Evento passato

09 marzo 2024

Sala 4

14:00

Un grande maestro del calibro di Johann Sebastian Bach come avrebbe utilizzato le potenzialità delle nuove tecnologie in musica?

In questo workshop i partecipanti conosceranno la figura di uno dei grandi compositori della storia della musica e alcune delle sue tecniche compositive attraverso l’analisi e la riduzione di diverse cellule ritmiche utilizzate nella Teoria del Contrappunto e Fuga.

Provando a immaginare come Bach avrebbe utilizzato le nuove tecnologie (software, sintetizzatori e drum machine), i partecipanti inventeranno una breve composizione musicale utilizzando le tecniche (semplificate) trattate durante la prima parte del workshop.

Il laboratorio fa parte di un percorso di due incontri (9 e 16 marzo) pensato per dare ai ragazzi la possibilità di sperimentare qualcosa di estramente contemporaneo come le nuove tecnologie e, allo stesso tempo, di conoscere due dei più importanti compositori della storia della musica che sono arrivati fino a noi: Johann Sebastian Bach (1685-1750) e Ludwig van Beethoven (1770-1827). Il connubio di questi due mondi, solo all'apparenza così lontani, darà dei risultati sorprendenti, mettendo in luce il linguaggio universiale della musica e le sue infinite potenzialità.

Nato a Milano Pietro Luca Congedo, (aka) Stone Leaf, è un percussionista solista, polistrumentista, produttore e performer di musica elettronica attivo sulla scena internazionale. 
La sua ricerca indaga in particolare l’origine del suono attraverso la materia. Contraddistinta da suoni di sintesi elettronica, l’identità di Stone Leaf si caratterizza per l’elaborazione di sonorità complesse, estratte da un’analisi delle strutture molecolari in relazione al rapporto timbro-ritmo. 
Svolge una intesa attività di ricerca educativa e pedagogica che ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi progetti e metodi educativi sulla relazione tra le nuove tecnologie e le molteplici discipline artistiche. Ideatore di installazioni audio/video che invitano il fruitore a vivere l’opera come un’esperienza fisica, Stone Leaf propone un viaggio sensoriale dove il tema si materializza attraverso l’impatto sui sensi, dando la possibilità allo spettatore di diventare parte integrante dell’opera. 

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