Una tribù Khoi guidata da Autshumato (chiamato Herrie dagli olandesi).

Ma nei decenni successivi l'insediamento si espande gradualmente e nel tempo le richieste alla popolazione Khoi diventano sempre più invasive, tanto che alla fine perdono la libertà di andare e venire a loro piacimento.

I Khoi non esistono più. I loro discendenti vengono definiti "colorati", in opposizione a bianchi, neri africani o indiani (le quattro categorie della classificazione razziale dell'epoca dell'apartheid). Le persone 'colorate' sono i discendenti dei Khoi e dei San, ma anche di persone nate da relazioni interrazziali, così come gli schiavi portati dall'Asia (soprattutto Indonesia e India) e dall'Africa (soprattutto Mozambico e Madagascar).

L'apartheid diventa la politica ufficiale in Sud Africa. Da un giorno all'altro interi quartieri vengono riclassificati bianchi, colorati, neri o asiatici. Il più delle volte, le popolazioni non bianche sono relegate in aree meno desiderabili lontane dai centri urbani, dallo sviluppo e dalle opportunità. A Città del Capo l'esempio più lampante di questo tipo di ingegneria sociale è stata la distruzione del Distretto 6 i cui abitanti per lo più colorati sono stati costretti a trasferirsi a Cape Flats, una vasta pianura sabbiosa a sud-est di Città del Capo. Praticamente vuoti nel 1950, le Cape Flats oggi sono quasi interamente pieni di tonwships tentacolari, non sono aree bianche.

Benedetta da una bellezza naturale mozzafiato, Città del Capo è la principale destinazione turistica del Sud Africa ed è viene spesso votata come una delle migliori destinazioni di vacanza al mondo. La città ha anche uno dei più alti tassi di omicidi al mondo, essenzialmente a causa della violenta cultura delle bande delle Cape Flats. Le Cape Flats nel loro insieme sono associate a povertà, alti livelli di criminalità e abuso di sostanze.

La posizione delle Cape Flats può essere vista all'interno della grande area metropolitana di Cape Town. Le aree verdi e gialle corrispondono ai quartieri con maggioranze colorate (giallo) e nere (verde). Viola = bianco, rosso = indiano.

Mostra la prevalenza della lingua parlata nelle diverse aree. Le aree colorate e bianche sono divise tra comunità blu Afrikaans e rosa comunità di lingua inglese. Le aree verde oliva per lo più di lingua Xhosa.

Le persone colorate erano solite parlare prevalentemente afrikaans, il creolo- olandese nato nel melting pot della prima colonia del Capo, ma la spinta nella vita pubblica sempre più verso l' inglese ha accelerato il passaggio all'adozione dell'inglese come prima lingua.

Anche se la maggior parte dei suoi 7 milioni di madrelingua non sono bianchi. La lingua sta affrontando attualmente un processo di riallineamento poiché l'egemonia dell'afrikaans standard (bianco) è sempre più messa alla prova all'interno della più ampia comunità di lingua afrikaans.

Il Kaaps conserva in realtà una versione più antica dell'afrikaans parlato, specialmente nelle tracce persistenti della pronuncia olandese e malese. Le differenze possono apparire lievi dall'esterno (la pronuncia, così come un passaggio, un cambio maggiore con l'inglese), ma per i madrelingua la divisione è netta, nella misura in cui chi parla afrikaans e kaaps standard potrebbe preferire di conversare in inglese.

A Khoi tribe led by Autshumato (called Herrie by the Dutch).

But in the following decades the settlement gradually expands and over time demands on the Khoi population become increasingly invasive, to the extent that they eventually lose the freedom to come and go as they please.

The Khoi have ceased to exist for all intents and purposes. Their descendants are referred to as ‘coloured’, as opposed to white, black African or Indian (the four categories of apartheid-era racial classification). The ancestry of ‘coloured’ people also include people born from interracial liaisons, as well as of slaves brought in from Asia (mostly Indonesia and India) and Africa (mostly Mozambique and Madagascar) by the Dutch.

Becomes the official policy in South Africa. From one day to the next, entire neighbourhoods are reclassified white, coloured, black or Indian. More often than not, non-white populations are relegated to less desirable areas far from city centres, development and opportunities. In Cape Town the most glaring example of this type of social engineering was the destruction of District 6 whose mostly coloured inhabitants were forced to relocate to the Cape Flats, a vast sandy expanse southeast of Cape Town. Virtually empty in 1950, the Cape Flats today are almost entirely filled up with sprawling townships, be that non-white areas.

Blessed with breathtaking natural beauty, Cape Town is the main tourist destination in South Africa and is often voted one of the best holiday destinations in the world. The city also has one of the highest murder rates in the world essentially due to the violent gang culture on the Cape Flats. The Cape Flats as a whole are associated with poverty, high levels of crime and substance abuse.

Location of the Cape Flats can be seen within the greater Cape Town metropolitan area. Yellow areas correspond to neighbourhoods with coloured majorities and green areas to black majorities. Purple dots represent white people and red dots Indian people.

Mostly speak Afrikaans, the creole of Dutch that came into existence in the melting pot of the early Cape colony, but the pressures of public life being increasingly conducted in English has accelerated the shift towards adopting English as a first language.

With even though the majority of its 7 million mother-tongue speakers are non-white. The language is currently in a process of realignment as the hegemony of standard (white) Afrikaans is increasingly being challenged within the greater Afrikaans-speaking community. The most prominent challenger to standard Afrikaans is Kaaps, the dialect spoken on the Cape Flats. Often thought of as ghetto Afrikaans, Kaaps actually preserves an older version of spoken Afrikaans especially in the lingering traces of Dutch and Malay pronunciation. Kaaps also makes more extensive use of code switching with English. These differences may appear slight from the outside, but to native speakers the divide is stark, to the extent that speakers of standard Afrikaans and Kaaps might prefer to converse in English.

Shows the prevalence of home language in different areas. Coloured and white areas are divided between Afrikaans- and English-speaking communities, respectively represented by blue and pink dots. Olive-green areas are mostly Xhosa-speaking people hailing from the Eastern Cape.

Kaaps actually preserves an older version of spoken Afrikaans especially in the lingering traces of Dutch and Malay pronunciation. Kaaps also makes more extensive use of code switching with English. These differences may appear slight from the outside, but to native speakers the divide is stark, to the extent that speakers of standard Afrikaans and Kaaps might prefer to converse in English.