Evento passato

29 ottobre 2023

Hall

11:00

Accademia corale di Lecco
Susannah Haberfeld mezzosoprano 
Maurizio Fasoli pianoforte 
Antonio Scaioli direttore
Edoardo Fadda direttore musicale

La Hall del LAC si riempie delle note dello "strumento più bello del mondo" in un concerto curato dall'Associazione 753 ArteBellezza di Bellinzona

Lo strumento più bello del mondo non si può vedere e nemmeno toccare; non richiede un’accordatura periodica, non ha bisogno di lucidature di alcun tipo, né di una custodia. Tuttavia, la sua malleabilità è tale da renderlo adatto a qualsiasi intento espressivo, contesto e genere musicale. Di cosa stiamo parlando? Della voce e sono forse queste alcune delle motivazioni che hanno reso questo strumento una risorsa infinita di ispirazione per i compositori, e il programma di questo concerto ne è la prova.

Ciò che ascolterete ha l’obiettivo di indagare tutte le possibilità che la voce umana ci offre, partendo dal Lied, passando per il Mottetto e concludendo con il Coro.
La varietà che caratterizza il programma non si limita solamente al modo di utilizzo dello strumento, e quindi al solo ambito espressivo, ma si riferisce anche ai generi e alle tematiche trattate.
I Weltliche Lieder di Martha von Castelberg sono dei piccoli capolavori incentrati principalmente sul tema della Natura, rappresentata come fonte inesauribile di bellezza e motivo di eterno stupore; l’intimità di queste pagine, affidata non a caso allo storico genere del Lied, raggiunge un livello ancora più profondo nei Geistliche Lieder, in cui l’interiorità e l’introspezione si concretizzano nella preghiera. La spiritualità di quest’ultima raccolta permea in realtà diverse opere della compositrice di Zurigo: tra queste, anche i Mottetti, composizioni appartenenti a un genere ancora più antico rispetto al Lied e che saprà mostrarvi una delle altre possibilità legate allo strumento protagonista del programma.
Le tematiche della Natura e del divino sono compresenti nella composizione An die Sonne di Franz Schubert, come spesso accade nell’arte romantica della prima metà dell’Ottocento. Schubert ha chiaramente un altro intento espressivo ed è per questo motivo che affida le sue idee compositive non più a una sola voce, non più a un piccolo gruppo vocale, ma a un Coro intero.
È lecito pensare, dunque, che i compositori si siano serviti della voce solo per le composizioni dal contenuto più aulico e solenne: ebbene, non è così; Johannes Brahms ci offre, infatti, un’atmosfera completamente diversa, fatta di ritmi gitani di czardas, uomini innamorati e giovani fanciulle.

Ecco, dunque, lo strumento più bello del mondo: una voce, per infiniti suoni.

M. von Castelberg 
Da Weltliche Lieder (13’)
Alpen-Enziane
Die Wilde Biene
Bitte

Wandern
Ich entblättere Dich
O trübe diese Tage nicht


M. von Castelberg 
Da Geistliche Lieder (1’30’’)
Gebet - Mein Herr und Mein Gott
Susannah Haberfeld, mezzosoprano 
Maurizio Fasoli, pianoforte 

M. von Castelberg 
Da Mottetti per coro a cappella (15’)
Anima Christi
O crux ave
O memoriale 
O bone Jesu
Deus caritas est 
Herr, anbetend lass uns 


F. Schubert
An die Sonne D.439 per coro e pianoforte (6’)

J. Brahms 
Da Zigeunerlieder op. 103 per SATB e pianoforte (14’)
He, Zigeuner, greife in die Saiten ein
Hochgetü
rmte Rimaflut
Wisst ihr, wann mein Kindchen
Lieber Gott, du weisst
Brauner Bursche
Kommt dir manchmal in den Sinn
Horch, der Wind klagt
Weit und breit

Accademia corale di Lecco, coro
Maurizio Fasoli, pianoforte 
Antonio Scaioli, direttore