Dopo una stagione interrotta dalla pandemia, in cui ci siamo reinventati ideando nuovi progetti e linguaggi creativi, torniamo in Sala Teatro con una rassegna ricca e variegata, che non mancherà di sorprendervi.

La stagione 2021/22 si articola in 63 titoli per 135 alzate di sipario, tra proposte di prosa e teatro contemporaneo, grandi compagnie di danza e musical di successo, straordinari interpreti e giovani talenti. Una stagione in cui la produzione riveste un ruolo sempre più importante, insieme alle numerose coproduzioni, ai progetti di residenza e alle collaborazioni, che ci rendono sempre più un luogo di creazione, visioni e scoperta.

Potrete “riappropriarvi” del centro culturale in totale sicurezza, grazie alla rigida osservanza delle regole sanitarie dettate dalle autorità federali e cantonali.

Mentre mi accingo a scrivere il consueto editoriale che accompagna la programmazione del LAC, il pensiero corre al celebre verso di Publio Virgilio Marone: è innegabile, il tempo fugge, e lo fa in modo irreparabile. Sono trascorsi sette anni dall’inizio del mio mandato come direttore generale del LAC, impegno che assunsi con entusiasmo e orgoglio decidendo di lasciare l’amatissimo Canada; anni ricchi di sfide e soddisfazioni, di grandi occasioni di visione e di ascolto, di incontri con artisti di tutto il mondo, forieri di serate che resteranno a lungo nella mia memoria e mi auguro, nella memoria collettiva di tutti noi.

Nel 2015, nelle note che accompagnarono la festa di apertura, scrissi che il LAC non avrebbe potuto essere ‘solamente’ un luogo in cui recarsi per vedere uno spettacolo, assistere a un concerto o visitare una mostra, bensì essere un organismo vivo, un corpo architettonico capace di assumere una precisa anatomia, una realtà dinamica e vivace, in grado di generare relazioni vere e sincere con il pubblico, dentro e fuori i confini, un luogo capace di dialogare con gli artisti che di sera in sera, ne abitano gli spazi.
Ritengo che questa sia la vera chiave del successo del LAC. Il LAC oggi è tutt’altro che un semplice contenitore, la sua vocazione è avviare processi vitali e inclusivi; un’azione che si è potuta realizzare grazie alla visione della Città di Lugano, alla generosità degli sponsor e dei mecenati che ci assicurano fedelmente il loro sostegno e, ritengo di poterlo affermare senza peccare di saccenza, grazie alla capacità di comunicare il valore del lavoro, tenendo sempre al centro del nostro agire il confronto e il dialogo con il pubblico.

Non sarei sincero se non ammettessi che le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare a causa della pandemia in un primo momento mi hanno scoraggiato. Colgo l'occasione di queste note per ringraziare il direttore artistico Carmelo Rifici e i direttori di LuganoMusica Etienne Reymond e del MASI Tobia Bozzela, la compagnia Finzi Pasca e l’OSI; dopo un primo momento di inevitabile smarrimento, l’essere rimasti uniti e coesi, l’aver lavorato insieme alla ricerca di possibili risposte e azioni con cui fronteggiare una crisi così pervasiva e inaspettata, ci permette di presentare la programmazione 2021/22 e continuare a creare valore all’insegna della qualità e della trasversalità.

Nel momento in cui scrivo si stanno concludendo gli appuntamenti di LAC en plein air, la stagione estiva che cresce di anno in anno, anche grazie al consenso e l’attenzione del pubblico.

Dai primi di settembre si torna in sala per vedere spettacoli di prosa, danza e musica, appuntamenti che potremo seguire in totale sicurezza e tranquillità, grazie alla rigida osservanza delle regole sanitarie dettate dalla Confederazione e dalle autorità cantonali a cui ci siamo sempre scrupolosamente attenuti. Non vedo l’ora, insieme a tutto il team, di potervi incontrare per assistere insieme ad appuntamenti dall’alto profilo artistico. Carmelo Rifici ha disegnato una stagione eterogenea che vede al suo interno il debutto di tante nuove produzioni, tra le quali sono particolarmente felice di vedere il nuovo lavoro della nostra Compagnia residente, che con Nuda porterà in scena l’adattamento di un testo di Daniele Finzi Pasca. Etienne Reymond da settembre nuovamente porterà al LAC l’eccellenza della musica classica, mentre l’OSI, oltre alle arricchenti collaborazioni sarà di nuovo regolarmente al LAC con la rassegna OSI al LAC. Il MASI, che durante la chiusura della Sala Teatro ha proposto esposizioni intelligenti ed affascinanti, prosegue aprendo nuove mostre questo autunno seguendo le visioni di Tobia Bezzola e dopo, l’attività estiva, riprendono anche i numerosi laboratori e incontri che LAC Edu offre ai più giovani, alle famiglie e agli studenti, proseguendo il percorso di promuovere l’arte per tutti i profili di pubblico.

Non posso che chiudere queste parole insieme a Carmelo Rifici, nel ricordare qui un grandissimo amico del LAC, il nostro Sindaco Marco Borradori, che è stato e sarà sempre nostro prezioso compagno di viaggio. Speriamo che dovunque egli sia lassù nel cielo, o nelle onde calde della nostra memoria, decida di passare ancora tante serate con noi, nella nostra sala, come sempre ha fatto in questi bellissimi anni trascorsi insieme.

Siamo pronti, vi aspettiamo.

Questo tempo in cui l’eccezione si è fatta regola, ha portato con sé incertezza, paura, solitudine, fatica, lutti, ma ha anche saputo svelare, in modo potente e per certi aspetti sorprendente, la nostra voglia di relazione, la nostra solidarietà, il calore e il desiderio di bellezza. Il LAC è per noi questo: desiderio di vita e di bellezza, è un luogo necessario che dobbiamo cercare di frequentare quando e come ci sarà possibile. Non dobbiamo abbandonare il nostro desiderio di arte, di bellezza, di poesia. Il LAC tornerà ad essere la nostra casa, il nostro spazio di incontro. Il luogo dove conoscerci e conoscere. È nostro diritto, ma anche dovere, ricordarcelo e lavorare tutti insieme tenendo bene in mente che il Canton Ticino è un territorio fortunato che gode del privilegio di ospitare uno dei più bei teatri della Svizzera.
Noi non siamo stati con le mani in mano; la seconda chiusura forzata ha dato vita a Lingua Madre - Capsule per il futuro, progetto digitale in cui - insieme ad un comitato editoriale - abbiamo ripensato la creazione artistica sia concettualmente, grazie ad un manifesto declinato in dieci punti, sia nella prassi, producendo decine di creazioni audio, video. Vincitore del Premio Hystrio nella categoria Digital Stage, Lingua Madre ci ha accompagnati nei lunghi mesi della pandemia e continuerà a farlo sia durante il FIT Festival sia nel corso della stagione di teatro danza e musica 2021-22.
Una stagione ricca di nuove produzioni; due già annunciate e mai andate in scena, - Fedra di Leonardo Lidi e La bottega del caffè di Igor Horvat –  gli attesi debutti di Trickster-p con Eutopia, di Daniele Finzi Pasca con Nuda, di Metastasis di Gabriele Marangoni qui in forma compiuta dopo il preludio visto in Lingua Madre, di Bros di Romeo Castellucci, artista di cui seguo con attenzione il percorso artistico, al pari di Annamaria Ajmone  di cui vedremo La notte è il mio giorno preferito, di Oyes del giovane e promettente Stefano Cordella, del secondo capitolo dell’indagine sui sentimenti condotta da Treppenwitz collettivo ticinese qui diretto da Camilla Parini, della mia nuova creazione a cui sto lavorando proprio in questi giorni, e, in apertura di stagione, del Sogno di una notte di mezza estate, commedia shakespeariana riletta da  Andrea Chiodi che dirige  un cast vivo, brillante: la comicità come terapia, come rilascio dei pensieri più cupi.
La danza, sia nell’interpretazione dei grandi ensemble sia in assoli o piccole creazioni coreografiche, attraversa la stagione in modo importante; La bella addormentata del Balletto Yacobson di San Pietroburgo e Lo Schiaccianoci nell’interpretazione della celebre Accademia di danza Vaganova, il Ballet du Grand Théâtre de Genève accanto alla Kibbutz Contemporary Dance Company e la prima internazionale di We Want It All, lavoro che riassume la storica collaborazione tra il coreografo Emio Greco e il regista Pieter Scholten. La scena coreografica svizzera sta rivelando talenti come quelli di Alexandra Bachzetsis, Francesca Sproccati, Ruth Childs, Tabea Martin, Lea Moro che vi invito a seguire con attenzione. Accanto a Virginie Brunelle e Annie Hanauer, Lea Moro è tra le protagoniste della prima edizione di LAC Dance Project; il progetto nasce con l’obiettivo di porre le basi per creare un ponte culturale tra Svizzera, Europa e Nord America grazie alla creazione di tre lavori coreografici che vedremo a Lugano in prima assoluta a fine maggio 2022. LAC Dance Project intende valorizzare il rapporto tra arte e corpo e tra corpo e movimento, intuizione che nacque in Ticino, grazie all’esperienza del Monte Verità, consolidata e diffusa nel mondo nelle pratiche di Rudolf Laban.

Pur avendo programmato la stagione superando le mille difficoltà dettate dalla pandemia, non nascondo la soddisfazione di poter annunciare che al LAC vedremo le nuove creazioni di due giganti della scena teatrale mondiale come Christoph Marthaler e Romeo Castellucci,  accanto alle prove d’attore di grandi interpreti: Massimo Popolizio, Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Valter Malosti, Giuseppe Cederna, Giorgia Senesi, Bruna Rossi, Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Anna Foglietta, Ugo Pagliai, Paola Gassmann, Paola Minaccioni, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini.
Una stagione che non trascura di offrire occasioni di musica d’autore come quella di Giovanni Allevi, Goran Bregovic, di intrattenimento grazie a volti noti e amati come Giacomo Poretti, Lella Costa, Virginia Raffaele, Giorgio Panariello, i sempre amati Legnanesi; i grandi musical e il gospel natalizio; nel mese di aprile ospiteremo lo spettacolo che celebra i cinquant'anni di attività dei Mummenschanz, pluripremiata compagnia elvetica conosciuta in tutto il mondo per l’indiscussa originalità del loro linguaggio scenico.
La stagione è tutto questo e molto altro grazie a numerose collaborazioni: continua il virtuoso e necessario rapporto con FIT Festival, che quest’anno festeggia i suoi trent'anni, rassegna capace di leggere il presente nella sua complessità, così come il percorso condiviso con la mediazione culturale per le proposte dedicate alle famiglie nell’ambito del programma LAC edu, la Rassegna Senza confini – Teatro Pan e con PiazzaParola per la letteratura. Prosegue il consolidato legame con la rassegna HOME al Teatro Foce, e la collaborazione con il Centro Artistico MAT, diretto da Mirko D’Urso, per la costruzione di una rassegna di spettacoli dedicati agli artisti più giovani. Continua il sostegno a Luminanza, progetto di formazione per giovani autori teatrali, iniziativa che intende essere un vero e proprio “reattore per la drammaturgia contemporanea”nel Canton TIcino. Prosegue la collaborazione con l’Orchestra della Svizzera Italiana in occasione del concerto di San Silvestro e di Presenza, prima edizione del festival di Pentecoste di cui sarà protagonista la celebre violoncellista Sol Gabetta.

Condivido e faccio mio il ricordo del nostro ca- ro Sindaco che si è congedato in modo così inaspettato e doloroso. La vita alle volte ci po- ne davanti a tragiche cesure che non possia- mo fare altro che cercare di superare con coraggio. Concludo, ancora una volta, ringra- ziandovi per esserci sempre vicini, ‘nella buo- na e nella cattiva sorte’, augurandomi di incontrarvi presto nella nostra bellissima ‘casa’.