Evento passato

15 novembre 2022

Sala 4

18:30

Nell’ambito de La luce dell’ombra, Igor Horvat propone un breve ciclo di letture coadiuvato dall’ambientazione sonora-musicale di Zeno Gabaglio

Il ciclo traccia un excursus attraverso alcune testimonianze letterarie di quanto profonda sia sempre stata e continui a essere anche nella letteratura la necessità di interrogare la natura del nostro esistere, del mondo che abitiamo, dell’universo in cui fluttua il nostro mondo. Uno sguardo verso tutto ciò che ci circonda e che abitiamo che è sempre intessuto di meraviglia e indagine, nonché sempre in bilico tra fede, filosofia e scienza.

Articolato in due appuntamenti, il ciclo propone un primo percorso dedicato a testi classici, che affondano nei secoli passati e segnano alcuni tra i più importanti passaggi nell’evoluzione della conoscenza scientifica e del pensiero filosofico. Nel secondo appuntamento si scandaglia la letteratura contemporanea.

Si prende avvio nel 1226 con la celeberrima laude di San Francesco alle meraviglie del creato (Cantico delle creature), per poi attraversare il 1584, anno di pubblicazione a Londra del testo di Giordano Bruno De l’infinito, universo e mondi, che segna una rottura filosofica con la dottrina aristotelica secondo la quale la terra stava al centro di un universo finito che le ruotava intorno. Ulteriore passo di superamento del vecchio sistema di pensiero è il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei, che impone la supremazia del metodo scientifico. Si giunge poi al 1827, anno in cui Giacomo Leopardi compone il Dialogo della natura e di un islandese, in cui il distacco dell’elemento di natura dalla sfera teologica è ormai secolarmente sancito e assodato.

Nato a Faido, si diploma attore professionista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2000. Lavora sotto la direzione di diversi registi in numerosi spettacoli, tra cui: Lolita: sceneggiatura di Nabokov e I due gemelli veneziani di Goldoni presso il Piccolo Teatro di Milano; Le baccanti di Euripide e Le Rane di Aristofane al Teatro Greco di Siracusa, per la regia di Luca Ronconi; Edipo re di Sofocle diretto da Roberto Guicciardini al Teatro Greco di Siracusa; Molto rumore per nulla di Shakespeare per la regia di Gabriele Lavia; Riccardo III di Shakespeare diretto da Arpàd Schilling presso il Piccolo Teatro di Milano; I Karamazov tratto da Dostoevskij per la regia di Marinella Anaclerio al Teatro Piccinni di Bari; Il giardino dei ciliegi di Čechov diretto da Maurizio Salvalalio; No man’s land di Sandro Veronesi per la regia di Massimo Luconi al Teatro Metastasio di Prato; Mi chiamo Dino, sono elettrico tratto da Sebastiano Vassalli diretto da Tuccio Guicciardini; I nomi scritto e diretto da Giorgio Marini. Partecipa agli spettacoli prodotti dal LAC Gabbiano di Čechov e Ifigenia, liberata di Demattè-Rifici diretti da Carmelo Rifici; La bisbetica domata di Shakespeare per la regia di Andrea Chiodi; Elektra di Von Hofmannstahl diretto da Andrea Novicov. Oltre all’attività teatrale divisa tra Svizzera e Italia, in tournée ha recitato anche in Russia, Polonia, Ungheria, Romania, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Senegal. Ha affrontato ruoli anche in lingua inglese, francese, tedesca e rumena. Nell’ambito del teatro musicale partecipa in qualità di attore a diversi melologhi e intermezzi buffi, oltre che all’atto unico operistico Sancta Susanna di Hindemith con la direzione d’orchestra del Maestro Riccardo Muti. Al cinema appare in lungometraggi di produzione svizzera, italiana e indiana mentre in televisione ha preso parte a varie fiction italiane e svizzere. In ambito radiofonico collabora regolarmente in qualità di attore e di regista alla produzione di numerosi radiodrammi presso la Rete Due della RSI Radiotelevisione Svizzera, nonché con altre produzioni alla riduzione radiofonica di romanzi e alla registrazione di audiolibri. 

Nato a (1979) è un musicista, compositore e violoncellista svizzero. È attivo nell'ambito delle musiche contemporanee - con produzioni spesso afferenti l'improvvisazione e l'elettronica sperimentale - come pure nella composizione di colonne sonore per il cinema e per il teatro.

Pensato e promosso da LAC edu, progetto del settore di mediazione culturale del LAC, La luce dell’ombra è un focus trasversale, un percorso declinato tra prosa, musica, danza, letture, arti visive, incontri, filmati, conferenze e laboratori, che sviluppa un affondo nel rapporto tra arti sceniche e scienza, tra teatro e politica.
Tredici appuntamenti ci invitano a guardare dove non si vede, a cercare la luce nei risvolti più nascosti, facendoci ispirare da qualcosa o qualcuno che ce la sveli.