Nell’ambito de La luce dell’ombra, Igor Horvat propone un breve ciclo di letture coadiuvato dall’ambientazione sonora-musicale di Zeno Gabaglio
Il ciclo traccia un excursus attraverso alcune testimonianze letterarie di quanto profonda sia sempre stata e continui a essere anche nella letteratura la necessità di interrogare la natura del nostro esistere, del mondo che abitiamo, dell’universo in cui fluttua il nostro mondo. Uno sguardo verso tutto ciò che ci circonda e che abitiamo che è sempre intessuto di meraviglia e indagine, nonché sempre in bilico tra fede, filosofia e scienza.
Articolato in due appuntamenti, il ciclo propone un primo percorso dedicato a testi classici, che affondano nei secoli passati e segnano alcuni tra i più importanti passaggi nell’evoluzione della conoscenza scientifica e del pensiero filosofico. Nel secondo appuntamento si scandaglia la letteratura contemporanea.
Si prende avvio nel 1226 con la celeberrima laude di San Francesco alle meraviglie del creato (Cantico delle creature), per poi attraversare il 1584, anno di pubblicazione a Londra del testo di Giordano Bruno De l’infinito, universo e mondi, che segna una rottura filosofica con la dottrina aristotelica secondo la quale la terra stava al centro di un universo finito che le ruotava intorno. Ulteriore passo di superamento del vecchio sistema di pensiero è il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei, che impone la supremazia del metodo scientifico. Si giunge poi al 1827, anno in cui Giacomo Leopardi compone il Dialogo della natura e di un islandese, in cui il distacco dell’elemento di natura dalla sfera teologica è ormai secolarmente sancito e assodato.