La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre settant’anni, con Se questo è un uomo, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista.
martedì 26 gennaio
Sala Teatro
mercoledì 27 gennaio
Sala Teatro
Nel centenario della nascita di Levi, il direttore di TPE – Teatro Piemonte Europa Valter Malosti firma la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo: quella voce senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
La condensazione scenica del testo è stata curata da Domenico Scarpa e dallo stesso Malosti. La voce è quella del testimone - protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di Se questo è un uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo. "Volevo creare un’opera – dice Malosti – che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati".
La scena è di Margherita Palli, che ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Le luci sono di Cesare Accetta, i costumi di Gianluca Sbicca, i video di Luca Brinchi e Daniele Spanò. In scena con Malosti i performer Antonio Bertusi e Camilla Sandri.
Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica. Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento.
dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
condensazione scenica a cura di
Domenico Scarpa e Valter Malosti
uno spettacolo di
Valter Malosti
scene
Margherita Palli
luci
Cesare Accetta
costumi
Gianluca Sbicca
progetto sonoro
Gup Alcaro
tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi)
Carlo Boccadoro
video
Luca Brinchi, Daniele Spanò
in scena
Valter Malosti e Antonio Bertusi, Camilla Sandri
cura del movimento
Alessio Maria Romano
assistente alla regia
Elena Serra
con la collaborazione di
eda Kreider
assistente alle scene
Eleonora Peronetti
scelte musicali
Valter Malosti
musiche di
Joren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knaifel, Witold Lutoslawski, Oy Division, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn
madrigali eseguiti e registrati da
solisti dell’Erato Choir
soprani
Karin Selva e Caterina Iora
contralto
Giulia Beatini
tenori
Massimo Lombardi e Stefano Gambarino
bassi
Cristian Chiggiato e Renato Cadel
direzione musicale
Massimo Lombardi e Dario Ribechi
produzione
TPE – Teatro Piemonte Europa / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale