Emanuela Rosa-Clot è la protagonista del secondo appuntamento delle Colazioni letterarie al LAC che, nella sua quarta edizione, volge lo sguardo al femminile e ricalca la formula dei cicli precedenti. Le ospiti invitate - diverse tra loro per età, professione, esperienze - parleranno di sé, della loro produzione letteraria o giornalistica, degli obiettivi raggiunti e di quelli ancora da raggiungere, e durante ogni incontro sarà fatta a tutte la stessa domanda “qual è il classico preferito e quale ruolo questa lettura ha avuto nella professione e nella vita?”
L’incontro sarà lo spunto per parlare del libro Pia Pera. Apprendista di felicità (Edizioni Ponte alle Grazie), la raccolta curata da Emanuela Rosa-Clot dei migliori articoli scritti per Gardenia da Pia Pera, scrittrice e giardiniera scomparsa cinque anni fa.
Pia Pera aveva lasciato l’inquietudine della metropoli per rifugiarsi nel podere di famiglia e costruire dal nulla il suo giardino, coltivare sé stessa, riempire la dispensa di ortaggi e serenità. Dalla fioritura delle rose a Wislawa Szymborska, da una potatura ardita a Masanobu Fukuoka, dall’esaltazione dei temporali agostani a Madame de Lafayette, dalle succose more di gelso a Puškin, dai bagni notturni nello stagno a Cechov: la penna di Pia Pera si muove tra botanica e letteratura, la trama e l’ordito della tela alla quale ha lavorato con sapienza in questi dieci anni nel tentativo – sempre riuscito - di connettere fiori foglie frutti al sentire, all’amare, al soffrire. Perché, come diceva, in giardino si incarna «il nostro antico cercare, tra le piante, la vita».
Emanuela Rosa-Clot dialoga con Ira Rubini.