Evento passato

19 aprile 2021

Hall

20:30

Andrea Marcon, direttore
Andreas Scholl, controtenore

Antonio Vivaldi
Filiae maestae Jerusalem (introduzione al Miserere), RV 638
Stabat mater in fa minore, RV 621

Georg Friedrich Händel
Dall’ondoso periglio – Aure deh per pietà, recitativo e aria dall’opera
Giulio Cesare in Egitto, HWV 17
Bel contento, aria dall’opera Flavio, re de’ Longobardi, HWV 16

Antonio Vivaldi
Cantata Cessate, omai cessate, RV 684

La Cetra Barockorchester Basel

La spettacolarità delle sue rappresentazioni, la bellezza della sua musica, la meraviglia suscitata dai cantanti, il mito dei castrati e lo sfarzo scenografico spinse la musica del Sei-Settecento a un grado di popolarità come nessun altro tipo di rappresentazione seppe fare, catturando il pubblico di tutta Europa. Se il rapimento e l’estasi sono l’effetto che ancora oggi la musica vocale provoca ad ogni ascolto è perché l’udito si perde nei meandri del meraviglioso e del magico. L’aria è il perno dell’opera, “il fin? La meraviglia”.

Il ruolo dei castrati ha trovato nelle esecuzioni odierne la sostituzione con il ruolo dei falsettisti, come quello dell’importante controtenore Andreas Scholl, sempre più impegnati anche con partiture teatrali. La sua voce non è né bianca, né femminile, né maschile: lo studio dal punto di vista timbrico e tecnico (agilità, estensione, messa di voce) permette di interpretare pagine vocali bellissime come quelle dal Giulio Cesare di Händel o dalla Cantata Cessate, omai cessate di Vivaldi e infondere il pathos a perle vivaldiani come Filiae maestae Jerusalem, che scolpisce in musica la Pietà di Michelangelo, o alla mirabile perfezione dello Stabat Mater.

Non poteva avere interpreti migliori questo programma affidato all’ensemble La Cetra di Basilea (che prende il nome proprio da un componimento di Vivaldi) guidato dal suo direttore musicale, l’organista e clavicembalista veneziano Andrea Marcon, tra i più rinomati specialisti di musica barocca e antica. Il repertorio del gruppo si estende dal tardo Rinascimento fino ai primi periodi classici, la loro grande versatilità permette a La Cetra di variare la dimensione dell’ensemble strumentale e di quello vocale da un piccolo Consort a una vera e propria orchestra, con coro e solisti.

L’approccio alla musica de La Cetra è fresco e dinamico, sempre nel contesto di una prassi esecutiva storicamente informata, che si tratti di concerto oppure di teatro musicale. Sicuramente uno dei migliori gruppi di musica antica e barocca in circolazione.

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