Evento passato

13 novembre 2022

Sala Teatro

20:30
  • Certificato COVID
    (> 16 anni)
  • Mascherina obbligatoria
    (> 12 anni)
  • Tracciabilità garantita

Orchestra reale del Concertgebouw
Daniel Harding
, direttore

Gustav Mahler
Sinfonia n. 9 in re maggiore

Daniel Harding
Confrontando il suo anno di nascita (il 1975) con la sua esperienza pluridecennale alla testa di alcune tra le migliori orchestre d’Europa – vent’anni con la Mahler Chamber Orchestra, quindici con la Swedish Radio Symphony Orchestra, e ancora dieci anni da direttore ospite principale della London Symphony – sembra che qualche calcolo non torni. Eppure si tratta solo della stupefacente carriera di Daniel Harding. A soli 18 anni è stato improvvisamente chiamato da Simon Rattle, che lo aveva sentito dirigere Schönberg in una registrazione, come assistente per la City of Birmingham Symphony Orchestra, un anno dopo Claudio Abbado lo ha voluto al suo fianco con i Berliner Philharmoniker e ha debuttato come il più giovane direttore della storia dei celebri London Proms. Il seguito è stato una vorticosa sequenza di debutti e collaborazioni con le orchestre e gli artisti più importanti al mondo, impazienti di lavorare con il ragazzo che Abbado amava chiamare “il mio genio”.

Raggiunta un’età più matura, Daniel Harding ha collezionato così tante esperienze che ha sentito la necessità di rallentare, di lasciare che le conoscenze sedimentassero ed emergessero nuove prospettive. Ma anziché prendersi un periodo di riposo ha deciso di dedicarsi alla passione che, a causa dei tanti impegni, fino a quel momento non aveva potuto coltivare: il volo.

«Volevo farmi il regalo più grande, che è imparare qualcosa di nuovo e lanciarsi in una nuova sfida, è perfetto per liberare il cervello» ha detto in un’intervista.

Ora trascorre 26 settimane all’anno come pilota di linea per Air France, e altrettante sul podio. «Entrambe le attività sono stimolanti e bellissime. Richiedono lavoro di squadra, capacità di comunicare, consapevolezza, rigore, adattabilità, umiltà e immaginazione. […] Gli obiettivi e i rischi sono diversi, ma sono migliorato in entrambi i lavori proprio grazie a ciascuno di loro. La cosa meravigliosa che ho imparato dal volo è quanto sia fantastico correre rischi nel fare musica, perché è lì che troviamo la vera bellezza, e soprattutto non può accadere nulla di terribile!». A LuganoMusica lo ritroviamo sul podio di una delle migliori orchestre internazionali. La serata promette scintille.