Evento passato

18 aprile 2024

Sala 4

18:30

Una generazione di nuovi registi sta conquistando l'attenzione del pubblico, che attende con curiosità i loro lavori. Graziano Graziani dialoga con due di loro: Fabio Condemi e Leonardo Manzan, entrambi presenti nel cartellone 2023/24 della stagione teatrale 

Il critico teatrale Graziano Graziani incontra il pubblico in una serata dedicata alla nuova regia; in dialogo con lui i registi Fabio Condemi e Leonardo Manzan. Un'occasione per approfondire e discutere di visioni presenti e future, di nuovi modi di fare e pensare il teatro e di scoprire due promettenti giovani artisti, le loro idee, ricerche e il pensiero attorno al loro lavoro.

Condemi cura regia e drammaturgia di Nottuari, ispirato alle opere di Thomas Ligotti e in scena il 19 e 20 aprile mentre, Manzan, trae liberamente ispirazione dal Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand per il suo Cirano deve morire, in scena il 23 e 24 aprile. Entrambi gli spettacoli fanno parte del Focus La nuova regia.

Graziano Graziani è nato a Roma. Oltre a essere uno dei conduttori di Fahrenheit (Radio 3), ha realizzato documentari e programmi per Rai 5. Collabora con «Lo Straniero», «Il Tascabile» e «Minima&Moralia». Scrive di teatro contemporaneo come critico. Ha pubblicato il romanzo Esperia (Gaffi, 2008), la Spoon River romanesca dei I sonetti der Corvaccio (La camera verde, 2011) e, per Quodlibet Compagnia Extra, l’Atlante delle micronazioni (2015) e Catalogo delle religioni nuovissime (2018).

Leonardo Manzan, nato a Roma nel ‘92 si diploma come attore alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 2015. Debutta come regista, interprete e autore con It’s App to You – o del solipsismo, spettacolo-videogioco sul tema della realtà virtuale e del rapporto con la tecnologia che vince numerosi premi e riconoscimenti, tra cui InBox, Dominio pubblico, Kilowatt-Italia dei visionari.
Nel 2018 si rivela tra i giovani talenti alla Biennale Teatro di Venezia con lo spettacolo Cirano Deve Morire, riscrittura del Cyrano de Bergerac di Rostand in forma di concerto rap, che vince il premio come miglior spettacolo della “Biennale College Registi”.
Invitato nuovamente alla Biennale Teatro di Venezia nel 2020, presenta Glory Wall, spettacolo dissacrante e provocatorio sul tema della censura che viene premiato come Migliore spettacolo della Biennale Teatro.
Nel 2021 debutta al Teatro Verdi di Pordenone Echo-Chamber, liberamente ispirato a L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett.
I suoi spettacoli, tutt’ora in tournée, sono stati presentati nelle principali città italiane e all’estero al Festival Internazionale di Buenos Aires e al Festival Printemps des Comédiens Di Montpellier.

Regista, autore, disegnatore, artista visivo.
Nato a Ferrara il 5 giugno del 1988 e cresciuto nelle Marche (prima a Sassocorvaro, poi a Pesaro).
Nel 2015 Si diploma al corso di regia dell’Accademia Nazionale d’arte drammatica ‘Silvio d’Amico’ di Roma con uno studio su Bestia da Stile di Pier Paolo Pasolini. Dopo L’Accademia collabora con Giorgio Barberio Corsetti come assistente per regie teatrali, operistiche e progetti didattici. Nel 2017 presenta lo studio Il sonno del calligrafo, tratto dal romanzo Jakob Von Gunten di Robert Walser, alla sezione College della Biennale teatro di Venezia. Allo studio viene attribuita una menzione speciale per Il rigore e l'inattesa ironia nell'affrontare un autore complesso come Robert Walser . Nel 2018 debutta alla Biennale teatro di Venezia diretta da Antonio Latella con Jakob Von Gunten, tratto dal romanzo di Robert Walser. Nel novembre 2019 presenta al teatro India di Roma e al Verdi di Pordenone Questo è il tempo in cui attendo la grazia: monologo tratto dalle sceneggiature di Pier Paolo Pasolini e interpretato da Gabriele Portoghese. Dal 2019 al 2021 fa parte, insieme a DOM-, Industria Indipendente, mk, Muta Imago del progetto produttivo e abitativo del Teatro di Roma ‘Oceano Indiano’. Nel 2020, Per la programmazione di Radio India cura Specie di spazi, un programma radiofonico in 10 puntate ispirato al libro omonimo di Georges Perec. Nel 2020 presenta alla 48° edizione della Biennale teatro di Venezia il suo nuovo lavoro, La filosofia nel Boudoir di D.A.F. de Sade. A dicembre del 2020 lavora come docente alla scuola del Piccolo teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici sull’opera e la poetica di Georges Perec. Nel 2021, all’interno del progetto Lingua madre del LAC di Lugano, Cura la regia, le scene e i costumi del cortometraggio Analisi logica. Parte I: Soggetto. tratto dal testo di Riccardo Favaro. Nel luglio del 2021 partecipa alla scuola estiva del centro teatrale di Santacristina. Dopo la scuola scrive un diario dell’esperienza dal titolo Ronconi e il tempo vissuto (pubblicato su Doppiozero). Ad agosto 2021 tiene un laboratorio per IF, new era al teatro India che si conclude con una prova aperta dal titolo Dear Google please solve death. I testi utilizzati nella messa in scena sono Essere una macchina di Mark C’Connel e L’esperienza religiosa di P.k. Dick di Robert Crumb. Il 13 dicembre 2021 riceve il Premio Ubu 2021 per la miglior regia con la Filosofia nel boudoir (1795). Inoltre due progetti a cui ha preso parte (Lingua Madre del LAC e Radio India del TdR) vincono il Premio Ubu 2021 come miglior progetto speciale. A novembre 2022 Calderoron debutta al teatro Arena del sole.
Da qualche anno tiene dei quaderni e dei diari scritti e filmati che contengono viaggi, disegni, sopralluoghi, schizzi e annotazioni.