In occasione del focus La luce dell’ombra, riproponiamo il primo incontro di Arti liberali incentrato sull’importanza di mantenere vivo lo scambio tra arte e scienza. Il dibattito si sviluppa intorno ai seguenti interrogativi: perché gli esseri umani realizzano la propria natura attraverso la ricerca? Perché la ricerca scientifica affascina in maniera così profonda? Quali barriere bisogna superare per fare ulteriori passi avanti e capire “come sono fatte le cose”? Qual è il rapporto tra creatività e ricerca scientifica? Qual è il futuro della ricerca, quali gli obiettivi?
A dialogare sono Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra, e Paolo Giordano, fisico e scrittore vincitore del Premio Strega.
Modera Sandra Sain, Responsabile Produzione RSI Rete Due.

(Roma, 1960) ha conseguito il Dottorato di Ricerca in fisica sperimentale delle particelle a Milano. Dal 1994 è ricercatrice presso il Cern. Nel luglio 2012, durante il seminario che ha ufficializzato la scoperta del bosone di Higgs, presentò i risultati della ricerca. Dal 2016 ricopre la carica di Direttrice Generale del Cern, diventando così la prima donna ad assumere questo ruolo. È stata membro di numerosi Comitati scientifici internazionali e del Comitato consultivo del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ha ricevuto diversi dottorati honoris causa e premi internazionali, ed è già socio corrispondente di molte Accademie e autore o coautore di un importante numero di pubblicazioni scientifiche. Dal 28 settembre 2020 è anche membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.
(Torino, 1982) ha un dottorato in fisica ed è autore di quattro romanzi – La solitudine dei numeri primi (Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano, Il nero e l’argento e Divorare il cielo – e del saggio Nel contagio. Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e scrive per il cinema. Collabora con il Corriere della Sera. I suoi libri sono tradotti in oltre 40 Paesi.