Al centro di una piazzetta veneziana si trova quella bottega del caffè che diventa il perfetto punto di osservazione degli intrecci, degli affari e delle truffe che in quella stessa piazza si tramano, s’ingarbugliano ed escono allo scoperto.

Goldoni dipinge un sagace spaccato di una borghesia dedita al mercanteggiare, in cui le vicende di quartiere diventano - per estensione - di paese, cittadine o di una società intera. Vi vengono messe a nudo alcune incontrollabili dinamiche proprie di un certo lato oscuro dell’animo umano: smania di denaro, vizio del gioco, gusto della maldicenza, brama di conquista. Torbide e profonde alchimie in cui si annidano quei piccoli grandi demoni che ci spingono a comportamenti e situazioni che riescono a portarci al parossismo, alla farsa, al renderci amaramente ridicoli. Il meccanismo teatrale e perfetto e i toni della commedia sono vorticosi, come lo e la spirale in cui i protagonisti si sono incastrati. Per spezzarla e necessario che qualcuno – o qualcosa – si infili nei suoi ingranaggi e li inceppi. Ma una volta scardinate le dinamiche degenerate, resta da chiedersi di che natura sarà l’equilibrio che andrà ristabilito…

di
Carlo Goldoni

adattamento
Emanuele Aldrovandi

regia
Igor Horvat

con (in ordine alfabetico)
Antonio Ballerio, Pasquale Di Filippo, Marta Malvestiti, Marco Risiglione, Sacha Trapletti, Anahì Traversi, Annapaola Trevenzuoli, Massimiliano Zampetti

scene
Guido Buganza

costumi
Ilaria Ariemme

musiche
Zeno Gabaglio

disegno luci
Marco Grisa

assistente alla regia
Ugo Fiore

produzione
LAC Lugano Arte e Cultura

partner di ricerca
Clinica Luganese Moncucco

sponsor di spettacolo
AIL

Foto di scena