Evento passato

02 ottobre 2020

Palco Sala Teatro

20:30

Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto: l’impossibile.

Mephistopheles eine Grand Tour è il titolo di un film concerto. Questo concerto per immagini,  in cantiere fin da prima della pandemia ora appare come un’opera profetica per temi (la malattia, la morte, le case di riposo, lo sfruttamento intensivo degli animali, il senso che abbiamo del sacro...) e per forma, nel suo presentarsi come teatro senza attori, spettacolo dal vivo ed epifania del corpo, ma in assenza dei corpi. "Tutto questo e varie altre circostanze concomitanti mi spingono e mi costringono a smarrirmi in regioni del mondo ove nessuno mi conosca. Parto solo, sotto nome incognito, e da quest'impresa apparentemente stravagante mi riprometto il meglio possibile."

Così Goethe in una lettera al duca Karl August del 2 settembre 1786 annuncia il suo Grand Tour; partirà da Karlsbad il giorno seguente, verso le 3 del mattino, munito di un passaporto falso che recava il nome di Philipp Möller. Sotto il nome del demone bugiardo che tentò Faust, Mephistopheles (il dispensatore-di-menzogne), Anagoor raduna il materiale video raccolto in vent'anni in un grande viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz.

Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto: l’impossibile. La materia cinematografica di spettacoli teatrali come Lingua Imperii, Virgilio Brucia, Socrate il sopravvissuto, Faust, Orestea è composta da immagini raccolte nei musei e nei templi, nelle case di cura per anziani e negli allevamenti intensivi, tra macellai, pastori e pellegrini, in India, in Iran, ad Olimpia, sulla ferita campagna veneta e sul Vesuvio. L’enorme quantità di materiale inedito trova nuova composizione in questo volo e caduta in forma di concerto cum figuris.

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concepito, scritto e diretto da
Simone Derai

musica e sound design composti da
Mauro Martinuz

direzione della fotografia
Giulio Favotto

collaborazione alla regia
Marco Menegoni

montaggio
Simone Derai, Giulio Favotto

coordinamento organizzativo
Annalisa Grisi

management e promozione
Michele Mele

produzione esecutiva
Central Fies/Laura Rizzo, Steafania Santoni

produzione
Anagoor 2020

coproduzione
Kunstfest Weimar, Theater an der Ruhr, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Museo Madre, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto

in collaborazione con
Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Orto botanico e Villa Parco Bolasco – Università di Padova

supportato dal
Ministero dell’Ambiente, Energia e Protezione della Natura della Turingia;

supportato dal
Ministero della Cultura e della Scienza della Renania Settentrionale – Vestfalia;

finanziata da
POC Regione Campania 2014-2020