Other Lands _ Egitto/Palestina

Nozioni mai definite dall'indagine,
un tema che stiamo contemplando

di Lexiconality-Imaginaries
Noor Abuarafeh e Mohamed Abdelkarim

Tutto il mio corpo si è trasformato in qualcos'altro.
Potevo vedere attraverso me stesso. E mi sono elevato...
Sun Ra

Spazio / cielo / spazio esterno, quando guardiamo, i nostro occhi guadagnano una certa libertà,il nostro corpo è ancora ancorato a quella che viene chiamata -realtà- un cielo come spazio dato che apprezziamo. La distrazione è un metodo che porta il nostro cervello a liberarsi dai soggetti dominanti ai soggetti scelti inconsciamente. Definire le nozioni da una prospettiva soggettiva significa liberare il linguaggio dal suo canone di conoscenza, e creare il tuo canone di conoscenza.

Il progetto rivela trenta nozioni selezionate e definite attraverso uno stato di distrazione, condiviso collettivamente e discusso auto-mentalmente. Mentre guardiamo il cielo/ spazio, l'Associazione costruita all'interno della sfera oscura ha creato una costellazione.

Notions never defined by investigating,
a subject we are contemplating

by Lexiconality-Imaginaries
Noor Abuarafeh & Mohamed Abdelkarim

My whole body changed into something else.
I could see through myself. And I went up...
Sun Ra

Space/sky/outer space, when we gaze, certain freedom our eyes gain, our body still grounded to what is called -reality- a sky as a given space we appreciate. The absent-minded state is a method that leads our brain to liberate itself from the dominant subjects to the unconsciously chosen subjects. To define notions from a subjective perspective is to liberate language from its canon of knowledge, to create your canon of knowledge.

The project reveals thirty notions selected and defined through an absent-minded state, collectively shared, and self-mentally discussed. While we are gazing at the sky/space, associations constructed within the dark sphere created a constellation.

Noor Abuarafeh

Palestinese, vive in Egitto, è un'artista che lavora principalmente con video, performance e testo. Il suo lavoro affronta la memoria, la storia, l'archivio e le possibilità di rintracciare l'assenza. I suoi video e performance sono basati su testo e mettono in discussione la complessità della storia, come viene plasmata, costruita, realizzata, percepita, visualizzata e compresa, e considerano come tutti questi elementi siano legati a fatti e finzione e alla possibilità di immaginare il passato quando ci sono lacune nella documentazione. I suoi video e le opere d'arte socialmente impegnate si basano su interviste, workshop e altre attività condivise. Ha partecipato alla Sharjah Biennale 13 (2017), Off-Binnial - Gaudipolis, Budapest (2017), Qalandia International, Gerusalemme (2016), Intermolecular Spaces, Aalborg (2016), Suspended Accounts, Mosaic Rooms, London (2016), Instant Videos Festival, Francia (2015), Salt and Water, Or Gallery, Canada (2014) e Tokyo Wonder Site, Giappone (2013), tra le altre mostre. Ha conseguito un Master presso l'ECAV, Svizzera, e un BA presso l'Accademia di Belle Arti e Design di Bezalel, Gerusalemme. Nel 2016 è finalista di Emerging Voices Award e vince il secondo premio nel Young Palestinian Artist Award della Fondazione Qattan.

Noor Abuarafeh

Palestinian, lives in Egypt, is an artist working primarily with video, performance, and text. Her work addresses the memory, history, archive, and the possibilities of tracing absence. Noor’s videos and performances are text-based and question the complexity of history, how is it shaped, constructed, made, perceived, visualised and understood, and consider how all these elements are related to fact and fiction, and the possibility of imaging the past when there are gaps in documentation. Her videos and socially engaged artworks are based on interviews, workshops and other shared activities. She participated in, Sharjah Biennale 13 (2017), Off-Binnial – Gaudipolis, Budapest (2017), Qalandia International, Jerusalem (2016), INTERMOLECULAR SPACES, Aalborg (2016), Suspended Accounts, Mosaic Rooms, London (2016), Instant Videos Festival, France (2015), Salt and Water, Or Gallery, Canada (2014), and Tokyo Wonder Site, Japan (2013), among other exhibitions.
She holds an MA from ECAV, Switzerland, and a BA from Bezalel Academy for Arts and Design, Jerusalem. In 2016 she was a finalist for the Emerging Voices Award and was awarded second prize in the Qattan Foundation’s Young Palestinian Artist Award.

Mohamed Abdelkarim

Nato a El Minya in Egitto nel 1983, attualmente vive e lavora al Cairo. La sua pratica è orientata alla performance che considera come un metodo di ricerca e una pratica attraverso la quale produce testi e immagini che incarnano le forme della poesia, della sceneggiatura, del suono e del video. Impiegando e riflettendo su diversi atti performativi come narrare, cantare, ballare, rilevare e fare, il suo lavoro si occupa della performance dei rinnegati in tempi di crisi, complicando il rapporto tra la geografia e colui che fugge. Le sue esibizioni sono state incluse in Guild Master of Cabaret Voltaire Manifesta11, Zurigo, 2016; Sofia Underground Performance Art Festival, Bulgaria, 2016. Come parte della sua pratica performativa, ha fondato Lives Praxes, un progetto performativo che riunisce conferenze, dibattiti, letture, risposte critiche e ricerche creative, oltre all'organizzazione di serate di performance intitolate Live Praxes.

Mohamed Abdelkarim

Born a El Minya in 1983, currently lives and works in Cairo. His practice is performance oriented. He considers performance as a research method and a practice through which he produces texts and images that embody the forms of poetry, scripts, sound, and video. Employing and reflecting on different performative acts like narrating, singing, dancing, detecting, and doing, his work is concerned with the performance of renegades in a time of crisis, complicating the relationship between geography and the fugitive.
His performances have been included in Guild Master of Cabaret Voltaire Manifesta11, Zurich, 2016; Sofia Underground Performance Art Festival, Bulgaria, 2016. As part of his performative practice, he established Lives Praxes , a performative project that brings together lectures, debates, readings, critical responses, and creative quests, alongside with organising performance nights.