Project)
08.10.2022
Festival Aperto, Reggio Emilia
26.11.2022
Tanzfestival Winterthur