Evento passato

23 aprile 2022

Sala 4

10:30

"Colore e musica sono tutt'uno, un unicuum che prefigura una sorta di sinestesia naturale. Ogni immagine, ogni colore ha un suono, rappresenta una costruzione musicale, ha una tonalità, una luce, una forma di movimento nello spazio. E così persone, oggetti inanimati, situazioni e circostanze, ma anche eventi che sono parte del quotidiano più immediato. Come la pioggia, o il vento e lo stormire delle foglie. Ogni cosa risuona, nella mia visione, si muove secondo un coreutica molto vicina al gesto pittorico. Il processo sinestetico è stato ampiamente studiato ed è personalissimo", Antonella Benanzato

Una sessione di meditazione guidata basata su colore e suono. Ponendo che la scala musicale diatonica possa corrispondere ai sette punti energetici del corpo, guidati da Antonella Benanzato, si sceglierà insieme una nota a cui corrisponderà un chakra e, quindi, un colore. Sulla base di queste scelte, la mediatrice suonerà il pianoforte, guidata da una consapevolezza profonda che si collega a quella dei meditanti. La musica che verrà eseguita è sempre diversa per tutti, ognuno ha una sua musica, ognuno ha un suo ritmo, una sua cadenza, un suono mondo sonoro. La mediatrice non è che il tramite di questo movimento, come se la musica venisse dalle persone con cui si interagisce e la composizione si crea insieme.

Ognuno di noi può creare la propria realtà. Detto così sembrerebbe impossibile. Invece ogni cosa che noi pensiamo, ogni nostra intenzione, ogni segreto desiderio se associato a una sensazione di gioia e gratitudine, si può trasformare come per incanto in una inattesa opportunità. Sono le filosofie sapienziali più antiche a parlacene. Sono le religioni ai loro albori e darcene conto. La lettura e lo studio di questi testi, le parole di mistici e illuminati, ma al contempo l’approfondimento della fisica quantistica, delle neuroscienze e il prezioso contributo di scienziati e filosofi. Non si tratta di magia o esoterismo, seppure ritengo che esista un sottile confine che ci separa dall’inconosciuto.

Il metodo di Antonella Benanzato si fonda sulla creatività che esiste in tutti noi e che può essere risvegliata e perfezionata attraverso un attento dominio della mente, dei propri pensieri, e di questi meccanismi tossici che ci sospingono verso ciò che non siamo e non vogliamo. Il percorso verso la percezione di sé come viaggiatori in cammino verso la propria realizzazione, è uno degli step centrali del suo lavoro. Come dice lei stessa "Sono un’artista e tendo a percepire tutto ciò che mi circonda come una mappa che mi accompagna verso la scoperta di un tesoro che è principalmente dentro di me. Se “come in alto, così in basso”, allora possiamo traslare in come è dentro di noi, così è fuori di noi. Tenendo sempre presente che non siamo identità divise ma parte di un tutto. E che qualsiasi azione io compia, anche la più marginale, avrà un riflesso sulla mia realtà interiore ed esteriore". 

Indossare vestiti comodi e adatti al movimento e, se lo si desidera, portare con sé un tappetino da yoga (ci saranno dei momenti in cui ci si sdraierà sul pavimento).

Leggi di più

Pittrice astratta informale, musicista, fotografa, giornalista professionista, vive e lavora a Padova. Da anni sono impegnata in una ricerca tra colore e suono, musica, pittura e movimento coreutico.

“Il processo creativo parte dal colore allo stato puro, dal suono, libero nella sua espressione che emerge dalla parte più profonda di noi, la parte più pura dove ogni potenzialità può diventare atto”.

Ha presentato nel 2016 il primo capitolo di questa ricerca Creactivity 2016 che ha visto l'esposizione alla Fusion Art Center di Padova di una personale pittorica, inaugurata con una performance musicale-sensoriale dedicata alle opere esposte che ha coinvolto anche il pubblico presente.
Coautrice della video installazione dell’immersive show per il trentesimo anniversario di Enoitalia, azienda leader di vini italiani, alla Dogana Veneta di Verona.
Nel 2017 realizza una performance musicale accompagnando al pianoforte una sua video installazione proiettata sulle pareti delle Grotte di Pradis in provincia di Pordenone dal titolo Creactivity 2017. Ha tenuto una personale a Padova nel 2018 dal titolo Cromogonie – Ritratto del Paesaggio Interiore, presso le Scuderie di Palazzo Moroni, in questo occasione ha esposto 30 opere astratte di cui 5 ritratti interiori, ha curato la composizione della musica e del video che ha accompagnato l’esposizione. Nel 2020 ha inaugurato una personale a Vicenza presso lo Spazio L’Idea in piazza dei Signori.
Le sue opere si possono vedere e ascoltare su: soundcloud.com/antonellabenanzato, Saatchi Art e Singulart, Bandcamp.

La sua ricerca artistica è frutto di un percorso iniziato attraverso lo studio degli stati non ordinari di coscienza: dalla meditazione, all’ipnosi fino allo studio di casi di Out of body experience (Obe) e Near Death Experience (Nde). Uno studio affiancato dal confronto e dalla presenza di studiosi e neuroscienziati come Enrico Facco e psicologi come Patrizio Tressoldi. Anche la fisica quantistica e i processi non locali sono all’attenzione della mia riflessione sull’arte, temi che ha affrontato con il fisico quantistico, Fabrio Fracas.

Per Benanzato, il principio è il suono che diventa colore nella sua forma più pura e creativa, l'elaborazione successiva del processo creativo viene sistematizzata dal cervello che costruisce reti neurali, struttura, definisce, pianifica. Il colore, prima libero, viene poi geometrizzato: il quadrato, il cerchio rappresentano in questo modo il linguaggio della matematica. Ma diventa flusso di coscienza snodandosi in fasci di luce e movimento. La pittura e la musica aprono la porta a stati non ordinari di percezione della realtà, stati in cui è possibile sperimentare ogni percorso creativo e introspettivo.

La mia ricerca – racconta Antonella Benanzato - si muove in parallelo tra pittura, musica e stati non ordinari di coscienza, nel caso specifico la meditazione. Per me, e questo da sempre, colore e musica sono tutt'uno, un unicuum che prefigura una sorta di sinestesia naturale. Ogni immagine, ogni colore per me ha un suono, rappresenta una costruzione musicale, ha una tonalità, una luce, una forma di movimento nello spazio. E così persone, oggetti inanimati, situazioni e circostanze, ma anche eventi che sono parte del quotidiano più immediato. Come la pioggia, o il vento e lo stormire delle foglie. Ogni cosa risuona, nella mia visione, si muove secondo un coreutica molto vicina al gesto pittorico. Il processo sinestetico è stato ampiamente studiato ed è personalissimo. Ogni artista che si è cimentato su questo sentiero aveva la sua personale scala cromatica e musicale. Il vissuto, infatti, come spiega molto bene la neuroscienza, influenza profondamente il riferimento cromatico e, di conseguenza, la tonalità musicale che per me è una sorta di codice genetico della creatività individuale. Al termine l'ideazione sistematizzata diventa creazione, esprimendosi come un'onda sinusoidale o sghemba, una scintilla creativa, che attraversa il colore e lo potenzia del concetto.La meditazione, come l’ipnosi mi hanno aiutato moltissimo a sviluppare il mio percorso artistico di ricerca e personale. Ho potuto confrontarmi con neuroscienziati e maestri di meditazione praticando e affidandomi a un ‘viaggio’ di approndimento dei messaggi creativi che giungono dalla mia parte più profonda, soprattutto in momenti di trascendenza. Nella meditazione come nello stato non ordinario di coscienza. Così nascono le mie opere e la mia musica, tasselli di me”.